La Juve parte in testa, ma occhio all’Atalanta
Israel Maoz Levi, scopritore di giovani talenti del calcio, legge per Riflessi il calciomercato indicando le favorite allo scudetto 2021/2022
Israel, riprendiamo da dove ci eravamo lasciati: ti sei divertito a guardare gli Europei?
Tutto sommato sì. Bisogna tenere sempre conto degli infortuni che hanno impedito ad alcuni giocatori di essere presenti, e che è stato un anno segnato dalla pandemia. Tutto sommato do al torneo 7 in pagella.
E per l’Italia campione d’Europa?
Ha mostrato la sua superiorità rispetto alle altre squadre. Avevo detto che non era pronta per vincere, e invece il bello del calcio è questo, che la squadra non favorita ha vinto, e con merito. In queste settimane ho visitato alcuni paesi europei del Nord, e lì si continua ancora a vedere l’Italia come una squadra più fortunata che bella, ma io credo che la vittoria sia stata merita, perché la nazionale di Mancini ha giocato belle partite. L’Inghilterra, per esempio, non ha giocato una buona finale, mentre l’Italia ha mostrato grande creatività, e di essere una squadra giovane e ambiziosa. Chapeau.
E per quanto riguarda i giocatori?
Avevo pronosticato un buon Europeo per Barella, poi tra i protagonisti, e indicato Locatelli, possibile outsider. Mi sembra che la previsione si stata confermata: entrambi sono stati inseriti negli 11 migliori giocatori del torneo.
Veniamo ora al campionato. Vorrei da te un giudizio sulle squadre più importanti, e le loro chance di scudetto, o di piazzamento. Cominciamo dalla squadra campione d’Italia, l’Inter. Ha dovuto vendere i pezzi pregiati, ha cambiato allenatore e sta cercando di non far rimpiangere troppo i campioni andati via. Che ne pensi?
Secondo me non è molto indebolita come si pensa. È vero, Lukaku non c’è più, lui è stato un grande finalizzatore, ma con Dzeko la squadra potrà far bene. Certo anche Hakimi è una grande perdita. Tuttavia, nella nuova serie A, a parte la Juve non vedo grandi rivali. E poi non va trascurato Dzeko. Per me può fare ancora benissimo. A Roma aveva il peso di sostenere l’attacco, è un giocatore molto sensibile alle pressioni e agli umori della piazza. A Milano può fare ancora molti gol, a 35 anni è più lento, però mentalmente si è rigenerato. Inzaghi, poi, è pronto per una grande squadra. Io lo conosco personalmente, è un uomo scaltro, sa lavorare bene in gruppo, è un grande comunicatore e ci sa fare. Certo, parlare con i grandi big della squadra sarà impegnativo ance per lui.
C’è poi la Juve, che ha mollato Pirlo per riprendere Allegri, e che dovrà fare i conti con Ronaldo, forse in fase calante.
Per me la Juventus è la favorita al titolo. Avrà una nuova motivazione, Allegri è molto affamato di vittorie, non vedo problemi, anzi una grande positività in gruppo. Secondo me il ruolo fondamentale lo darà l’allenatore. Vedi, un grande allenatore è quello che sa tirare fuori dal gruppo il massimo; Allegri in questo è un maestro, sa manipolare il gruppo per ottenerne il massimo, lui è il n. 1 in Italia. La squadra lo seguirà, anche Ronaldo, che non è contento di essere rimasto. Dybala, se sta bene, darà molto. Insomma, nonostante il mezzo passo falso di ieri sera, è la squadra da battere.
Passiamo al Milan.
Anche il Milan è candidato alle prime 4 piazze, anche se un gradino sotto Juve e Inter. Non c’è ancora Ibra, che sta recuperando, ma c’è Giroud, che è un ottimo giocatore, anche se ha una certa età. Poi il calcio insegna: quando si passa a una grande squadra, si è ancora più motivati; lo stesso vale per Florenzi. L’allenatore, Pioli, ha mostrato poi di sapere dare il meglio anche in una grande squadra. Per me chiuderà al 3° posto.
Il Napoli ha preso Spalletti, ma il mercato per ora è abbastanza fermo.
