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Almirante patriota italiano? No grazie

Da tempo la destra italiana si presenta come una forza politica che ha rotto i legami col fascismo. Eppure, sono continui i richiami al passato. Anche ai livelli più alti

Alberto Di Consiglio

Alberto*, nell’ultima settimana si è fatto un gran parlare dei rapporti tra mondo ebraico e forze politiche di destra, o meglio di una in particolare: Fratelli d’Italia.

Mi sembra che ci sia bisogno di aiutare molti a ricordare, perché è in corso il tentativo, da parte di alcuni, di fare come un elettrodomestico molto usato: la lavatrice.

Che vuoi dire?

Che nel nostro paese si dimentica in fretta, e purtroppo a volte anche da parte ebraica. Per esempio si dimentica che Fratelli d’Italia è un partito ancora profondamente legato a una figura che non va dimenticata.

24 maggio 1988. Funerali di Giorgio Almirante
24 maggio 1988. Funerali di Giorgio Almirante

Quale?

Giorgio Almirante.

Pochi giorni fa è scomparsa anche la vedova.

Appunto. Tutto è ancora molto attuale. Almirante è morto nel 1988. Noi sappiamo – e chi non sa, o fa finta, dovrebbe sapere, o ricordare – del suo passato: l’adesione alla Repubblica di Salò, la sua firma agli ordini di fucilazione per chi non si arruolava tra i repubblichini, gli articoli scritti per le riviste razziste del fascismo. Io credo che Almirante debba essere considerato un istigatore, un criminale, perché con le sue parole ha contribuito ad armare gli assassini, a diffondere veleno. Non aveva le mani direttamente sporche di sangue, ma le ha fatte sporcare a molti altri.

28 aprile 2022. Funerali di Assunta Almirante

Puoi fare qualche esempio?

Certo. Se andiamo a ricercare nel passato, troviamo molti esempi. Nel gennaio del 1986, al teatro lirico di Milano, durante un comizio, Almirante sostenne che “ladrocinio e assassinino furono l’emblema delle bande partigiane”. Ecco come parla un vero fascista! Dimentica però di dire che le bande nere e i repubblichini davano la caccia agli ebrei e ai partigiani. Non basta. Il 17 novembre 1986, su carta intestata del Msi si rivolge all’on. Christiana Muscardini, del suo stesso partito, in questo modo: “Cara Christiana, (…) puoi stare certa che il mio ultimo respiro sarà fascista nel nostro senso del termine, perché per me, per noi si tratta della battaglia della nostra vita. Sei autorizzata a sbattere in faccia a chicchessia questa lettera, che non né confidenziale”. Ma non è finita. 8 mesi prima della scomparsa, il 6 settembre 1987, chiuse la festa del suo partito in questo modo: “Siamo fascisti, siamo il fascismo in movimento. Il fascismo non è il nostro passato, ma il nostro futuro”. D’altra parte, sapeva bene a chi parlava. Basta vedere i filmati d’epoca, con i suoi funerali a piazza Navona, con un tappetto di saluti romani. Insomma, Almirante è una figura che doveva rimanere nell’oblio della storia, ma invece alcuni lo vedono come un patriota. Io invece credo che già dal 1945 doveva andare in galera.

Ma questo che c’entra con oggi?

Io penso che non si può essere amici degli amici o dei nostalgici di Almirante. A Milano, domenica scorsa, alla manifestazione di FdI campeggiava ancora quel simbolo, la fiamma che arde, e che simboleggia lo spirito di Mussolini, perché il rombo che c’è sotto viene identificato con la sua bara.

Proprio a Milano è successo qualcosa di grave, con la lettura di un messaggio scritto dal presidente della Comunità e letto sul palco da La Russa.

il simbolo di Fratelli d'Italia, eredità di quello del MSI (Movimento sociale italiano)
il simbolo di Fratelli d’Italia, eredità di quello del MSI (Movimento sociale italiano)

Ho letto che il messaggio era privato, ma questo non toglie nulla alla gravità della cosa, perché si ricorda un’amicizia lunga molti anni, cioè quando non esisteva FdI e invece c’era il MSI e la sua ideologia fascista. Chi ha cariche istituzionali deve evitare di mandare messaggi d’amore a certe persone, perché rappresenta tutta la comunità.

Eppure, sembra che si tratti di legami solidi e sinceri.

Ma certo! A quelli serve l’amicizia ebraica, è per loro fondamentale.

Perché?

Per coprire alcune figure impresentabili. E così torniamo a oggi. Lo abbiamo visto nelle ultime elezioni a Roma, quanti simpatizzanti per il fascismo e vicini a movimenti neonazisti erano nel partito della Meloni. Del resto, il suo candidato lavora in una radio che il mondo ebraico ha denunciato per affermazioni antisemite.

A proposito della Meloni…

Anche a lei avrebbe fatto comodo una passerella qui a Roma. Tutti ricordiamo il suo tentativo di venire a deporre una corona per il 16 ottobre. E che la sua partecipazione – nonostante l’invito che aveva ricevuto…–  è stata impedita solo grazie alle proteste della nostra comunità, dei tantissimi ebrei romani che non dimenticano.

Eppure, non bisognerebbe dare a tutti la possibilità di mostrare di avere rotto i legami col passato?

