La notte dei cristalli

Tra il 9 e il 10 Novembre 1938 si ricorda la Kristallnacht (la Notte dei Cristalli – letteralmente Notte dei vetri frantumati), cioè la rivolte antiebraiche che hanno segnato il vero e proprio inizio della persecuzione nazista.

sinagoghe in fiamme kristallnachtIn Germania questa ricorrenza viene commemorata, ma con il nome di “Pogrom di Novembre” perché il termine Kristallnacht nella lingua tedesca ha un bel suono e proprio per questo molti non ritengono accettabile che venga associato a un evento così grave, sanguinoso e violento.

Durante quella notte e per diversi giorni successivi centinaia di sinagoghe furono distrutte, vennero saccheggiate migliaia di attività commerciali e uccisi almeno 91 ebrei, mentre almeno 30.000 ebrei furono mandati nei campi di concentramento. A Breisach sessanta uomini furono trasportati a Dachau e alla comunità ebraica fu presentato il conto per la benzina usata per bruciare la sinagoga.

Il Prof. Guy Miron
Il Prof. Guy Miron, autore del libro “To be a Jew in Nazi Germania”

Guy Meron, storico della Open University of Israel e dell’Institute for Holocaust Research a Yad Vashem, nonché autore del libro di prossima uscita “To be a Jew in Nazi Germania” (essere ebreo nella Germania nazista), sottolinea che fino al pogrom gli ebrei potevano sentirsi ancora al sicuro e che la violenza antisemita di strada non fu più ripetuta, perché questo tipo di disordini non erano graditi all’opinione pubblica. Fu così che poi la maggior parte delle deportazioni è avvenuta nottetempo.

Resta anche incerta l’origine della parola Kristallnacht associata al pogrom, in quanto pare non esista alcuna prova documentaria che sia stato usato dai nazisti in colloqui o documenti ufficiali dell’epoca; più probabile che fosse un gergo popolare.

Nel 1982 il gruppo rock tedesco BAP ha avuto successo con il brano chiamato Kristalnaach, in cui inveisce contro il populismo di destra, il materialismo e altri mali della Germania moderna con il ritornello “puzza come la Kristallnacht”. Una vera e propria banalizzazione di una della pagine più nere della storia tedesca, come d’altra parte in un certo senso lo è anche la parola: non furono cristalli che andarono in frantumi, ma vite di uomini e di donne e intere comunità ebraiche.

In fondo Kristallnacht si concentra sui danni materiali, mentre la parola pogrom racconta di più e meglio la tragedia compiuta dal cieco odio razzista.

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