Il rapper onorevole e altre curiosità ebraiche dal Belize

Sapete che il Belize (piccolo stato caraibico) ha più di un contatto con il mondo ebraico? Ecco qui una breve sintesi della sua storia…kasher

La storia degli ebrei del Belize è affascinante e curiosa e si intreccia con quella più ampia dell’immigrazione degli ebrei nei paesi caraibici, fin dai tempi dell’Inquisizione e dei viaggi oltreoceano di Cristoforo Colombo.

il Belize è un piccolo stato caraibico, ex colonia britannica

I Caraibi erano un ambiente congeniale agli ebrei. Le potenze coloniali protestanti (Olanda, Inghilterra e Danimarca) erano liberali e tolleranti con chi aveva una fede differente. E gli ebrei erano particolarmente benvenuti perché parlavano lo spagnolo e questo era utilissimo per i commerci internazionali. Così, nei Caraibi gli ebrei intrapresero con successo attività agricole, ma tra loro ci furono anche armatori, navigatori e mercanti. E non solo.

Qui vogliamo raccontarvi alcuni episodi ancora poco conosciuti.

Il rapper onorevole

Il 27 dicembre 1999 il rapper Shyne, nato in Belize e americano da parte di madre, si trova in un locale di New York con il suo mentore e discografico Combs e l’allora fidanzata di quest’ultimo, Jennifer Lopez.

Quella sera Shyne rimane coinvolto in una sparatoria mai del tutto chiarita e nel 2001 viene condannato a dieci anni da scontare in un carcere di massima sicurezza. In prigione continua a comporre musica, è autorizzato a pubblicare i suoi album (i proventi andaranno come risarcimento per le vittime), ma soprattutto completa, sotto la guida di un rabbino, il percorso di conversione all’ebraismo che aveva iniziato da bambino, dopo aver scoperto di avere una nonna etiope, probabilmente ebrea.

il rapper Shyne

Quando ha finito di scontare la sua pena, Shyne è un uomo nuovo: prende il nome di Moses Michael Levi Barrow e come vuole la legge americana per gli ex-condannati stranieri viene rispedito in Belize. Non abbandona la sua passione, diventa Ambasciatore della Musica per dare impulso al settore, a cui dona centinaia di migliaia di dollari.

Ma non si ferma qui. Nel 2020 è eletto deputato nel parlamento del Belize, lui ebreo ortodosso, nello stesso paese che per dieci anni (dal 1998 al 2008) ha avuto un primo ministro di origini palestinesi, Said Wilbert Musa.

Belize: una comunità fiorente, oggi quasi scomparsa

Il Belize (o Honduras Britannico come era chiamato prima della sua indipendenza) è un territorio poco piu’ grande di Israele. Qui gli ebrei si insediarono per sfuggire alla distruzione della comunità dell’isola di Saint Eustaquis.

Gli ebrei di Saint Eustaquis iniziarono ad avere un ruolo essenziale nelle guerre che si combattevano nella regione: fornivano armi provenienti dalla Francia ai rivoluzionari americani. La marina britannica aveva più volte cercato di fermarli, senza successo. Nel 1781 l’ammiraglio inglese Rodney e il generale Vaughan invasero l’isola e presero il potere. Arrestarono 101 ebrei capi famiglia e li sottoposero a maltrattamenti; a molti furono confiscati i beni e 30 di loro furono cacciati dall’isola, lasciando le loro famiglie nella più assoluta povertà.

Nel Belize è presente una comunità Lubavitch

Quando pochi mesi dopo i francesi ripresero il potere sull’isola, garantirono agli ebrei la possibilità di tornare alla situazione precedente e li invitarono a rimanere. Ma era troppo tardi per fidarsi. Molti si rifugiarono nel vicino Belize, dove iniziò a fiorire una nuova comunità ebraica.

Nel 1940, in piena guerra mondiale, la comunità ebraica beliziana accolse altri ebrei che sfuggivano alle persecuzioni, per la precisione 80 famiglie selezionate nell’ambito di un progetto di cooperazione statunitense. Per uno di quei strani paradossi della storia, queste famiglie ebraiche furono sistemate nel distretto di El Cayo, proprio dove quattro anni dopo sarebbe nato Said Wilbert Musa.

Qui il numero dell’epoca della Jewish Telegraphic Agency che descrive il progetto

http://pdfs.jta.org/1940/1940-09-29_147.pdf?_ga=2.204885335.670289802.1639615769-189848576.1639615769

Oggi restano appena un centinaio di ebrei che vivono in Belize; non ci sono più servizi religiosi, a parte un centro Chabad e rimangono solo I resti di un cimitero ebraico con alcune lapidi, il cui marmo pare sia stato importato dalla Francia.

Le sinagoghe con il pavimento di sabbia 

il pavimento di sabbia nel Tempio in Belize (Foto: Marco Restelli)

Da un punto di vista religioso, gli ebrei caraibici prendevano molto sul serio la vita comunitaria. Le sinagoghe avevano il pavimento ricoperto di sabbia, una abitudine che i Marrani si erano portati dal Portogallo, dove la sabbia nascondeva il rumore dei passi di chi andava a pregare. I veri motivi potevano essere anche altri, come il fatto che i ritardatari non disturbassero entrando chi stava già pregando o che, finché non si poteva tornare in Erez Israel ogni ebreo doveva sentirsi ancora nel deserto.

3 risposte

  1. Siamo felici di aver letto queste storie io ed Yaacov Hai Zoares
    Testimonianza di quanto D ha aiutato i suoi fedeli
    Grazie di cuore

  2. Mi chiamo Gianna Di Nepi e sono nata a Belize nel 46, i miei genitori venivano dal Guatemala dove si erano rifugiati in seguito alle leggi razziali del 38. L’articolo qui riportato è molto interessante, non conoscevo la storia. Al tempo in cui la mia famiglia si trovava a Belize, 45-46 sembra che non abbiano conosciuto ebrei né ho mai avuto notizia di una comunità ma è possibile che i miei non l’abbiano cercata dato anche il poco tempo, circa un anno, della loro residenza a Belize.

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