Ripartiamo dai giovani, e dalle competenze di chiunque vorrà contribuire
Noemi Di Segni è stata rieletta stamani alla presidenza dell’Ucei, con i voti delle piccole comunità e di Menorah. A Riflessi spiega le priorità della sua azione nel prossimo quadriennio.
Presidente Noemi, sei appena stata confermata per altri 4 anni quale presidente dell’Unione delle comunità ebraica italiane. Come accogli questa riconferma?
A caldo, ripeto quello che ho già detto: questo non è un voto solo alla mia persona, ma un voto per promuovere un’azione onesta e trasparente, per favorire un lavoro che contribuisca alla massima partecipazione e utilizzi le competenze di tutti.
Nei 29 voti che ti hanno sostenuto, mancano quelli di chi oggi governa a Roma e a Milano. Pensi che questo inciderà sulla tua presidenza?
Faremo come l’altra volta, che quei voti non c’erano: dovremo cioè recuperare in tutti i modi la partecipazione di tutti. Punto molto sulla collaborazione, anche perché le cose da fare sono tantissime. Inviterò tutti a collaborare, e darò spazio alle competenze; è un peccato aver perso quelle risorse, ma non di meno voglio sottolineare la capacità d’essere riusciti ad aggregare le altre 19 comunità, significa che il lavoro fatto in questi 4 anni è stato riconosciuto.
Menorah, sulla base di un approccio programmatico chiaro, che ha chiesto innanzitutto maggiore inclusione e condivisione del lavoro di squadra, ti ha dato il suo sostegno. Come pensi di migliorare le relazioni rispetto alla passata consiliatura?
Menorah, e in particolare Livia Ottolenghi, ha mostrato di volere e sapere lavorare moltissimo nei 4 anni precedenti. Leggo in questo voto di oggi non una fiducia cieca, ma l’impegno a continuare a lavorare insieme; possiamo avere idee diverse su alcuni punti, ma siamo persone intelligenti, capaci di confrontarsi insieme su punti comuni.
Quali saranno le priorità della tua presidenza?
Faremo subito partire una cabina di regia con tutti i movimenti giovanili per promuovere azioni a favore dei giovani; per il resto, le emergenze sono moltissime, ripeto: c’è molto da fare. La vita dell’Ucei è fatta di tanti piccoli e grandi adempimenti, che richiedono l’attenzione e la partecipazione di tutti.
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