Imparare l’ebraico? E’ (più) facile, con zeraim
L’Ucei da anni organizza un corso di ebraico on line frequentato da centinaia di studenti. Ne abbiamo parlato con la coordinatrice del progetto, Ilana Bahbout, e l’insegnante, Luisa Basevi
Ilana, cominciamo dal tuo ruolo: di cosa ti occupi nell’ambito del progetto Ulpan dell’Ucei?
Il progetto Ulpan Italia Online fa parte delle offerte educative e culturali dell’Area Cultura e Formazione UCEI diretta da rav Roberto Della Rocca. Nell’ambito delle varie attività per adulti che coordino all’interno dell’Area, a favore delle comunità ebraiche italiane, sono la coordinatrice dell’intero progetto Ulpan.
Puoi descrivere il progetto per i lettori di Riflessi?
Il corso di ebraico Ulpan on line nasce nel 2017, con 2 corsi: alef e alef plus, con un lancio speciale che prevedeva un costo di 40 euro, incluso il libro di grammatica. Ebbe subito un grande successo, con un centinaio di iscritti. È stato così che abbiamo constatato che l’interesse attorno a questa idea fosse alto, anche se si trattava di un modello nuovo, basato sulla didattica a distanza, da remoto, che in quell’anno era ancora qualcosa di sperimentale. Il successo dell’iniziativa ci ha spinto a migliorare il corso e a perfezionarlo. Così abbiamo cominciato a organizzare anche dei seminari in presenza, con una partecipazione arrivata fino a 50 persone.
Poi è arrivato il Covid…
Che ci ha spinto a intensificare i corsi on line! In effetti, ci eravamo già preparati da tempo. Così attualmente i corsi sono 8 cui per un totale di circa 260 studenti.
Che livelli coprite?
Andiamo da Alef (e Alef plus) fino a Vav. Quest’ultimo livello è frequentato da una decina di persone, gli altri da molte di più. Soprattutto, registriamo un miglioramento degli studenti, perché ogni anno sono molti quelli che fanno l’upgrade, e passano al livello successivo. Abbiamo inoltre, in collaborazione con il Diploma Triennale in Studi Ebraici dell’UCEI, anche 2 corsi di grammatica biblica, una disciplina molto richiesta, con altri 40 iscritti.
Chi tiene i corsi?
I corsi online sono tenuti tutti dalla morà Luisa Basevi. Organizziamo seminari in presenza invece anche con altri docenti, come il prof. Fabio Redak, docente di lingua ebraica e direttore della Rothberg International School della Hebrew University. Luisa è un insegnante eccezionale: molto preparata, disponibile con una vera vocazione per l’insegnamento della lingua ebraica. È infatti abilitata presso la Hebrew University – Rothberg School ed è insegnante di lingua ebraica dal 2009 presso il Liceo ebraico di Roma “Renzo Levi”, docente di Lingua ebraica moderna presso il Collegio Rabbinico dal 2011 e presso l’Ulpan Italia online dell’UCEI dal 2017. Laureata in Lingue e Culture Moderne e in Lingue e Culture dell’Asia e dell’Africa (ebraico), è diplomata in ebraico biblico presso l’Israel Institute of Biblical Studies e ha conseguito un MA in Jewish Education presso la Hebrew University. Vanta anche dieci anni di insegnamento della lingua italiana come L2 nelle Università israeliane, tra cui la Hebrew e il Technion.
E al termine dei corsi, cosa si ottiene?
Rilasciamo un certificato, ossia un attestato di frequenza. Stiamo però lavorando per un riconoscimento dei crediti formativi maturati anche da parte ministeriale, che richiede però più tempo, perché ci sono passaggi burocratici da superare e vari procedimenti da completare. Però non ci fermiamo, tanto che per giugno abbiamo una novità.
Di che si tratta?
Il 29 giugno faremo esami di certificazione in sede, in presenza, riconosciuti dalla Hebrew University. Il nostro corso infatti segue il metodo programmato da questa università, per cui abbiamo ottenuto l’arrivo di docenti da Gerusalemme che effettueranno gli esami e certificheranno il livello raggiunto. Si tratta di una grande università e di un importante riconoscimento per il corso Ulpan e per l’Ucei, perché la Hebrew University di solito certifica solo studenti che studiano in Israele. Ci tengo a sottolineare però che questi esami sono aperti a tutti: l’UCEI li organizza in Italia e chiunque può iscriversi, da privatista o come frequentante altri ulpanim. Il nostro Ulpan prepara semplicemente gli studenti a questi esami di certificazione.
Ci spieghi come funziona la piattaforma Zeraim, dove occorre accedere per seguire i corsi?
