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Due filosofi ebrei nella Venezia del Seicento

Il nuovo libro di Riccardo Calimani recupera la storia di due rabbini alla vigilia dei cambiamenti di un’epoca

Riccardo Calimani

Venezia è da almeno cinque secoli un luogo dal fascino irresistibile per, tra gli altri, storici, letterati, filosofi, ebrei.

Riccardo Calimani, che racchiude non poche delle qualità sopra ricordate, a Venezia ha dedicato molte delle sue fatiche, l’ultima delle quali licenziata per i tipi di Belforte editore.

L’opera si intitola Due rabbini veneziani del XVII e XVIII secolo ed è dedicata alla storia di Simone Luzzatto e Simone Calimani, vissuti, a distanza di un secolo circa l’uno dall’altro, tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Settecento.

Il volume si caratterizza non solo per la spigliatezza dello stile che caratterizza Calimani, ma anche per l’attenta ricostruzione filologica dell’opera dei due rabbini, nonché per un’attenta, seppur sintetica, storia degli ebrei veneziani.

Simone Luzzatto “lega la vita degli ebrei del suo tempo alla vita dell’intero popolo ebraico”, scrive Calimani, “che riconosce come nazione e come comunità di fede”.

qui e sotto: immagini della città dipinte da Canaletto

Il volume ha il pregio di riportare alla luce una delle opere del maestro ebreo: “Discorsi circa lo stato degli ebrei ed in particolar dimoranti nell’inclita città di Venezia”, opera probabilmente sollecitata da un episodio realmente accaduto, relativo a un furto che vide protagonisti anche alcuni ebrei veneziani, dunque finalizzata non tanto a dimostrare la loro innocenza, quanto a separare il loro destino da quello dell’intera comunità, per dimostrarne l’importanza per il futuro dell’intera città. l’opera è dunque tutto incentrata, con argomenti che prendono spunto dalla realtà dei traffici commerciali ma che dimostrano un’acuta capacità di osservazione, il ruolo degli ebrei veneziani nel contribuire alla ricchezza e importanza politica della Serenissima, e dunque si legge con l’interesse del documento storico che, ancora una volta, mostra bene la capacità ebraica di integrarsi, mantenendo distinte identità e tradizioni, con la società del tempo.

Diverso è invece l’approccio di Simone Calimani. Nato e vissuto a Venezia circa un secolo dopo Luzzatto, Calimani è rabbino veneziano – però probabilmente di origine ashkenazita – che conosce una Venezia in declino rispetto all’età precedente, sottoposta ormai alla concorrenza delle grandi piazze di Londra, Amsterdam e Livorno.

Il Calimani rabbino, nelle parole del Calimani autore – suo lontano parente – descrive con attenzione quest’età di passaggio, non solo economico e storico, ma anche spirituale, alla quale cerca di opporsi attraverso il costante richiamo alla necessità di un saldo legame con le proprie tradizioni, innanzitutto religiose. Insegnante ed educatore, ma anche letterato, Simone Calimani lascia numerose opere di cui il libro che qui si recensisce contiene quello intitolato “Esame ossia catechismo ad un giovane israelita istruito nella sua religione”, opera articolata in 10 sessioni e scritta in forma di dialogo tra un maestro e un suo discepolo.

l’antico ghetto di Venezia, oggi

Attraverso il confronto tra i due testi, quello di Luzzatto e quello di Calimani, il lettore potrà farsi bene un’idea della società del tempo, dei pericoli e dei rischi affrontati dagli ebrei nel passaggio tra due epoche, e di come, ogni volta, la capacità di resistere ai cambiamenti e reagire ad essi trovi ancoraggio nella propria fede e identità.

Crediamo quindi di poter consigliare il volume a ogni lettore interessato di storia e cultura, che voglia al tempo stesso leggere un testo ben scritto e ricco di informazioni. Chi poi voglia domandarsi perché stavolta la scelta dell’autore sia caduta su queste due figure, non dovrà far altro che riflettere non solo che esse sono accomunate dall’amore per la città di Venezia, ma anche sul fatto che sembrano possedere quei caratteri di studio, dialettica, curiosità e amore per la propria identità che lo stesso Calimani manifesta in tutti i suoi scritti.

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