Massimiliano Boni

9 ottobre 1982: una ferita italiana

L’Italia è stato terreno di scontro tra fazioni terroriste

L’Italia è stato terreno di scontro tra fazioni terroriste Dallo studio di due storici emerge lo scontro tra Abu  Nidal e Arafat, che determinò la scelta di colpire il Tempio Maggiore il 9 ottobre 1982 L’attentato alla sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982 fu preceduto non solo da un clima ostile agli ebrei. Lo Stato di Israele come era

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Un premio per l’umanità

Un premio per l’umanità Il Wolf Prize, uno dei premi internazionali più prestigiosi al mondo, lo scorso 31 maggio ha premiato un fisico italiano: Giorgio Parisi, oggi insignito del Nobel. Riflessi ha intervistato Reut Inon Berman, CEO della Fondazione Wolf Riproponiamo l’intervista alla direttrice del premio Wolf, come tributo a Giorgio Parisi, oggi premiato con il Nobel per la fisica

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

Cos’altro può succedere? E poi il peggio è arrivato

Cos’altro può succedere? E poi il peggio è arrivato Lia Levi racconta a Riflessi quel clima di odio verso gli ebrei che si respirava alla vigilia dell’attentato al Tempio Signora Levi, che clima si respirava alla vigilia del 9 ottobre 1982? Non era un momento brutto per noi: era orribile. Pochi giorni prima dell’attentato c’era stata la visita di Arafat

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

Avevo il piccolo Stefano al mio fianco

Avevo il piccolo Stefano al mio fianco Alba Portaleone racconta la mattina del 9 ottobre al Tempio, e i ricordi di una mattina che doveva essere di festa Alba, mi racconti come è iniziata quella mattina? Come tante altre. Era un giorno di festa e avevamo deciso di andare al Tempio. Eravamo tranquilli, non pensavamo certo che sarebbe certo ci

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

Quel giorno pagammo un odio lontano e diffuso

Quel giorno pagammo un odio lontano e diffuso Alberto Di Consiglio racconta il suo  9 ottobre: l’attentato, i terroristi (e forse i loro complici), e quell’arma che si inceppò al momento di sparare… Alberto, qual era il clima che si respirava in città e in ambienti ebraici in quell’estate del 1982? Vivevamo dei giorni davvero angoscianti. All’inizio di giugno era

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All’ebraismo italiano serve un nuovo modello

All’ebraismo italiano serve un nuovo modello, seguendo le nostre tradizioni Rav Michel Ascoli incoraggia a guardare ai maestri e a quello che avviene in tutto il mondo ebraico, per trovare le risposte al nostro futuro. Senza paure. Rav Ascoli, cosa fai oggi in Israele? Sono un ebreo romano, vissuto a Roma fino a 33 anni, quando poi ho deciso, insieme

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

Ecco il prezzo pagato per il mio ghiur

Ecco il prezzo pagato per il mio ghiur Nereo Musante, 100 anni, e sua figlia ricordano l’attentato del 9 ottobre, che cambiò anche la vita di una famiglia non ebraica La voce di Nereo Musante arriva da lontano. La ascolto dal messaggio vocale che mi ha inviato sua figlia, Maria Luisa, e immagino quest’uomo di 100 anni che con il

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Leggo la realtà attraverso i colori, vivo il mio ebraismo attraverso l’arte

Leggo la realtà attraverso i colori, vivo il mio ebraismo attraverso l’arte Giorgio Ortona, emigrato dalla Libia nel 1967, è oggi uno dei più interessanti artisti contemporanei. A Riflessi racconta della sua infanzia e della sua arte. Giorgio, quando sei arrivato in Italia? Sono arrivato a Roma nel giugno del ’67, come la maggior parte degli ebrei italiani e libici.

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

Dolore e sgomento, ecco il mio 9 ottobre

Dolore e sgomento, ecco il mio 9 ottobre Lello Anav, quella mattina, era al Tempio. Una scheggia rimasta a fianco del cuore è la sua eredità dell’attentato Lello, mi parli di quella mattina? Quella mattina, come sai, eravamo raccolti nel Tempio per la festività di Sheminì Atzeret. Il Tempio era abbastanza affollato per la berakhà che il Rabbino usa dare

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

L’attentato del 9 ottobre mi ha impresso il senso di precarietà

L’attentato mi ha impresso il senso di precarietà Rav Benedetto Carucci Viterbi racconta a Riflessi il giorno dell’attentato del 9 ottobre, e cosa è rimasto di quella mattina Rav Carucci Viterbi, come è iniziata quella sua mattina del 9 ottobre? Avevo passato la notte a casa di Sandro Di Castro. Lui abitava al Portuense, io a quel tempo più lontano;

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