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Ecco come è nato “Riflessi”

Siamo nati un anno fa, e da maggio siamo on line ogni giorno. Ecco perchè oggi Riflessi è diventato il primo magazine di informazione ebraica a Roma

Non l’avessi mai detto!

la copertina n. 1 di Riflessi pdf

È successo esattamente un anno fa, durante la prima riunione dei candidati della lista Menorah per organizzare la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio dell’UCEI. Quel giorno credevamo ancora che la campagna si sarebbe conclusa un mese dopo, mentre poi il Covid avrebbe scompagnato tutti i piani.

Quella sera ebbi la pessima idea di proporre la realizzazione di un giornale che sostenesse la lista. A dire la verità immaginavo un solo numero, forse due. Avevo pensato infatti solo ed esclusivamente uno strumento elettorale per presentare i candidati della lista all’elettorato ed informarli circa il programma che avevamo preparato.

La proposta fu accolta di buon grado da tutti gli altri, come tante altre proposte che vennero lanciate, ma che poteva tranquillamente non avere seguito. Come sappiamo, la pandemia si stava sviluppando molto velocemente e così l’UCEI, giustamente, decise di rinviare le elezioni, che dovevano svolgersi il 15 novembre 2020, alla prima settimana del mese di marzo 2021.

Fu in quei giorni che Massimiliano Boni raccolse la mia proposta invitandomi a sviluppare l’idea e renderla un progetto concreto.

A quel punto, avendo io proposto l’iniziativa, non potevo, certamente, tirarmi indietro ed accettai senza sapere dove, inconsapevolmente, mi stavo infilando….

Tra i nostri candidati avevamo la fortuna di avere Eliana Pavoncello, copywriter di professione, che fu subito coinvolta insieme ad Alessia Gabbianelli, laureata in video design e filmaking, e Federica Di Segni, medico specializzanda in psichiatria. La redazione era così formata. Tutti insieme, dopo aver condiviso con gli altri candidati la scelta del nome del nostro periodico – un nome, Riflessi, che fosse collegato con le luci della Menorah –, abbiamo creato il primo numero, uscito alla fine di novembre. Da allora, con cadenza più o meno mensile, sono usciti ben dieci numeri.

la copertina di Riflessi pdf n. 4

Riflessi ha avuto subito, inaspettatamente, un grande successo. Le manifestazioni di apprezzamento sono nel tempo sempre più aumentate e così abbiamo capito che nella nostra Comunità si sentiva l’esigenza di una pluralità di informazioni.

Per troppi anni, infatti, l’informazione era stata solo quella istituzionale, controllata dall’Assessore alla Comunicazione e, come è giusto che sia e naturale, gli iscritti volevano leggere qualcosa di diverso. La scelta della Giunta Cer, di ridurre le pagine di shalom, prima, e non stampare più il mensile e non inviarlo più nelle case degli iscritti, poi – da Menorah sempre osteggiata e criticata fortemente e pubblicamente – ha lasciato un vuoto incolmabile.

Abbiamo così deciso di trasformare quello che era un mero strumento della campagna elettorale, e di togliere dai successivi numeri di Riflessi la pubblicità elettorale per farne uno stabile mezzo di riflessione, comunicazione e analisi approfondita.

Con Riflessi abbiamo deciso di dare alla Comunità di Roma, ma anche alle altre Comunità, non solo informazioni, ma anche strumenti di analisi e nostre riflessioni.

l’home page del nostro sito www.riflessimenorah.com

Sono nati così i nostri viaggi attraverso le Comunità italiane per conoscere le opinioni dei loro Presidenti e nel rabbinato italiano, per conoscere il pensiero dei Capi rabbino. Abbiamo pubblicato le nostre riflessioni critiche sul Bilancio della Cer, o sulle modalità di scelta del nuovo Direttore responsabile dell’organo di stampa ufficiale della nostra Comunità; abbiamo inoltre dato voce a figure molto rappresentative dell’ebraismo romano ed italiano, sia in Italia (Alberto Pavoncello/Professore, Giovanni Calò/Capitano, Angelo Sermoneta/Baffone, Alberto Di Consiglio/Moretto), che in Israele (Della Pergola, Tania Coen, Ronny Fellus).

Insomma, abbiamo cercato di dare spazio a varie forme di identità ebraica, perché l’idea che abbiamo di Comunità è che essa sia più inclusiva e solidale, più vicina ad ogni ebreo e più vicina alle altre Comunità.

(nelle foto: la redazione di Riflessi)

La newsletter si è poi arricchita con il sito ufficiale di Riflessi (www.riflessimenorah.com), lo scorso maggio, e da lì, con il tempo, quello che era un piacevole e stimolante modo per occupare il tempo libero, è diventato un impegno quotidiano, che oggi ci assorbe mentalmente durante tutto l’arco della giornata, ma ci dà grandi soddisfazioni. I contatti tra i membri della redazione sono diventati continui, la crescita dei lettori e degli accessi al sito sono stati graduali ma continuativi, con picchi inimmaginabili e sbalorditivi fino a pochi mesi fa.

Oggi, ci dicono i dati ufficiosi, Riflessi è la prima voce di informazione della comunità ebraica romana.

Il comitato di redazione (Massimiliano Boni, Roberto Coen, Eliana Pavoncello) alla festa di Riflessi

E adesso?

Adesso speriamo che il 17 ottobre, alle elezioni UCEI, Menorah abbia un buon successo. In ogni caso, l’idea è quella di sviluppare Riflessi sempre di più e sarà, quindi, ahimè, difficile che io riesca a liberarmene presto, così come sarà difficile per i nostri amici lettori….

2 risposte

  1. Leggo soltanto oggi – ahimè – questo articolo chiaro, lucido e comunicativo e me ne compiaccio: la comunicazione è fondamentale in una Comunità, per conoscere insieme, per dialogare insieme, per crescere insieme.
    Tutto ciò, poi, in una Comunità ebraica è ancor più vero e necessario, laddove la tutela dei princípi di Fede deve ogni giorno coniugarsi con la consapevolezza di ciascuno che soltanto aggregati si rimane liberi, sicuri e forti, dentro e fuori della Comunità medesima.
    Spero, oggi, che Riflessi Menorah continui a rappresentare la voce del dialogo, del confronto, della condivisione positiva di un cammino comunitario.

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