Una preghiera ad alta quota
El Al è la prima compagnia aerea al mondo che sta pensando di introdurre la possibilità di recitare la Tefillà a bordo dei propri aerei.
Il servizio, per ora in via sperimentale, prevede che una parte dell’aereo, la zona cucina posteriore, sia dedicata alle persone che vorranno pregare, a orari prestabiliti, subito prima o subito dopo la distribuzione dei pasti. Ovviamente i bagni sul retro saranno chiusi per tutta la durata della preghiera. Un avviso silenzioso sugli schermi dei passeggeri, comunicherà l’ora e il luogo per la recita della Tefillà. Tutti dovranno indossare la mascherina e ritornare al loro posto in caso di condizioni di volo particolari.
El Al definisce l’innovazione un miglioramento del servizio
Va ricordato che El Al è stata acquistata per il 42,83% nel luglio 2020 da Eli Rozenberg, poco più che trentenne, immigrato in Israele dove studia in una yeshivà di Gerusalemme. Eli è figlio dell’uomo d’affari Ken Rozenberg, proprietario fondatore e CEO di Health Care, una delle più grandi catene di case di cura degli Stati Uniti.
Non sorprende quindi che ci sia stata una particolare attenzione alla soluzione di una questione molto sentita e altrettanto discussa.
Soprattutto sui voli a lungo raggio, in particolare da e per gli Stati Uniti e Israele, i numerosi Haredim a bordo e altri ebrei osservanti desiderano rispettare i tempi di preghiera. Anche se alcuni rabbini hanno stabilito che la preghiera può essere recitata anche stando seduti, spesso i passeggeri si alzano e pregano nel corridoio, spesso intralciando o bloccando il servizio del personale di bordo e suscitando quindi ostilità non solo tra gli assistenti di volo ma anche tra gli altri passeggeri.
Uno scontro tra un assistente di volo El Al e passeggeri Haredi a gennaio
Sul volo 002 da New York a Tel Aviv un assistente di volo ha minacciato di multare i passeggeri che stavano pregando nel corridoio per 500 shekel (circa 138 euro) se non avessero raggiunto ciascuno il proprio posto e ha iniziato a scattare foto, probabilmente con l’intenzione di mostrarle alla polizia come prova della violazione dei regolamenti Covid. E questo è solo uno degli ultimi episodi, in molti dei quali è dovuto intervenire anche il comandante.
È auspicabile che la possibilità di avere un luogo riservato per la Tefillà ad alta quota, possa evitare in futuro ulteriori spiacevoli incidenti come questo.