giornalismo

Ebraismo italiano

“E vivrà, oh se vivrà”: i primi cento anni della Rassegna Mensile di Israel

“E vivrà, oh se vivrà”: i primi cento anni della Rassegna Mensile di Israel Rav Gianfranco Di Segni racconta a Riflessi (un po’ del) la lunga storia della Rassegna Mensile di Israel Con queste parole, “e vivrà, oh se vivrà”, Alfonso Pacifici salutava la nascita della Rassegna Mensile di Israel (RMI) nel 1925. Del centenario di questa rivista e della

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Ebraismo italiano

Notizie da Israele

Notizie da Israele Manuela Dviri ci aiuta a comprendere lo stato d’animo del paese, attraverso la lettura dei giornali Ogni giorno di primo mattino, mi aspettano due giornali accanto alla porta di casa. E uno su internet, in inglese. Io leggo “Haaretz”, in ebraico e in inglese, mio marito Avraham legge “Yediot Aharonot”, che esce solo in ebraico. Cercherò di

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Fausto Tagliacozzo (1935-2023)
Ebraismo italiano

Fausto Tagliacozzo (1932-2023)

Fausto Tagliacozzo (1932-2023) Anna Segre, a un mese dalla scomparsa, ricorda la figura dell’ultimo discendente di una tra le più note famiglie ebraiche italiane a cavallo del Novecento: i Di Segni-Tagliacozzo Il 20 settembre a Torino è mancato Fausto Tagliacozzo, psichiatra, per molti decenni una figura centrale nella vita ebraica torinese, sia per i molti ambiti in cui è stato

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Ebrei Argentini
giornalismo

L’affascinante storia degli ebrei argentini. Intervista a Javier Sinay

Diamo uno sguardo oltreoceano con Javier Sinay premiato giornalista ebreo di Buenos Aires e scrittore di diversi libri di cronaca, che ci parla del giornalismo ebraico e della sua Argentina. In un tuo interessante articolo su Tabletmag, racconti “L’era eroica del giornalismo ebraico”, come lo definisce il giornalista russo Pine Katz (emigrato in Argentina nel 1906), ovvero il periodo compreso

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giornalismo

Luigi Amicone, la scomparsa di un amico d’Israele

La mia amicizia con Luigi Amicone iniziò a Sukkot del 2000. Le sera della vigilia avvenne il terribile linciaggio di tre nostri soldati di Zahal entrati per errore a Ramallah. Amici e parenti di Roma mi telefonarono sconvolti chiedendo perché Israele non andava a distruggere tutta Ramallah, perché non avveniva immediatamente una risposta da parte dell’esercito israeliano. Risposi con una

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