Ma non in questo modo. Innanzitutto non mi sembra che i legami si siano rotti. Tutti ricordiamo, per esempio, la sua presenza, lo scorso ottobre, al congresso di Madrid del partito di destra VOX, dove è stata ospite d’onore gridando di essere donna, italiana e cristiana. Quando poi ha spiegato perché non avrebbe vaccinato sua figlia, ha accusato gli immigrati di portare il virus. Se la signora Meloni e i suoi vogliono davvero fare una rottura con il passato allora deve esserci una condanna esplicita del fascismo, che a noi ha fatto tanto male. Venire da noi il 16 ottobre significa dire che il rastrellamento è solo una responsabilità dei nazisti, e invece ci fu anche il contributo fascista. La Meloni su questo non è chiara, ci gira intorno, non ha mai fatto una esplicita condanna del fascismo. Il fascismo ha fatto sanguinare l’ebraismo italiano, e la Meloni non riesce ancora a pronunciare parole di chiara condanna. Tantomeno su Almirante. Anzi: proprio la Meloni non solo ha proposto di inaugurargli una strada, ma ha detto che è stato un grande uomo un grande politico, un patriota. Be’, per me non è stato così, grazie.

Cosa ti aspetteresti, per vedere un vero cambiamento?

Almirante con militanti neofascisti negli anni ’70

Tre cose. La prima: riesce a togliere quella fiamma dal loro simbolo? La seconda: riesce a smettere di lanciare messaggi xenofobi e razzisti? La terza: riesce ad abbandonare l’ammirazione per certi personaggi? Abbia la forza di condannare Almirante, non di lodarlo. Deve condannare apertamente fascismo e razzismo. Invece vedo l’esatto contrario. Mi chiedo allora: per la Meloni, la russa e tutti gli altri almirante è sempre un punto di riferimento politico ideale? Lo considerate un Patriota? Attendiamo una risposta, cui il mondo ebraico nel suo insieme tiene molto. A parte alcune eccezioni.

Eppure non sarebbe un gesto forte venire in visita in comunità, qui a Roma?

settembre 2017: l’on. La Russa in Parlamento

No, tutt’altro. Sarebbe solo un modo per entrare…in lavatrice. Del resto, anche Alemanno vantava un’amicizia fortissima con alcuni esponenti della comunità, per potersi poi accreditare e ripulire. Mi sembra che in alcuni ambienti ebraici si senta il bisogno di dimenticare il passato, con la stessa fretta che hanno alcuni politici. La Meloni vuole fare un gesto forte? Non venga il 16 ottobre da noi in piazza, ma vada l’8 settembre a Porta San Paolo, perché lì è nata la Resistenza, nel 1943 contro i tedeschi e contro i fascisti. Non ha bisogno di visitare luoghi ebraici, perché noi non siamo la lavatrice di tutti.

* Alberto Di Consiglio: romano, molto attivo nella Comunità ebraica. Figlio di Pacifico Di Consiglio (Moretto)

Leggi anche: la Comunità ebraica di Milano e le feste di partito (di destra)

8 risposte

  1. Assolutamente d’accordo. Il percorso di Fini si è per così dire arrestato. Il problema della Fiamma è reale.
    Ogni tanto però dovremmo chiedere anche agli ex comunisti e democristiani ragioni del loto antisionismo.

    1. Gli viene chiesto di continuò. E ce ne sarà anche per loro. La sicurezza di Israele non è trattabile.

  2. D’accordo per tutto quanto riguarda i legami fra FdI ed il passato fascista. Ma perché accusarla di razzismo per le sue posizioni contro i migranti? Se sono nordafricani sono anche, con buona probabilità, antisemiti. Ed oggi in Europa ebrei vengono di nuovo assassinati, da arabi e discendenti di arabi. Drammatico ma vero. Se vogliamo discutere di migrazione lasciamo da parte la Meloni, e parliamo onestamente dei nuovi rischi cui vanno incontro gli ebrei.

  3. Sasha Tenenbaum segnala il problema vero: immigrazione=> islam=> antisemitismo.

    La richiesta alla Meloni era ed e’:
    Viaggio in Israele a Yad va Shem

    E agli immigrati dell islam…vadano su terre arabe ( turchia, marocco, tunisia, arabia saudita..) …e non occidentali

      1. Infatti. L’antisemitismo ha in comune con la xenofobia le generalizzazioni contro un gruppo, una religione, un’etnia. E non vede più gli individui. L’antisemitismo non si combatte con razzismo verso altri. Certo esiste il condizionamento antisionista e antisemita tra gli immigrati africani ma la politica per l’inserimento degli immigrati in Italia è pessima.

  4. Nel 1919 Cesare Goldman , presidente della Camera di commercio milanese, concede la sede ai “sansepolcristi”, i cosiddetti mussoliniani della prima ora, salvo poi pentirsene dopo la promulgazione delle Leggi razziali rischiando anche di finire in un vagone piombato al Binario 21. Molti sono tati antifascisti da subito, Salvemini, Terracini, Pajetta,Pertini, CarloLevi, i Fratelli Rosselli, fuggiti dal confino di Lipari e finiti uccisi dalla Cagoule nella libera Francia di Leon Blum , sede del Komintern diretto daTogliatti e Tito. Paradossalmente, meglio se fossero rimasti a Lipari. Molti sono diventati antifascisti dopo le Leggi razziali.

  5. Va detto, comunque, che Almirante stesso fece un’ autocritica del proprio passato, la quale gli costò numerosi attacchi da parte della estrema destra extraparlamentare e da Julius Evola.
    L’ antisemitismo non lo vedo tanto annidato in FdI, ma piuttosto in Forza Nuova, Casa Pound e nei vari movimenti no vax e complottisti sorti negli ultimi 10 anni e di recente, in seguito alle polemiche sulle misure contro il Corona virus.

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