Come hai detto, Zeraim (www.zeraim.it) è il sito dove si trova anche la piattaforma didattica dell’Area Cultura UCEI, www.formazione.zeraim.it, che è una piattaforma moodle del tutto simile a quelle realizzate dalle Università. Al suo interno si trovano le lezioni caricate, gli esercizi, il materiale didattico distribuito durante le lezioni. Questo consente agli studenti di seguire anche “in differita” il loro corso, e comunque a tutti di rivedere le lezioni e migliorarsi costantemente.
I corsi sono solo on line?
No, lavoriamo anche per realizzare dei momenti in presenza. L’ultimo lo abbiamo fatto a Verona solo poche settimane fa. Riteniamo infatti sia importante prevedere un momento in cui chi studia da casa possa incontrarsi, sia per apprenderne direttamente dall’insegnante, sia per socializzare con gli altri studenti. Si tratta sempre di un modo per perfezionare quello che si è appreso.
Mi parli degli studenti che frequentano i corsi?
I corsi sono aperti a chiunque abbia interesse a imparare l’ebraico: dagli ebrei iscritti alle 21 comunità ebraiche italiane, a quelli che non sono iscritti, fino a chi non è ebreo. Attualmente i numeri degli ebrei e dei non ebrei che partecipano ai corsi si equivalgono. Si tratta di un pubblico che all’inizio è arrivato da noi soprattutto col passaparola; da quando però lavoriamo con Zeraim, molti arrivano a noi semplicemente facendo una ricerca in rete, perché i vari motori li “portano” da noi, visto il numero di accessi che mette il sito in cime alle varie ricerche.
Cosa spinge un non ebreo a studiare l’ebraico?
Mi sono chiesta più volte perché un non ebreo sia interessato all’ebraico, tanto più che si tratta di una lingua che non appartiene al ceppo indoeuropeo. Credo che si tratti per la maggior parte di persone interessate all’ebraismo, al nostro mondo e alla nostra cultura. Queste persone comprendono che solo la conoscenza della lingua ebraica, o perlomeno una familiarità con essa, permette loro di avvicinarsi davvero alla cultura ebraica. Chi ha interesse per il nostro mondo ha capito cioè che la lingua è il veicolo principale per conoscere la nostra cultura. Per questo ci sono corsi di grammatica biblica. Inoltre, va sottolineato che anche per coloro che stanno intraprendendo un percorso di conversione conoscere lingua diventa un requisito fondamentale.
E per gli ebrei, invece?
Credo che la conoscenza della lingua ebraica sia fondamentale se vogliamo davvero vivere un ebraismo in prima persona, libero e consapevole: avere accesso ai testi, seppure guidati da uno studioso o da un Rav, è fondamentale. Io non penso si possa sempre delegare ad altri la lettura e la comprensione dell’ebraico. Inoltre l’ebraico unisce: è una lingua internazionale che mette in comunicazione gli ebrei di tutto il mondo, e costituisce un ponte tra tutte le “tipologie” di ebrei, di diversa provenienza culturale, sociale o impostazione religiosa.
Imparare l’ebraico è difficile?
Come ogni lingua, ha le sue difficoltà. Rimango sempre stupita di chi mi dice: “Finalmente capisco l’ebraico!”, dopo che magari per tanti anni lo avevano studiano senza fare progressi. Significa che su Zeraim e soprattutto con Luisa si ottengono risultati, e questo spiega i tanti iscritti. E poi credo che tutto dipenda dalla “forma mentis”, dell’ebraico.
Che vuoi dire?
L’ebraico è una lingua sempre molto giocosa, ha un rapporto diretto con le cose, è molto concreto, mentre l’italiano forse è più aulico, meno diretto. E poi è una lingua antica, che affascina anche i non ebrei. Se ci pensiamo, quali sono le lingue così antiche che vengono parlate nel quotidiano?
Per informazioni: [email protected]
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Luisa, da quant’è che sei coinvolta nel progetto Ulpan dell’Ucei?
Il progetto Ulpan dell’Ucei è nato nel 2016. dopo una bella esperienza fatta nel 2012, da un’idea messa a punto da Giuseppe dell’Ariccia z.l. e finanziata all’epoca dalla Comunità ebraica di Roma. Nonostante il grande successo, dopo un anno il corso non è più stato finanziato e così mi sono rivolta all’Ucei perché avevo compreso che l’apprendimento online porta molti vantaggi. Per molti anni, precedenti al Cobvid, ho seguito dei corsi universitari online in Israele ed ero anche a conoscenza di alcune piattaforme utili per quello che si chiama e-learning. Nel 2016 il progetto è stato accolto con grande entusiasmo dalla presidente Noemi di Segni e dalla commissione Ucei (composta da Livia Ottolenghi e Saul Meghnagi) e ho subito cominciato a lavorare con Ilana Bahbout e con Marco Fellman. Il progetto è così decollato e con l’inizio della pandemia la formula dell’Ulpan online si è rivelata ancora più efficace.
