In primo piano

9 ottobre 1982: una ferita italiana

Non smetteremo di ricordare, non smetteremo di raccontare

Non smetteremo di ricordare, non smetteremo di raccontare Con la testimonianza di Daniela Gaj, si conclude oggi il reportage di Riflessi sull’attentato del 9 ottobre 1982. Arrivati alla fine, vogliamo brevemente spiegare cosa ci ha mosso a realizzare questo contributo alla storia della nostra comunità. Innanzitutto, siamo convinti che quanto accaduto sia da iscrivere ben dentro la storia di questo

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

Vi racconto il mio Stefano

Vi racconto il mio Stefano Daniela Gaj racconta a Riflessi suo figlio Stefano, e come sono trascorsi questi 39 anni Signora Daniela, mi racconta la sua famiglia prima di quella mattina? Eravamo una famiglia normale, come tante altre: una moglie, un marito, e due figli; due bambini di 2 e 4 anni. Io ero una mamma felice, fanatica dei miei

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

Non dovete dimenticarci

Non dovete dimenticarci Gadiel Taché aveva 4 anni quando venne ferito nell’attentato. A Riflessi racconta come è cambiata la sua  vita da allora Gadi, quanti anni avevi nel 1982? Avevo 4 anni. Dunque eri solo un bambino di pochi anni. Ricordi qualcosa della tua famiglia di allora? No, non ho ricordi particolari. Neanche di Stefano. Posso dirti però che eravamo

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Ebraismo italiano

L’ultimo erede

L’ultimo erede Con la scomparsa di Antonio De Benedetti ci lascia l’ultimo interprete, forse, di una lunga tradizione letteraria ebraico-italiana. Nato in una famiglia della borghesia intellettuale ebraica piemontese, fucina di grandi figure di riferimento della letteratura italiana del Novecento, cresciuto nell’ambiente coltissimo e raffinato di suo padre Giacomo, a cui si deve l’analisi approfondita e dettagliata dell’opera di Marcel

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

L’Italia è stato terreno di scontro tra fazioni terroriste

L’Italia è stato terreno di scontro tra fazioni terroriste Dallo studio di due storici emerge lo scontro tra Abu  Nidal e Arafat, che determinò la scelta di colpire il Tempio Maggiore il 9 ottobre 1982 L’attentato alla sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982 fu preceduto non solo da un clima ostile agli ebrei. Lo Stato di Israele come era

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In primo piano

Un premio per l’umanità

Un premio per l’umanità Il Wolf Prize, uno dei premi internazionali più prestigiosi al mondo, lo scorso 31 maggio ha premiato un fisico italiano: Giorgio Parisi, oggi insignito del Nobel. Riflessi ha intervistato Reut Inon Berman, CEO della Fondazione Wolf Riproponiamo l’intervista alla direttrice del premio Wolf, come tributo a Giorgio Parisi, oggi premiato con il Nobel per la fisica

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Donne del mondo ebraico

Dio Vittorio l’Italia Invocando

Dio Vittorio l’Italia Invocando Quale fu il contributo degli ebrei italiani all’unità nazionale? In questo saggio, Celeste Pavoncello Piperno (assieme a Giovanna Gregna) ricostruisce la storia di alcuni di loro La proclamazione di Roma Capitale è un lungo processo che ha inizio con il Risorgimento e le sue guerre. Dal 1848 gli ebrei partecipano con contributi di idee, come stampatori

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

Cos’altro può succedere? E poi il peggio è arrivato

Cos’altro può succedere? E poi il peggio è arrivato Lia Levi racconta a Riflessi quel clima di odio verso gli ebrei che si respirava alla vigilia dell’attentato al Tempio Signora Levi, che clima si respirava alla vigilia del 9 ottobre 1982? Non era un momento brutto per noi: era orribile. Pochi giorni prima dell’attentato c’era stata la visita di Arafat

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

Avevo il piccolo Stefano al mio fianco

Avevo il piccolo Stefano al mio fianco Alba Portaleone racconta la mattina del 9 ottobre al Tempio, e i ricordi di una mattina che doveva essere di festa Alba, mi racconti come è iniziata quella mattina? Come tante altre. Era un giorno di festa e avevamo deciso di andare al Tempio. Eravamo tranquilli, non pensavamo certo che sarebbe certo ci

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9 ottobre 1982: una ferita italiana

Quel giorno pagammo un odio lontano e diffuso

Quel giorno pagammo un odio lontano e diffuso Alberto Di Consiglio racconta il suo  9 ottobre: l’attentato, i terroristi (e forse i loro complici), e quell’arma che si inceppò al momento di sparare… Alberto, qual era il clima che si respirava in città e in ambienti ebraici in quell’estate del 1982? Vivevamo dei giorni davvero angoscianti. All’inizio di giugno era

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