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Mentre il mondo è con il fiato sospeso per l’aggravarsi della situazione in Ucraina, Naftali Bennet, primo ministro di Israele, è volato sabato al Cremlino per incontrare Putin e successivamente a Berlino per incontrare il Cancelliere Sholz.

Ovviamente c’è il più stretto riserbo sul contenuto della conversazione tra Bennet e Putin, ma trapelano alcune indiscrezioni. Ad esempio il giallo su una telefonata. Pare, infatti, che Bennet, dopo aver comunicato il suo viaggio a Biden, abbia cercato di raggiungere telefonicamente Zelensky prima di incontrare il presidente russo, ma il presidente ucraino ha preferito non rispondere, probabilmente per non scoprire le sue carte in un eventuale trattativa. Trattativa che si sta sovrapponendo a quella in atto in Bielorussia tra le due delegazioni ucraina e russa, e che probabilmente potrebbe essere più proficua per il raggiungimento di un accordo.

Pare (il condizionale è d’obbligo) che Bennet e Zelensky si siano però parlati dopo l’incontro al Kremlino che, a quanto si dice, dovrebbe essere durato tre ore.

Bennet è volato a Mosca con un aereo privato, generalmente usato dal Mossad insieme al Ministro per l’edilizia Ze’ev Elkin, in qualità di traduttore. Insieme a loro anche Eyal Hulata, capo della sicurezza nazionale, Shimrit Meir, consigliere politico e il portavoce di Bennet Matan Sidi.

C’è da notare che sia Bennet che Elkin sono ebrei osservanti e quindi a molti potrebbe sembrare strano questo viaggio che apparentemente viola il riposto sabbatico. La Torah invece permette questo tipo di violazioni, nel caso che servano per salvare vite umane. Con migliaia di morti da entrambe le parti in pochi giorni di guerra, fermare la carneficina risponde proprio a quanto scritto sulla Torah.

Al di là dei buoni rapporti politici che Israele intrattiene con entrambi i paesi in guerra, una buona percentuale di israeliani proviene o ha collegamenti personali con l’Ucraina e la Russia, quindi la mediazione di Bennet (che più volte si era offerto), lascia ben sperare in un esito positivo.

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Una risposta

  1. Inferno per un mondo inferno…. (Haruv)
    Salve non sono uno studioso di religioni, non è una asserzione scientifica, è soltanto un ipotesi… poi fate voi ma soprattutto non si tratta di fomentare all’odio raziale o creare allarmismi
    ho messo insieme solo tre o quattro cosette…
    Il Talmud commenta:
    «Il mondo esisterà per seimila anni [e per mille, al settimo], dopo sarà desolato (haruv), come è scritto, “E il Signore da solo verrà esaltato in quel giorno” 2:11[43] … Esattamente come il settimo anno è anno sabbatico, così anche il mondo ha mille anni ogni settemila che sono maggese (mushmat); e inoltre è scritto, “Un salmo e un cantico per il giorno di Shabbat” (Ps. 92:1) – significando che quel periodo è tutto quanto Shabbat – e viene anche detto, “Mille anni alla Tua presenza non sono altro che ieri quando è passato”»
    (Rabbi Katina[44])
    https://telegra.ph/Inferno-per-un-Mondo-Inferno-03-05
    By Manlio Amelio

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