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Viaggio nell’informazione ebraica/”

L’unione fa la forza: la realtà toscana

Da 32 anni Hulda Liberanome, giornalista, dirige con garbo e intelligenza l’informazione che arriva nelle case degli ebrei toscani. “Nel 1987  era un semplice foglio d’informazione, destinato solo agli ebrei fiorentini; due anni dopo, abbiamo unito le forze con le comunità di Livorno e di Pisa, ed è nata Toscanaebraica. Oggi la rivista esce 5 volte l’anno, con numero doppio per Pesach. Le copie distribuite oscillano tra le 1.000 e le 1.200; gli scritti alle 3 comunità lo ricevono gratis”. Quanto ai costi, sono coperti in parte dalla pubblicità, in parte dagli abbonati (ce ne sono alcuni anche da Israele), il resto dalle comunità, in proporzione degli iscritti. “A lavorare siamo in 5”, continua Hulda, “divisi tra Livorno e Firenze; le donne sono 4. Oltre alla redazione, molti sono i collaboratori, anche tra i non iscritti alle comunità. Ma di che si occupa Toscanaebraica. Oggi la rivista è soprattutto orientata al magazine culturale, con cui informiamo i nostri lettori delle festività con scritti di rabbini e docenti universitari. L?informazione sulla vita comunitaria invece e affidata al sito firenzeebraica.it, e a un bollettino, digitale e cartaceo, chiamato semplicemente News”. E per il futuro? La direttrice di Toscanaebraica disegna un quadro agrodolce. “Il problema delle nostre comunità è il progressivo spopolamento. Oggi a Firenze vivono circa 850 ebrei, poco meno della metà a Livorno, un’ottantina a Siena e Pisa. I giovani crescendo preferiscono andare altrove. Tuttavia noi continuiamo a progettare i nostri prossimi numeri, cerchiamo nuovi collaboratori, stiamo studiando la realizzazione di un sito online della rivista. Lavorare a Toscanaebraica ci dà un senso di comunità, mantiene i contatti, dal momento che non sono molti coloro che frequentano regolarmente il tempio. Il riscontro dei nostri lettori ci ripaga degli sforzi”.

 

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