Non è così che si soffoca la Consulta?
A pochi giorni dal voto per la CER, ancora una volta alla Consulta viene negata la possibilità di entrare nel merito delle questioni e di essere luogo di confronto delle voci della Comunità di Roma
Il prossimo 18 giugno si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio e della Consulta della Comunità Ebraica di Roma.
Il ruolo della Consulta
Nella Comunità di Roma la Consulta, di cui fanno parte, oltre ai 50 consultori eletti, i rappresentanti degli enti comunitari e gli ex presidenti della Comunità e della Consulta, svolge la funzione dell’Assemblea degli iscritti con funzioni consultive e di informazione, eccetto per la discussione della relazione morale e finanziaria del Consiglio e per la presentazione dei candidati prima delle elezioni. Tutti gli iscritti possono partecipare alle riunioni della Consulta, con diritto di parola ma senza diritto di voto.
La Consulta deve esprimere il suo parere sul progetto di Regolamento della Comunità, esaminare e discutere le proposte di bilancio preventivo e consuntivo, esaminare una volta l’anno la relazione del Consiglio sull’attività svolta, esprimere il suo parere su acquisti ed alienazioni di immobili. È chiaro l’intento dello Statuto dell’Ebraismo Italiano e del Regolamento della Comunità nel prescrivere queste norme: la approvazione di documenti fondamentali come il bilancio richiede una approfondita discussione e un ampio coinvolgimento di chi opera all’interno della Comunità.
Lo svilimento della Consulta in questa consiliatura
Per discutere ed approvare il bilancio consuntivo 2022 prima delle elezioni, il Consiglio della Comunità è stato convocato domani, mercoledì 7 giugno alle 20. Ma il Regolamento richiede che la Consulta esprima il suo parere prima della riunione del Consiglio.
Per ottemperare formalmente a questo obbligo la Consulta è stata convocata lo stesso giorno alle ore 19.
Ciò vuol dire che la Consulta avrà solo un’ora di tempo per discutere, fare domande all’assessore e chiedere informazioni sul bilancio.
Non vale la obiezione che ciò che è stato speso e incassato è ormai un fatto e si può solo approvare il bilancio consuntivo. Il problema, infatti, non è approvare o non approvare il bilancio.
La discussione sul bilancio consuntivo non è un adempimento formale. È una occasione per conoscere come la Comunità spende e da dove ricava le sue risorse.
Tanto più nella imminenza delle elezioni per il rinnovo del Consiglio e della Consulta che, come detto, si terranno il 18 giugno, una approfondita discussione del bilancio sarebbe stata molto utile per far conoscere agli iscritti lo stato della Comunità e le sue prospettive.
Destinare solo un’ora a questo scopo significa al contrario dichiarare che i gruppi di maggioranza non hanno interesse a far conoscere agli iscritti quali sono i problemi della Comunità e come la Comunità li sta affrontando.
Significa che i gruppi di maggioranza considerano molto poco la Consulta ed il suo ruolo di diffusione delle informazioni sulla Comunità.
Confermano la loro volontà di restringere a poche persone la conoscenza sullo stato della Comunità e le decisioni che la riguardano, già ampiamente manifestata dalla assenza di commissioni per accompagnare il lavoro degli assessori, in particolare sul bilancio e sulla scuola.
La lista Ha Bait ( lista n. 2) per la Consulta
Invece, secondo la lista Ha Bait (lista n. 2), in Comunità c’è la necessità di far conoscere i problemi a tutti gli iscritti.
Per esempio, si discute da anni di una possibile riforma del contributo degli iscritti, o sul problema del bullismo nelle scuole della Comunità.
La Consulta è lo strumento che può contribuire a raccogliere le idee che possano portare a soluzioni largamente condivise.
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