Giorgia Meloni, in un suo comizio in Spagna

A me sembra che all’ebraismo italiano non interessi nulla dello scenario internazionale. Ci sono al suo interno voci contro la destra, ma anche a favore. L’unica cosa che interessa ora è la crisi economica – anche se non si riflette che la destra è corresponsabile della caduta del governo Draghi! – e soprattutto mi pare che interessi poco anche il legame di questa destra col passato. Al contrario, io temo che il sentimento antieuropeista possa distruggere la memoria della Shoah.

Perché?

La memoria della Shoah ha avuto il ruolo di arginare l’antisemitismo e il razzismo, è stata finora un baluardo. Se però cambia la prospettiva, se si indebolisce l’idea di Unione Europea per andare verso una democrazia illiberale, allora anche la memoria della shoah potrebbe esserne minacciata.

Un tema su cui le destre fanno gioco, come dicevi, è la loro dichiarata posizione filoisraeliana.

Questo è il motivo per cui l’ebraismo italiano è oggi così tollerante verso le destre. Da parte di queste ultime, io credo che la loro posizione si possa spiegare in più modi, c’è certo un opportunismo politico, perché è un modo per non far vedere l’antisemitismo che c’è al loro interno. E poi c’è la posizione islamofoba. Temo che l’ebraismo italiano si concentri solo sulla difesa di Israele da parte delle destre, e poi trascuri l’attacco che la destra italiana minaccia alle minoranze in Italia.

il presidente Mattarella in visita al Yad va Shem

E riguardo la sinistra? A tuo avviso, ha ancora un pregiudizio contro Israele?

Secondo me la sinistra ha fatto errori clamorosi. Che ci sia un’area di estrema sinistra, che ha una matrice nei centri sociali, ostile a Israele, è vero. Si tratta di una matrice nata nel ‘67 e nell’82. Io credo che bisognerebbe togliere spazio a questa sinistra che toglie legittimazione a Israele e che aiuta la destra. Però vorrei aggiungere una cosa.

Prego.

In Israele c’è oggi un dibattito acceso su alcuni temi – come la soluzione del conflitto con i palestinesi, o il ruolo della popolazione araba nello Stato – molto franco e aperto, di cui non c’è traccia qui in Italia. Prendi i grandi scrittori: Grossmann, Yeoshua, Oz. Sono molto apprezzati, ma l’ebraismo italiano ignora le loro critiche a Israele sulla gestione del conflitto. In Israele invece c’è un dibattito ampio che da noi non appare, c’è una spaccatura tra gli ebrei israeliani su quello che sta accadendo e una forte disillusione sulla possibilità della pace. Questo dibattito è ampio e legittimo, c’è una lotta per evitare le discriminazioni, che da noi si ignora, in nome di una specie di mito di Israele, che non aiuta a comprendere la realtà frastagliata di quel paese.

Torniamo al voto. Oggi Giorgia Meloni è accreditata della vittoria alle prossime elezioni politiche. A tuo avviso il suo partito ha definitivamente reciso ogni legame con il passato? Le dichiarazioni della sua leader al riguardo ti convincono?

manifestazione contro Israele

No. In alcune parti del suo partito c’è antisemitismo, che pure talvolta è emerso, anche in modo più evidente che a sinistra: per esempio sono emersi post molto pesanti contro gli ebrei, talvolta anche contro Israele. Quanto alla Meloni, io credo che lei politicamente discenda in linea diretta da Salò.

È un’affermazione importante, quella che fai dei legami tra la Meloni e Salò. Potresti spiegarla?

il simbolo di Fratelli d'Italia, eredità di quello del MSI (Movimento sociale italiano)
il simbolo di Fratelli d’Italia, eredità di quello del MSI (Movimento sociale italiano)

Non so se la Meloni sia antisemita e non sto dicendo questo. Dico però che la Meloni è passata per le organizzazioni giovanili dell’MSI, ossia ha lavorato a stretto contatto e si è formata con uomini che provenivano dalla repubblica sociale italiana. Gli uomini del MSI all’inizio sono uomini di Salò, e lei esce da quell’ambiente lì; non dimentichiamoci i cartelloni con cui rivendica la continuità con Almirante, segretario della rivista La difesa della razza.

Eppure la Meloni candida la nipote di un deportato ad Auschwitz.

Certamente alla Meloni fa molto piacere averla in lista. Premesso che non conosco la signora e non conosco i motivi perché abbia accettato, è una scelta che certamente non condivido. In generale a me pare il segno più evidente che forse ormai il bisogno di ricordare la shoah e l’antifascismo è meno impellente rispetto a bisogni di altro tipo. Ecco, al contrario io vorrei dire questo: nell’ebraismo italiano c’è chi sta trattando e si prepara a votare i diretti discendenti di Salò, di quella repubblica cioè che mandò gli ebrei ad Auschwitz.

 

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