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Può essere che ci sia stato un calo di tutela, ma nella mia ricostruzione, se questo è successo, è dovuto a cause più generali.

Che intende?

Vede, nel 1982 si riteneva che il problema del terrorismo palestinese fosse abbastanza risolto, perché dal 1973 al 1982 non ci sono attentati. L’ondata riprese in modo più pressante a metà anni Ottanta, con gli attacchi alla sede romana della British Airways e al Cafè de Paris [del 1985, n.d.r.]. Dunque, è possibile che una minore attenzione vada spiegata con una generale sottovalutazione del pericolo.

l’attentato al Cafè de Paris di via Veneto

Quindi non crede alla tesi che puntualmente si riaffaccia nell’opinione pubblica, di una scelta a non difendere il tempio ebraico?

I documenti di recente pubblicati vanno contestualizzati. Probabilmente è vero che ci furono avvisaglie, e che arrivarono degli avvertimenti per un possibile attentato. Ma se vediamo tutta la documentazione nel suo complesso, vediamo che gli allarmi in quegli anni sono moltissimi, e la maggior parte si rivelano senza esito. Per esempio, anche agli inizi degli anni ‘70, l’Olp aveva fatto circolare una gran serie di informazioni, che facevano temere per imminenti attentati, che poi non furono mai realizzati. Per esempio, è probabile che vennero sottovalutati anche gli avvisi che provennero dall’intelligence israeliana, perché ritenuti “di parte”. Il risultato, insomma, è che quando nel 1982 arrivano informazioni su un possibile nuovo attentato, non furono ritenute credibili. Accadde anche con l’attentato di Fiumicino del 17 dicembre 1973: la possibilità dell’attacco fu paventata in una nota del 14 dicembre.

È possibile però attenderci qualche novità giudiziaria?

Si tratta di una domanda complicata. Probabilmente qualche elemento giudiziario potrebbe trovarsi, però io credo che bisogna essere molto prudenti, innanzitutto per il rispetto che si deve avere per le vittime dell’attentato.

primi soccorsi ai feriti del 9 ottobre 1982

Insomma, affermare che sia imminente una svolta, e la riapertura delle indagini, le sembra perlomeno prematuro?

Allo stato degli atti, sì. Sarei molto cauta a fidarmi di pochi documenti estrapolati dal contesto; si rischia di avere una percezione erronea.

Un’ultima domanda. Come si concluse questo accordo?

Nel 1986, dopo un nuovo attentato a Berlino e il dirottamento dell’Achille Lauro del 1985 con la morte di un cittadino ebreo-americano, Leon Kinghoffer, la mia idea è che gli Usa prendono una forte posizione: bombardano la Libia, così interrompono la scia di terrore che avrà solo un ultimo colpo di coda, con l’attentato aereo di Lockerbie.

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