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Il dono di Purim

In questi giorni travagliati di conflitto interno, di manifestazioni, di barriere e contestazioni i pensieri sull’unione, sulle possibilità di dialogo, di incontro con “l’altra parte” ci perseguitano giorno e notte.

Angelica Edna Calò Livne

Siamo divisi e questo è l’incubo più inquietante per noi che viviamo in un Paese che ha bisogno di essere unito e forte spiritualmente per affrontare le insidie che lo tormentano da sempre. Le ombre dell’incomprensibilità divengono sempre più grandi e minacciose ed è sempre più arduo creare situazioni che mettano a confronto persone che spiegano con calma e pazienza il proprio punto di vista cercando di capire i motivi dell’altro ricordando prima di tutto che siamo il popolo d’Israele, dimenticando l’ego e mettendo al primo posto Israele e il suo futuro.

Cerchiamo di scacciare dalla mente le profezie nefaste sulla distruzione di un terzo Tempio come avvenne a causa dell’odio gratuito, dell’estremismo e dei giochi di potere che indebolirono Gerusalemme. Continuiamo a sperare cercando di convincerci che è solo un periodo, un respiro della storia e torneremo ad essere 3 ebrei con 5 idee diverse ma che proseguono e progrediscono insieme a tutti gli abitanti di questa piccola terra. Ma a volte è davvero difficile. Anche i legami con i nostri vicini dei moshavim in prevalenza del Likud si logorano e sembra di non riconoscersi più.

Poi, inaspettatamente succede qualcosa che apre uno spiraglio di luce tra queste ombre.

Davanti alla grande sala di incontri del kibbutz si ferma un’auto, proprio in mezzo alla strada. Una donna col capo coperto, e gli occhi che brillano ci chiede se siamo del posto. Quando rispondiamo affermativamente ci consegna un enorme pacco colmo di dolci di Purim… “A chi dobbiamo consegnarlo?” “A voi, a voi Hag Sameach”. E se ne va velocemente perché altre auto suonano i clacson con impazienza..

Leggiamo il biglietto sul pacco:

Con l’aiuto di Dio

Ai nostri carissimi vicini

buon Purim!!!

Vi auguriamo

Salute, gioia e serenità

e la benedizione per ogni vostra azione

con un augurio dal cuore

i vostri vicini del Moshav Dovev

Con l’amore gratuito vinceremo

Non so se sia possibile esprimere l’emozione che queste parole riescono a suscitare…

Soffriamo per aggressioni antisemite, per attacchi terroristici, ma ora la guerra è tra noi… tra ebrei ed ebrei e questo dono giunge inaspettato dall’altra parte, da chi ci sembra non riuscirà mai a capire la gravità della situazione in cui ci troviamo! Non abbiamo fatto in tempo a chiedere a quella donna chi fosse. Ron, un ragazzo del Moshav Dovev che lavora a Sasa ci spiega emozionato: “avete incontrato Emunà (che in italiano significa Fede), la moglie del nostro Rabbino. Qualche giorno fa si è rivolta a tutti gli abitanti del Moshav e ha chiesto di raccogliere delle offerte per preparare lo scambio dei doni di Purim con i vicini … non immaginavo che mi sarei emozionato tanto!”

Rileggiamo il biglietto e guardiamo questo pacco così prezioso che racchiude in sé una promessa simbolica, un messaggio che sembra arrivare dall’Alto che esorta a non disperare.

In questo momento abbiamo solo bisogno di una sola cosa: AHDUT- UNIONE. Unione del popolo d’Israele qui, unione con la golà, unione dentro di noi. Dobbiamo trovare delle soluzioni, dare speranza, aprirsi per far sì che i nemici intorno a noi, e purtroppo ancora ne abbiamo, non sfruttino la colpevolizzazione reciproca, la mancanza di ascolto e di dialogo che ci indeboliscono.

Nel gesto della Rabbanit Emunà abbiamo visto la possibilità di comprensione, di avvicinamento. Abbiamo sentito che possiamo ancora mantenere lo spirito ebraico che celebra il rispetto per l’altro, per le donne, per ogni diverso, per ogni cultura, che esalta l’onestà, la dedizione, l’interesse autentico per il bene di tutti: le risorse più preziose per continuare a proteggere questa terra.

9 risposte

  1. Un articolo molto bello, una dichiarazione di Fiducia, di Speranza, di Serenità, di Pacatezza, certamente di Fede.
    Vorrei veramente che queste parole fossero di tanti in grado di sentirle proprie e rivolte a tanti che ne avvertono il bisogno e la positività.
    La Comunità ebraica, ovunque essa sia, ne trarrebbe enorme forza e sicuro giovamento, per sè medesima e per il mondo circostante.

  2. GRAZIE Edna !!!
    Sei la Madrichà distrutta una vita e leggerti, sopratutto in questo triste periodo, come sempre dà Forza e Speranza.
    Hazak veematz !!!
    ❤️

  3. Grazie del tuo articolo ! Anche noi che siamo lontani seguiamo con preoccupazione la situazione in Israele . Da te viene una briciola di speranza. Un abbraccio Serena Nunberg Levis

  4. Quando si cerca la luce,la si trova!
    Sei una persona che dà speranza e non è da poco.💯
    Grazie Angelica😍

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