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“Storia, moralità, lucidità: ecco la nostra forza”.

Le considerazioni di Victor Magiar, consigliere Ucei di Menorah, sulla situazione in Israele e le ripercussioni possibili. Un invito a considerare la nostra forza, e a non perdere la speranza

Cari amici,
in un momento così delicato della nostra vita, ho il bisogno, politico ed esistenziale,  di condividere pensieri ed emozioni. Lo faccio per punti, sperando di risultare più chiaro.

1. ROMA
Vorrei iniziare con l’importante manifestazione di mercoledì: molto importante
·       perché c’erano i rappresentanti ad alto livello di tutte le forze politiche (eccetto Leu)
·       perché tutti (con toni e parole diverse) hanno detto che (oltre a cercare la pace) stavano “dalla parte di Israele” … e che “Israele non si tocca” …
·       perché ritrovarsi e sentirsi “non isolati”, sentirsi “capiti” è importantissimo politicamente ma anche per le nostre anime (e il nostro equilibrio psichico … almeno il mio!)
·       perché non è così in altri Paesi d’Europa e del mondo …. i miei parenti, sparsi in 5 continenti, vivono questa situazione con stato d’animo molto più pesante, quindi vorrei ringraziare e complimentarmi con la Comunità di Roma

2. LOD/JAFFA
Questa crisi è diversa da tutte le precedenti crisi:
in realtà ogni crisi lo è, o meglio ogni crisi introduce una variante che la rende diversa … ma la variante di questa volta parla al nostro subconscio e scatena alcune nostre angosce e alcuni nostri timori ancestrali: mi riferisco agli scontri fra “civili” ebrei ed arabi nelle città israeliane, all’odore di pogrom
Questa volta abbiamo assistito alla caccia all’uomo, ai linciaggi e alle profanazioni … questo è un salto di qualità, un salto nell’abisso, per una persona come me, che ha conosciuto il marchio indelebile dei pogrom arabi in Libia nel 1967, un marchio indelebile che ti segna la mente, l’anima e lo stomaco,
un marchio passato anche con il latte materno e la sua memoria dei pogrom nella Libia del ’45, del ’48 e del 56 …per una persona come me tutto questo risulta molto doloroso e angosciante e mi pone, nuovamente e drammaticamente, davanti alle domande di sempre, davanti alle sfide di sempre…
non è facile, ma devo (dobbiamo) tenere la barra della lucidità e della consapevolezza;
dobbiamo conservare la nostra storia, la nostra moralità  che sono parte integrante della nostra “forza” (morale, psichica, fisica, politica, culturale, organizzativa …), Forza di  cui abbiamo molto bisogno.

3. TRIPOLI
l’esperienza del ’67 a Tripoli ha segnato tutta la mia vita, e mi ha insegnato tutti i segreti, le istruzioni, la forza e la lucidità a cui ricorro dal 1987, da quando ho iniziato il mio impegno …. assediati nelle nostre case per un mese, in una città sotto coprifuoco, segnata dagli incendi,  dagli assassinii, dai linciaggi, ho avuto diversi maestri (consapevoli e inconsapevoli):per primi mio padre e mia madre (due giganti)
e poi, il nostro vicino di casa arabo e suo figlio, mio compagno di giochi.

Il figlio mi traduceva gli articoli dei giornali, i discorsi di Nasser, gli slogan dei cortei…  Suo padre, fiancheggiato dal mio, mi ha insegnato cosa fossero il panarabismo e il panislamismo:
definiva i panarabisti come “i cani di Nasser” e “falsi patrioti”, e i fanatici islamisti come “i traditori della fede”.
Ricordo che è stato pedinato e aggredito dai cani di Nasser perché avevano capito che procurava cibo (e non solo) a degli ebrei, cioè a tutti noi chiusi in casa nostra, all’incirca 30 persone, finché un giorno mio padre l’ha supplicato di smetterla di aiutarci … era troppo pericoloso per lui….  e anche per noi ed è stato difficile convincerlo.
A suo figlio devo tante “informazioni”: in particolare il drammatico e storico discorso di Nasser dopo la disfatta della guerra dei sei giorni …. alcune sue frasi mi si sono inculcate nella mente, ovvero quelle che ancora oggi guidano i leader oltranzisti arabi:
–        possiamo perdere anche 100 guerre, ci basta di vincerne 1, l’ultima
–        i crociati hanno resisto 300 anni, ma alla fine sono stati cacciati
–        se non li affogheremo (noi ora) nel mare, li sommergeranno le nostre donne con i loro figli

Da 50 anni a questa parte queste parole sono state la guida dei leader nazionalisti e islamisti …
e queste sono le nostre sfide:
ho sempre pensato che questa storia arriverà ad una svolta solo quando nel mondo arabo-islamico
prevarranno quegli arabi, quei mussulmani, che contrastano le forze radicali … fino a quel momento Israele dovrà resistere …noi nel nostro piccolo, potremmo contribuire allo sviluppo delle forze ragionevoli nel campo arabo-islamico, a partire dalle nostre città, dalle nostre comunità di Tripoli conservo molte “cose” ….l’angoscia, l’assedio, i lutti, le aggressioni …. e anche la forza, la calma lucidità, ma soprattutto la speranza e il sapere che nel mondo esistono persone, vicini di casa, da ricordare e onorare.
Forse non avrei mai fatto ciò che ho fatto in questi ultimi decenni se non avessi conosciuto queste persone, e se non avessi ricevuto l’educazione che ho ricevuto.

