giovani

Ebraismo italiano

Votare? Che cosa significa? La parola a una neo-diciottenne

Votare? Che cosa significa? Il 18 giugno gli ebrei romani vanno al voto per rinnovare la CER. Una nuova elettrice racconta perchè è importante che soprattuto i giovani si interessino alla vita della nostra comunità Fin da quando ero piccola mi divertiva andare ad accompagnare i miei genitori a votare, ma mi sono sempre chiesta per che cosa votassero e

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Ebraismo italiano

Menorah lavora per un ebraismo più unito e inclusivo

Menorah sostiene la presidenza UCEI e lavora per un ebraismo più unito e inclusivo Livia Ottolenghi, capolista Menorah e nuovo assessore all’educazione, spiega la scelta del gruppo e cosa si aspetta da questa nuova consiliatura Livia, Menorah ha deciso di appoggiare la presidenza Di Segni per un nuovo mandato in UCEI. Cosa ha portato a questa scelta? La scelta è

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Elezioni Ucei

Menorah per i giovani

Menorah per i giovani Joel Terracina descrive in 4 punti le sue idee per rafforzare la partecipazione alla vita comunitaria della fascia 18-30 anni, nonché per aiutarli nel mondo del lavoro   Sentiamo spesso parlare dei giovani in maniera astratta ma alla fine non viene fatto essenzialmente nulla per loro. Il tema concernente le nuove generazioni è tornato ultimamente alla ribalta

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La finestra sul cortile

Se stiamo insieme ci sarà un perché…

Se stiamo insieme ci sarà un perché… Ogni gruppo sociale sopravvive e si rafforza se riesce a trovare un legame che lo unisce. E per le comunità ebraiche italiane, cosa può servire a rafforzarne la coesione, alla vigilia del rinnovo dell’Ucei? Yuval Noah Harari, professore di storia all’Università di Gerusalemme, è una delle menti più brillanti ed originali della società

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Editoriali

Memoria

Poche settimane fa e venuto a mancare Nedo Fiano, prezioso ed autorevole testimone dell’abisso della Shoah, che con la sua incrollabile energia ha contribuito ad accrescere ed arricchire la coscienza di tanti giovani. E così rimaniamo sempre più soli nel trasmettere la Memoria della Shoah nella società. Ma in cosa deve tradursi questo compito di trasmissione e testimonianza? Nedo Fiano,

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Ebraismo italiano

Un nuovo centro di aggregazione: la Moishe House

La Moshe House, di Micaela Vitale L’appartamento dove vivono Valentina Calò, Alessandro Gai e Alessandra Sabatello, tre giovani ebrei romani, è una Moishe House. Il nome indica luoghi di abitazione che fanno parte di una rete internazionale creata con l’obiettivo di far vivere inclusive esperienze aggregative ebraiche da parte di giovani adulti (20-35 anni). La casa ha proposto fin dalla

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Mondo

Storie di giovani ebrei italiani/1: Tel Aviv

Tel Aviv-Roma-Tel Aviv: viaggio senza più ritorno? Sivan Kotler, israeliana-italiana che a Roma ha messo su famiglia e ha lavorato per anni nella nostra scuola, mi risponde da Tel Aviv al mattino presto, mentre è già diretta in ospedale, dove da un paio d’anni lavora come psicologa. Riesco a parlarci prima che la sua giornata senza molte pause cominci. A

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Giovani

Riflessioni di un giovane sui problemi della sua generazione

Riflessioni di un giovane sui problemi della sua generazione, di Joel Terracina Il virus Covid 19 ha fatto il suo immediato ingresso nei mezzi di comunicazione: le dichiarazioni di capi di governo e presidenti dei rispettivi paesi hanno fatto comprendere che ci troviamo contro un nemico invisibile ed insidioso che fa vittime, tanto in ambito sanitario quanto in quello economico-sociale.

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Editoriali

Leader di oggi e di domani

Parlare di giovani è parlare di futuro. Detto così può sembrare ovvio, una frase alla “Catalano”, per chi ricorda la trasmissione “Quelli della notte” di Arbore. In realtà quando si parla di giovani si pensa subito ad una fascia di età, quella 18-35. Come abbiamo scritto nel programma di Menorah, pensiamo che i diciottenni, i ventenni, i trentenni debbano essere

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Editoriali

Frutti di futuro

Frutti di futuro, di Livia Ottlenghi Un midrash racconta che un saggio incontrò per la via un contadino che piantava un carrubo. Quando gli chiese quanto tempo ci volesse perché l’albero producesse i frutti, l’uomo rispose: settanta anni. Quando il saggio gli chiese se fosse certo di vivere altri settant’anni per godere quei frutti, l’uomo disse: io ho mangiato i

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