Sì, e c’è anche il rischio che Insigne se ne vada, forse all’Inter. In tal caso la squadra sarà più debole dell’anno scorso; il mercato però non è ancora chiuso, e sono possibili delle sorprese. La squadra poi ha una grande incognita: l’allenatore. Prevedo i primi sei mesi buoni per Spalletti, soprattutto se comincerà col piede giusto; ma poi, nella seconda parte del campionato, potrebbe avere delle difficoltà, con la squadra, la piazza e il presidente. Sappiamo che Spalletti è un allenatore molto umorale, che spesso alimenta polemiche, e questo è un rischio. In ogni caso, il Napoli ha buone possibilità di entrare tra le prime 4, sempre che, ripeto, Spalletti tenga in mano lo spogliatoio.
Veniamo alle romane: la Roma ha preso “The Special One”, José Mourinho, e ha perso Dzeko per sostituirlo con una giovane promessa inglese, Abraham. Che ne pensi?
Non sono convinto della squadra, che ha molte incognite. Così com’è oggi per me è ancora debole, gli acquisti non bastano. Abraham è giovane, e l’allenatore dovrà prepararlo per il nostro campionato. Secondo me Mourinho sta puntando a una squadra di “gladiatori”, di combattenti, perché sa che non ha molta qualità. Quindi sarà una squadra che punterà sulla corsa, sulla aggressività. C’è poi l’incognita Zaniolo: secondo me è recuperato, però è vero che dopo 2 gravi infortuni sarà un punto interrogativo. Bisognerà vederlo sul campo. Mourinho dovrà farlo crescere ancora. Ma anche lui è un punto interrogativo: Mourinho è quello del Triplete? Se sì, potrà dare energia alla squadra, altrimenti sarà un problema, perché la squadra si è ridimensionata. Ad oggi è difficile che entri nelle prime 4.
E la Lazio, con Sarri e un mercato tutto sommato fermo?
Secondo me la Lazio bisogna temerla e tenerla d’occhio. Sarri è un allenatore di grande esperienza, farà giocare bene la squadra, e poi il mercato non è ancora finito; insomma, la Lazio può essere la squadra outsider che darà fastidio alle altre. Credo sia ad oggi ancora superiore alla Roma.
Rimane da parlare dell’Atalanta.
Ecco, questa per me può essere la squadra rivelazione, e questo può essere il suo anno. Del mercato non mi preoccupo molto, perché è in grado di vendere e di sostituire i giocatori ceduti con altri all’altezza, ormai la società è molto esperta in questo. Il presidente, Percassi, e l’allenatore Gasperini hanno puntato tutto sullo scudetto. Soprattutto se Zapata rimane, possono farcela, e diventare l’antagonista della Juve. Hanno inoltre un grande portiere, Musso, e poi la squadra gioca a memoria, ormai ha acquisito la mentalità vincente. Certo, la Champions può distrarli, ma il loro obiettivo è solo finalizzare il successo economico: entrare nei quarti, incassare la quota che gli spetta, e poi puntare sul campionato. Sono molto curioso di vederla giocare.
Andiamo a vedere la coda: chi si “candida” a retrocedere?
Certamente le neo promosse, specie Venezia e Salernitana, sono quelle che rischiano di più. Poi vedo La Spezia, che secondo me non ripeterà il campionato dell’anno scorso.
A proposito di Campionato: come giudichi il livello di quello italiano, rispetto agli altri europei?
La serie A non è certo più forte dell’anno scorso, con tutti i campioni ceduti all’estero. La maggior parte delle squadre sono rimaste più o meno come l’anno scorso. Questo significa che il campionato è diviso tra le prime 5 o 6, e tutte le altre, e un campionato con sole 5 o 6 squadre di vertice non ha mai molta qualità, perché è poco combattuto.
Che possibilità vedi per le squadre italiane in Europa?
Juve, Inter e Milan potranno fare bene, ma non vedo grandi possibilità di vittoria finale. L’Atalanta, come ti ho detto, punterà soprattutto a monetizzare la Champions.
Un’ultima domanda: e tu? La tua è stata un’estate di lavoro?
Come sai, a me piace scoprire talenti nascosti. Questa estate ho portato al PSV Eindhoven una giovane promessa del calcio israeliano: Tai Abed, un tre quartista di 17 anni e mezzo. Mi auguro riesca a far vedere quello che vale.
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