Angelica Edna Calo Livne

antisemitismo

Si torna a casa

Si torna a casa Dopo oltre 15 mesi la tregua tra Israele ed Hezbollah ha permesso a migliaia di famigie di tornare a casa. A Riflessi Angelica Edna Calò Livne racconta l’esperienza del ritorno Nove anni fa è arrivato finalmente il nostro turno: avremmo avuto una bella casa grande nel nostro kibbutz e la cosa più emozionante era la realizzazione

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antisemitismo

l’agopuntura in un giorno di guerra

L’agopuntura in un giorno di guerra Angelica Calò ci racconta, attraverso un singolo episodio, la quotidianità di questa guerra arrivata a superare i nove mesi Mattina, sediamo insieme a colazione nella sala da pranzo vuota, quei pochi che siamo rimasti nel kibbutz. Si parla del drone colmo di esplosivo lanciato dagli Houti che è scoppiato al centro di Tel Aviv,

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Donne del mondo ebraico

Resistere alla guerra, sperare sempre nella pace

Resistere alla guerra, sperare sempre nella pace Angelica Edna Calò Livne ci dà una testimonianza viva di cosa significa essere in guerra da oltre 220 giorni Un tonfo assordante mi fa svegliare con un sussulto. Guardo l’orologio frastornata…ho dormito solo tre ore… Si può continuare a vivere normalmente con tre sole ore di sonno ogni notte? Si può continuare normalmente

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antisemitismo

Israele non si spezza

Israele non si spezza Dopo sei mesi, una giovane coppia che il 7 ottobre era al festival Nova dà alla luce il loro bambino: Angelica Edna Calò Livne ci parla di questa luce in tanta apprensione Oggi, 15 aprile, è nato Benaya’ Moshe. Sua madre Astar e il suo papà Shlomi erano al Festival Nova il 7 Ottobre 2023. Quando

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antisemitismo

La speranza violata il 7 ottobre

La speranza violata il 7 ottobre Angelica Edna Calò Livne risponde a chi chiede conto a Israele di questa guerra Molte persone in questi giorni, in buona fede forse, mi scrivono e mi dicono: Israele avrebbe potuto, dopo il 7 ottobre, sedersi al tavolo della pace dicendo: “Questo sangue non chiede vendetta, questo sangue chiede giustizia e pace perché questo

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antisemitismo

Non c’è dialogo con chi vuole cancellarci

Non c’è dialogo con chi vuole cancellarci Angelica Edna Calò Livne spiega il sentimento che prova un intero popolo, al quinto giorno di guerra “Alle prime luci dell’alba ho sentito gli sguardi, ho capito che il cingolato era esploso, dovevo cercare mio fratello vivo o morto. Intorno c’era fumo e infuriava la battaglia, non sapevo cosa fare. Tornai dal Golan

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Israele manifestanti
Donne del mondo ebraico

“Caro Kadosh Baruch Hu”. Una lettera di Angelica Edna Calo Livne

“Caro Kadosh Baruch Hu”. Una lettera di Angelica Edna Calò Livne Caro Kadosh Baruch Hu Signore del mondo… Sì, ti scrivo da un kibbutz dell’Hashomer Hatzair…il movimento sionista grazie al quale sono venuta qui, in Israele, da Roma. Da una casa di antiche tradizioni ebraiche, che benediceva ogni venerdì sera davanti alle candele accese, che mi ha insegnato il rispetto

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Ebraismo italiano

La mia “Hashomer Hatzair”

La mia “Hashomer Hatzair” Si sono svolti anche in Israele i festeggiamenti per i 110 anni dell’HaShomer Hatzair. Angelica Edna Calo Livne ci spiega cosa rappresenta per l’intero paese L’educazione informale è un’inestimabile occasione di crescita. Le arti, lo sport, i corsi di arricchimento sono un prezioso complemento alla storia, alla matematica e alle scienze che si imparano a scuola

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Avraham Yaron
In primo piano

Yaron Avraham, una storia incredibile

Yaron Avraham, una storia incredibile Angelica Edna Calò Livne racconta una storia che in Israele ha fatto scalpore: come passare dalla celebrazione della morte a seguire la vita A volte la realtà ha più fantasia dell’immaginazione. Questa è stata l’impressione che abbiamo avuto al moadon di Sasa dopo la testimonianza sconvolgente di Yaron Avraham (44 anni), cresciuto nelle file della

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Donne del mondo ebraico

Il dono di Purim

Il dono di Purim In questi giorni travagliati di conflitto interno, di manifestazioni, di barriere e contestazioni i pensieri sull’unione, sulle possibilità di dialogo, di incontro con “l’altra parte” ci perseguitano giorno e notte. Siamo divisi e questo è l’incubo più inquietante per noi che viviamo in un Paese che ha bisogno di essere unito e forte spiritualmente per affrontare

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