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Le degenerazioni mediche di nazismo e fascismo: un convegno a Roma

Oggi e domani a La Sapienza si parla del diritto alla salute negato dal nazifasismo. Ce ne parla una dei protagonisti dell’incontro, Livia Ottolenghi

Il progetto “La paura delle degenerazioni: i diritti umani negati e il ruolo dei medici nel fascismo e nel nazismo. Il diritto alla salute.” (“Tra Resistenza e Resa: per (Soprav)vivere liberi!”) ha l’obiettivo di avvicinare i giovani ad alcuni passaggi della storia dei diritti umani legata agli eventi occorsi durante il nazifascismo, che si sono consumati in Italia e in Germania.

Leggi RazzialiUn aspetto importante del progetto sarà dedicato al ruolo delle dottrine mediche e biologiche utilizzate dai regimi fascista e nazista per le politiche razziali, per lo sterminio sistematico di intere popolazioni e per le sperimentazioni selvagge perpetrate dai medici nazisti nei lager, in un approccio multidisciplinare. Ciò permetterà di delineare la storia dell’etica medica e della bioetica applicata, del diritto alla cura e alla salute, come diritto fondamentale dell’uomo.

La Costituzione Italiana del 1948, in contrapposizione al regime fascista, all’indomani della fine della II guerra mondiale, afferma i diritti inviolabili dell’uomo e delle formazioni sociali come fondamento del nuovo ordine. Sarà quindi dedicata attenzione alla disciplina costituzionale dei diritti di libertà e, in modo particolare, alla salute dichiarata fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività (art.32). Sarà quindi dedicata attenzione anche alla vigente disciplina del diritto alla salute, con cenni al servizio sanitario nazionale. Utilizzando diversi strumenti connessi alla didattica della storia, sulla base dei contenuti dell’Accordo Quadro “Sapienza per la Memoria della Shoah”, verranno coinvolti docenti e alcune classi di istituti della scuola secondaria di II grado nella provincia di Roma in un’esperienza formativa articolata in diversi momenti.

La principessa Maria Josè, accompagnata dal marito e da un gruppo di autorità del partito fascista, inaugura il maternità dell’Ospedale di Napoli (Gennaio 1939)

Tra gli obiettivi concreti:

  • Comprendere e definire i concetti di “razzismo invisibile” e “microaggressione”
  • Allenarsi ad usare un linguaggio positivo e non discriminatorio
  • Stimolare la voglia di cambiamento a partire da sé
  • Proporre storie e valori positivi come mezzo per combattere la discriminazione
  • Promuovere, fuori e dentro la classe, la cultura dell’eguaglianza, dell’inclusione e della lotta contro ogni forma discriminazione
  • Riflettere sulle responsabilità che abbiamo verso gli altri e il loro benessere
  • Ricostruire l’evoluzione storica ed epistemologica del diritto alla salute
  • Conoscere e analizzare le Linee Guida dell’IHRA sul contrasto all’antisemitismo
  • Riflettere e riconoscere le forme di distorsione storica e di negazionismo alla base di comportamenti discriminatori
  • Divulgare i principi dell’etica e della bioetica medica, a partire dal processo ai medici nazisti e dal Codice di Norimberga del 1947, dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948 al Belmont Report del 1979
  • Analizzare fattori individuali (unconscious bias), sociali, culturali e politici delle disuguaglianze in salute, con focus particolare su minoranze, migranti e fasce di popolazione “di marginalità”

Il seminario di formazione e lancio del progetto, coordinato dal direttore CDEC Dott. Gadi Luzzatto Voghera e dalla Prof. Deborah D’Auria dall’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI), si svolgerà presso la Sala Mostre della Biblioteca Alessandrina all’Università di Roma La Sapienza nei giorni 20 e 21 novembre.

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