Un nuovo decalogo per combattere l’antisemitismo nello sport
Sarà firmato e presentato domani 27 giugno il “decalogo” con 13 cose da fare subito per combattere l’antisemitismo nel calcio
Lo ha annunciato il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, durante il convegno “L’antisemitismo nello sport” organizzato dal coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, Giuseppe Pecoraro, alla presenza, tra gli altri, del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano, del vice capo della polizia Vittorio Rizzi, dell’ambasciatore di Israele Alon Bar, del senatore Pier Ferdinando Casini, della presidente dell’UCEI Noemi Di Segni e del Dott.Graziano Perria, questore della Polizia di Stato e Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura.
Unanime, da parte di tutti gli intervenuti, la condanna dell’odio antisemita in ogni sua forma.
Un odio che stride con l’essenza stessa dello sport che, come ha sottolineato il Ministro Piantedosi, ha forti valenze di inclusione e di sviluppo sociale e dovrebbe funzionare come prevenzione da questi fenomeni, anche se purtroppo i vincoli identitari di appartenenza a una squadra spesso degenerano. DASPO e altre regole finora adottate non bastano, un po’ perché le Società subiscono i ricatti delle curve, un po’ perché il fenomeno viene sottovalutato o peggio rimosso.
Fake news sui social, teoria negazioniste della Shoah che prolificano sulla scarsa educazione a scuola e in famiglia, completano un quadro che non è certo confortante. I numeri, almeno quelli ufficiali, parlano chiaro e non lasciano dubbi sulla gravità della violenza negli stadi: 600 arbitri picchiati ogni anno, 135.000 appartenenti alle forze dell’ordine per mantenere l’ordine negli stadi (il dato è del 2017), 211 verbali di polizia per casi di discriminazione tra il 2021 e il 2022, 4 nel 2023, che si sono chiusi per lo più con patteggiamenti.
Un fenomeno, quello dell’antisemitismo nello sport che non è nuovo e viene da lontano: il senatore Andrea Paganella ha ricordato i 60.000 atleti vittime della Shoah, tra cui più di 200 campioni olimpici e detentori di record nazionali e internazionali.
Come ha confermato il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano, il governo è impegnato nella lotta all’antisemitismo che, secondo la presidente UCEI, Noemi Di Segni, deve essere affrontata su più fronti, nel campo dell’educazione dei giovani, della filiera sportiva, dei media e della magistratura, ripensando la responsabilità minorile e la pena, in chiave di giustizia riparavita. Tutto questo senza perdere di vista il valore essenziale della memoria e riconoscendo che combatter l’antisemitismo non è proteggere una minoranza, ma proteggere tutti.
Tolleranza zero quindi. Fare in modo che l’antisemitismo diventi un problema per gli antisemiti, come ha giustamente detto l’Avv. Mirella Cristina, già membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.
Certo, in questo importante incontro, pieno di contributi forti e intensi, mancavano la FIGC e praticamente i rappresentanti di tutte le squadre di serie A, ha sottolineato in conclusione Giuseppe Pecoraro. Tuttavia lo sforzo che si vuole fare è notevole, perché non debbano più avvenire né le leggi razziali, né atti violenti come l’attentato alla Sinagoga di Roma. Dobbiamo guardare ai giovani e, ha concluso, non dobbiamo essere inerti e indifferenti.