Il CNR ricorda la famiglia Anticoli
Installate 4 pietre d’inciampo in un Ente di Ricerca: è la prima volta. Il resoconto della giornata nelle parole di uno dei suoi organizzatori
Il 10 gennaio 2024, presso la sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), si è svolta la
cerimonia di posa di quattro pietre di inciampo in memoria della famiglia Anticoli, intitolate a Giacomo, alla moglie Gemma e alle figlie Luciana e Fiorella, di 5 e 8 anni.
Giacomo e la famiglia dimoravano nell’appartamento di servizio del CNR, riservato agli uscieri; ne furono espulsi nel 1939 in applicazione delle “Leggi Razziali”, per poi essere deportati il 16 ottobre del 1943, dopo essere stati catturati a Via Ippolito Nievo 5, dove erano stati accolti dai familiari.
La cerimonia è stata organizzata nell’ambito del progetto “Pagina della Memoria”, un’iniziativa volta a raccogliere e divulgare, anche attraverso il sito www.paginadellamemoria.ingv.it, le testimonianze e i documenti sull’impatto delle leggi razziali sulla comunità scientifica e accademica in Italia, attraverso un accordo scientifico tra CNR, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Accademia Nazionale dei Lincei, Istituto Nazionale per le Politiche Pubbliche, UCEI e Comunità Ebraica di Roma. Sono enti patrocinanti il Museo Ebraico di Bologna, la Biblioteca Universitaria di Bologna e l’AISSI, l’Associazione degli Accademici e Scienziati Italiani in Israele.
Alla cerimonia di posa è seguito un convegno dal titolo “Scienza e Memoria”, da me introdotto e moderato in qualità di coordinatore del progetto. Particolarmente significativa è stata la presenza di illustri rappresentanti delle istituzioni, della comunità scientifica e del mondo ebraico: sono infatti intervenuti la Presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza, il Presidente dell’INGV, Carlo Doglioni, il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, l’Assessore alla Cultura del Comune di Roma, Miguel Gotor, e l’Ambasciatore d’Israele in Italia, Alon Bar. La prima sessione congressuale è terminata con i saluti del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, letti dalla Presidente Carrozza, e preceduti, durante la posa delle pietre, dalla presenza della Consigliera Maria Alessandra Gallone.
Sono poi seguiti gli interventi a cura del Responsabile della Segreteria del Coordinatore Nazionale dell’Osservatorio contro l’antisemitismo, Andrea Giovannelli, di Maria Paola Gargiulo, responsabile della segreteria della Commissione straordinaria “Liliana Segre” al Senato, e di Adachiara Zevi, presidente dell’associazione Arte in Memoria che cura, per il comune di Roma, la posa delle pietre.
Giulia Simone, Ricercatrice dell’Università di Padova, ha poi illustrato il percorso che ha portato il suo Ateneo alla prima posa di pietre d’inciampo in ambito accademico, nel 2018.
Gli interventi scientifici sono poi proseguiti con Alessia Glielmi, Responsabile degli Archivi Nazionali del CNR, particolarmente nota per il suo ruolo nell’identificazione delle vittime ignote delle Fosse Ardeatine. Alessia Glielmi è stata la principale artefice delle ricerche archivistiche che hanno portato alla scoperta, negli archivi del CNR, della storia della famiglia Anticoli, e dei documenti riguardanti la cacciata di altri nove dipendenti del CNR, tra cui Sofia Zaltzmann in Ferro Luzzi, la cui figlia, Anna, è stata protagonista di un commovente intervento.
Il congresso è terminato con gli interventi di Noemi Di Segni, presidente dell’UCEI, Carlo Di Castro, in rappresentanza dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Santo Darko Grillo, Direttore Generale dell’INAPP e Claudio Procaccia, Direttore del Dipartimento di Cultura Ebraica della CER.
Al termine del congresso sono stati mostrati i pannelli digitali, in cui sono state ricostruite le biografie dei dipendenti del CNR dispensati in applicazione delle leggi razziali.
Per l’Istituto Nazionale di Geofisica, allora Ente del CNR, è stata mostrata la storia di Leone Anticoli, dispensato e poi reintegrato, la cui figlia, Fiorella, fu deportata a due anni di età.
La storia di Fiorella Anticoli è consultabile al link: https://www.ingv.it/paginadellamemoria/testimonianze/anticoli-fiorella-deportata-a-due-anni-figlia-di-leone-dipendente-dell-istituto-nazionale-di-geofisica
La giornata ha avuto un fortissimo impatto emotivo e simbolico, sia per il significato profondo di aver riportato la famiglia Anticoli al CNR, attraverso le pietre che per sempre ne caratterizzeranno l’ingresso, sia per gli interventi di grande spessore esposti dai relatori, che hanno saputo leggere e declinare la Memoria verso l’importanza di prevenire situazioni simili, come ha sottolineato l’Ambasciatore Bar, specialmente di fronte alle attuali ondate di antisemitismo.
Particolarmente celebrata è stata la figura di Vito Volterra, fondatore del CNR, scienziato libero ed ebreo, perseguitato per il suo antifascismo, come ricordato da Rav Riccardo Di Segni e da Roberto Antonelli, Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, che ha contribuito con un suo intervento al comunicato stampa.
Come nota personale, mi preme concludere il racconto di una giornata resa memorabile dalla straordinaria dedizione con cui il CNR e gli altri Enti e Istituzioni l’hanno voluta intendere e organizzare. Peraltro, a partire dalle tragiche vicende delle tre cugine Anticoli, è stato possibile ricostruire la storia di due Enti, il CNR e l’ING, proprio nel periodo di passaggio di quest’ultimo a Ente autonomo, rintracciando straordinari documenti firmati da Guido Castelnuovo, Commissario Straordinario per la ricostruzione del CNR, e presidente della ricostituita Accademia Nazionale dei Lincei. Perché la Memoria sia anche storia della scienza e dei suoi irrinunciabili significati etici, oltre che impegno culturale contro l’antisemitismo.
Il comunicato stampa dell’evento è disponibile al link: https://www.cnr.it/it/comunicato-stampa/12448