Immaginiamo una persona che vorrebbe imparare l’ebraico e che parte da zero: perché dovrebbe cominciare da Zeraim?
I vantaggi dei nostri corsi sono molteplici: prima di tutto usiamo materiale altamente qualificato, il materiale della Hebrew University, dove mi sono abilitata nel 2015 come insegnante di ebraico moderno. Ho quindi accesso a esercizi che aiutano l’apprendente a costruire in modo progressivo e scientifico la propria conoscenza. La piattaforma Zeraim è accessibile e semplice da usare. In Zeraim i nostri studenti possono trovare il materiale, vedere le lezioni registrate, comunicare con gli altri. Lo staff è sempre pronto ad intervenire, il nostro aiutante tecnico Manuel Del Monte è disponibile a risolvere qualsiasi problema tecnico. E poi, non per ultimo, i prezzi dei nostri corsi sono molto bassi. Da anni offriamo la possibilità di ottenere una certificazione rilasciata dalla stessa Hebrew University, a Roma, con un professore che viene una volta l’anno per esaminare gli studenti. L’Ucei è l’unica istituzione ad avere un contratto con la Hebrew.
Imparare l’ebraico è difficile?
Non saprei rispondere. Vista la facilità con la quale molti imparano, direi di no. Ciononostante, vedo le difficoltà di altri ad entrare in una lingua così diversa, a capirne le strutture, ad impararne i vocaboli. Bisogna studiare molto e con costanza, questo sì. E tutti sono lodevoli per il loro impegno. Io non smetto mai di stupirmi in positivo, ammiro profondamente i miei studenti.
Sappiamo che a seguire le tue lezioni ci sono anche molte persone non ebree. Ti sai spiegare le ragioni di questo interesse?
Molti si iscrivono ai corsi perché sentono un fortissimo richiamo verso l’ebraico e l’ebraismo perché sanno o scoprono strada facendo di avere origini ebraiche. Questo elemento è per me fonte di gioia e di emozione. Attraverso la lingua riprendono il filo di un discorso identitario spezzato nel passato per varie circostanze storico culturali. Molti dei nostri studenti ritrovano uno spazio esistenziale che cambia loro la vita. Non è da sottovalutare questo fenomeno. Altri studiano nei nostri Ulpan perché amano il mondo ebraico e amano Israele. Altri ancora per pura curiosità linguistica, specialmente nei corsi di grammatica biblica.
Che differenze ci sono tra l’insegnamento on line e quello in presenza?
L’ insegnamento online rompe le barriere perché unisce persone di tutti i tipi, di tutte le età e provenienza, di tutta Italia e anche di altri paesi. Abbiamo studenti che vivono in Israele, in Svizzera, in Belgio, in Australia, negli Stati Uniti e in Sudamerica. Oppure viaggiano e si collegano da qualsiasi posto. Io stessa mi sono collegata spesso da Israele. Si creano amicizie, gruppi di studio, c’è uno scambio continuo tra tutti. Un altro fattore è di natura didattica: essendo davanti a un computer, è semplice poter passare dal libro al file, mostrare un filmato, aprire un giornale, far sentire una canzone o consultare un dizionario online. La lezione è, almeno per me, più dinamica ed interessante. In presenza naturalmente c’è il rapporto concreto e reale, ma io vedo solo benefici nello studiare online.
Tu tieni tutti i corsi, da Alef a Vav, oltre a quelli di grammatica biblica. È molto impegnativo?
Lo è senza alcun dubbio. Passo molte ore di fronte allo schermo, ma questo lavoro fa ormai parte di me, della mia vita e non potrei più farne a meno. Mi piacciono tutti i livelli, insegnare tutto, dall’alfabeto alla letteratura, ai giornali e ogni lezione è una piccola avventura, tutte le classi mi danno tantissimo. Negli ultimi due anni ho studenti che seguono sia l’Ulpan, sia Grammatica biblica. Li vedo due volte a settimana per due approcci differenti alla lingua e insieme scopriamo che l’ebraico è di fatto un’unica lingua e che non si può studiare il moderno senza una base di grammatica pura e viceversa, la conoscenza del moderno aiuta. In sostanza, con i nostri Ulpan abbiamo creato una comunità virtuale fatta di rapporti sinceri basati sull’amore dell’ebraico e quindi dell’ebraismo. Io insegno ed imparo molto, tant’è che in ebraico la radice di insegnare e di imparare è la stessa:.ל.מ.ד
Per saperne di più: zeraim
2 risposte
Eccellente.
Leggendo quanto sopra , vedo con piacere che Riflessi , oltre a pubblicare interessanti articoli di attualità, di storia e di cultura, da anche informazioni dettagliate su importantissime iniziative quale questa dell’apprendimento della lingua ebraica.
Complimenti agli operatori d Riflessi per il lavoro che svolgono.