Droni e droga: le armi di Hezbollah
C’è un fronte della guerra scatenata da Hamas dal 7 ottobre, che non ha grande risonanza sui media internazionali, ma che invece dovrebbe essere tenuto sotto controllo per più di una ragione.
Si tratta del fronte nord, tra Libano e Israele, dove Hezbollah continua senza sosta i suoi attacchi contro lo stato ebraico.
Hezbollah, o Partito di Allah, è un gruppo terrorista armato, creato per volere dell’Iran e di altri gruppi sciiti libanesi, durante il conflitto tra Israele e Libano nel 1982, con lo scopo di avere una milizia unificata, in grado di colpire in modo più organizzato e più in profondità. L’ala politica siede nel parlamento libanese, mentre l‘ala militare è impegnata nella lotta contro l’esistenza di Israele con ogni mezzo, dai rapimenti, al terrorismo, al lancio di droni e missili.
Nelle scorse settimane Hezbollah ha aumentato gli attacchi, sia in risposta alle incursioni di Israele in prossimità di Rafah, nella strisca di Gaza, sia per tenere occupata l’IDF su un altro fronte e togliere forze all’azione al sud: ormai non passa giorno o notte senza che suonino gli allarmi nel nord di Israele. Riusciamo solo a immaginare vagamente come deve sentirsi la popolazione di quella zona (Angelica Edna Calò Livne ce ne ha fatto un quadro diverse volte); si parla molto degli effetti dei bombardamenti sui bambini palestinesi (il cui martirio è stato invocato più volte dai capi di Hamas); molto meno si parla dei giovanissimi israeliani, che hanno sì rifugi in cui mettersi al riparo, ma che certo saranno segnati dal trauma della violenza per tutta la vita.
L’uso da parte di Hezbollah di armi più avanzate, inclusi droni in grado di lanciare missili, droni esplosivi ha sollevato allarmi nell’esercito israeliano. Ci sono anche i missili S5, di produzione sovietica, versione molto più piccola del missile aria-superficie americano Hellfire che l’esercito libanese ha utilizzato contro l’ISIS nel 2017: sono stati usati per la prima volta alcuni giorni fa in un attacco degli Hezbollah. Solo lunghi poco meno di un metro, pesano 5 kg e possono viaggiare fino a 4 km, hanno una testata altamente esplosiva e sono alimentati con carburante solido. In genere sono in batterie di 6, 12, 18 o 36 missili, trasportati da elicotteri, ma è stata fatta una modifica per cui su un drone ne possono essere montati due. Nessun esercito al mondo ha mai usato i droni in questo modo.
Ne esistono di due tipi, anticarro e antiuomo e molti osservatori ritengono che siano proprio questi ultimi a essere stati usati, come dimostra il fatto che ci siano state vittime.
Da dove arrivano i finanziamenti a Hezbollah?
L’aiuto economico e in armi da parte dell’Iran è solo la punta dell’iceberg. Gran parte dei proventi arrivano dalla coltivazione e dal commercio del Captagon, un’anfetamina originariamente usata per curare il deficit di attenzione e la narcolessia: produrla costa pochi centesimi, mentre una sola pasticca è venduta a 45 dollari in media. Si tratta di un commercio miliardario e fiorente, nonostante i continui e ingenti sequestri, e che si è ormai esteso a tutto il mondo, in particolare nel Sudamerica. Pare che i terroristi che hanno compiuto il massacro del 7 ottobre fossero proprio sotto effetto di tale droga.
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