 4. ISRAELE
In questi giorni, in queste ore, ho sentito crescere l’angoscia di parenti ed amici … che è anche, certo, la mia angoscia ma, per le cose che vi ho detto, penso che dobbiamo reagire, soprattutto ricorrendo alla razionalità e alla forza dei fatti.
Israele è un paese forte, fortissimo:
lo ha sempre dimostrato e lo sta dimostrando anche adesso.
Sta tenendo fede ai principi democratici e sta reagendo senza isteria … L’isteria è più nostra, che siamo lontani …
Israele ha le risorse di ogni tipo per fronteggiare la situazione: risorse diplomatiche, politiche, militari ecc …difetta solo nella comunicazione….cosa molto seria in questa epoca storica….
Ma alla fine,tutti vedono un paese libero che si difende …. e la manifestazione di Roma, e le dichiarazioni delle cancellerie, lo dimostrano, mentre l’isolamento delle fazioni palestinesi è evidente:
anche il sostegno della lega araba è solo di forma, è vera e convinta invece l’attivazione di diversi paesi arabi per arrivare ad un cessate il fuoco.
Sta per entrare lo Shabbat, io sono fiducioso e vorrei tanto che lo fossimo tutti noi.
Questa non è la prima e non sarà l’ultima sfida da fronteggiare, ma la supereremo se sapremo essere uniti, lucidi, positivi, dialoganti con tutti, sostenendo argomenti di civiltà di democrazia e di pace:
in fondo noi siamo questo ed Israele, per noi, è questo.
Shabbat shalom

2 risposte

  1. Ottimo
    Attenzione
    Israele e’ un paese forte ma anche fragile e sotto mira…

    Se Teheran avesse una sola bomba atomica..satebbe unico stato totalmente a rischio di vita..

    Va sempre ricordato..
    Hazak df

  2. Salve a tutti
    1) Evocazione di scontri interni in Israele tra ebrei e arabi israeliani :
    La situazione potrebbe peggiorare se si verificasse la vittoria elettorale di Hamas in Cisgiordania …A meno di non ipotizzare scontri interni molto diffusi e una reazione militare che sarebbe simile alle azioni delle milizie serbe in Bosnia occorre fermare le azioni tipo gli sfratti a Gerusalemme Est e al contempo riuscire a portare a posizioni di responsabilità a cominciare da posti in un nuovo Governo israeliano elementi arabi davvero affidabili, intelligenti, anche facendo in modo che abbiano “da perdere” …Qualora si riuscisse ad aumentare il numero di arabi intelligentemente “amici di Israele” questa realtà alleggerirebbe il rischio di Hamas leader tra il cosiddetto popolino indottrinato dai media del Qatar.
    2) Italia :
    In Italia la manifestazione al Portico d’Ottavia non può nascondere l’evidenza dei mass media TV e stampa a guida della Sinistra & la maggioranza dei social a maggioranza “buonista” i quali da sempre in tutta Europa e in USA vedono i “poveri palestinesi “ come vittime … arrivando nel migliore dei casi di fatto a professare una equidistanza che mette sullo stesso piano il Rifiuto di Israele & il terrorismo arabo negatore di Israele ora interpretato da Hamas & Iran & altri …
    Per cui politicamente Israele ha debole solidarietà dalle maggioranze al governo della UE e può aspettarsi aiuto politico e comprensione solo da gruppi liberal-democratici oppure da una Destra moderata che andasse oltre l’idea dei “ poveri palestinesi” …Anche in USA esiste una Sinistra buonista, tipo Sanders…ma in USA l’appoggio ad Israele è molto più reale della UE ??
    3) Gruppi “politici” interni alle Comunità ebraiche e nel nostro caso CER
    Spero che il gruppo di Menorah prenda atto meglio che il PD e Leu sono condizionati dal “buonismo filo palestinese” … condizionati ora anche dalle “ Sardine” e da altri personaggi mediatici come Fedez… La maggioranza dei social in questi giorni ha solo contato il maggior numero di morti a Gaza … sufficiente per schierarsi a favore dei “ poveri palestinesi “….Emanuele Fiano e pochi altri nel PD (del resto ambiguo su molte cose ) non credo possano cambiare questa al massimo “equidistanza “ mantra professato da politici e mass media “de’ sinistra”….
    Non sono solo Gad Lerner o Moni Ovadia a stare a parole più con i “poveri palestinesi” trascurando il fallimento delle loro leadership ..(. o meglio dire dittature)
    In questa situazione i vertici della maggioranza al “ governo” della CER incrementeranno i segnali verso le forze politiche italiane che oltre ad essere democratiche si riconoscono per essere esplicitamente anche anti Iran, anti Turchia di Erdogan, anti espansionismo cinese … & comprensivi invece delle ragioni di Israele

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