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Marta Cartabia, attuale ministro della giustizia

In questo quadro mi sembra difficile, anche se io sono un grande sostenitore della partecipazione femminile in politica. Trovo infatti che l’approccio della donna tenda a una minore corruzione: sia politica, che sessuale, che economica.

 

A proposito di sommovimenti politici. Come giudichi il fatto che i due più importanti partiti di destra siano ormai da tempo schierati a favore di Israele?

Be’, “bene arrivati!”, mi verrebbe da dire. A parte le battute, credo che la posizione di Salvini e della Meloni non sia strumentale, ma risponda a un cambiamento di linea deciso. Tuttavia, ancora non capisco come si possa stare dalla parte delle deomocrazie e della libertà, e poi sostenere figure come Orban, in Ungheria, o Putin, in Russia.

Oltre che in Tv, da anni sei anche co-conduttore con Cruciani ne “La zanzara”. Alcuni ascoltatori ritengono la trasmissione estremamente corrosiva, e troppo permissiva verso quelle voci che ad esempio esprimono dei chiari sentimenti antisemiti. Tu cosa ne pensi? Ti sei mai sentito in imbarazzo?

Parenzo è conduttore con Stefano Cruciani de “La zanzara”, su radio24

Con Stefano (Cruciani, n.d.r.) litigo spesso su questo punto. Perché a volte non sono proprio d’accordo con il dare spazio a chiunque parli, senza filtro. Ossia: sono anche io interessato a conoscere mondi molto diversi dal mio, ma non per questo credo che “uno vale uno”, per cui se ad esempio prende la parola un terrapiattista, o un antisemita, poi è necessario dire che le sue posizioni sono una assoluta stupidaggine. Insomma, c’è bisogno di contestualizzare le voci che arrivano. Lasciami però anche dire che tutta la trasmissione è condotta sul filo della autoironia.

Tu sei ormai da anni un giornalista conosciuto, sia in Tv che in radio. Il nostro paese ha una lunga tradizione e tanti modelli di talkshow. Ce qualche modello a cui in particolare ti ispiri?

Angelo Guglielmi (1929), critico letterario, è stato direttore di Rai 3

Il mio modello di riferimento è Angelo Guglielmi, il mio maestro, con cui ho cominciato a fare gi0rnalismo. Più in generale, il mio sogno nel cassetto, tra qualche anno, è quello di tornare a lavorare in esterno. Vorrei realizzare un lavoro di indagine come quelli di Michael Moore, entrare in mondi completamente diversi dal mio e raccontarli. Che so, vorrei passare mesi con i no vax, il cui pensiero detesto. Se fossi negli Usa, per esempio, farei un’inchiesta sul movimento “Q-anon”.

Come vivi la responsabilità di raccontare la politica, e in generale i fatti che riguardano la nostra vita e il nostro paese, a milioni di spettatori ogni giorno? Quanto conta la tua identità ebraica nella tua professione?

2 risposte

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