Ecco l’impegno e gli obiettivi di Menorah per la prossima Ucei

La capolista di Menorah, Livia Ottolenghi, individua i punti che vogliamo realizzare. Il traguardo? Rendere più forte l’intero ebraismo italiano

Il viaggio intrapreso da Riflessi nel rabbinato italiano e nelle comunità ebraiche ha permesso a Menorah di ascoltare le esigenze che provengono dall’ebraismo italiano.

la scuola ebraica di Roma

Per parafrasare la nuova definizione di Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2011, che definisce la salute come “la capacità di adattamento e di auto gestirsi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive”, è necessario che le Comunità e l’Unione abbiano il compito di investire culturalmente ed economicamente in modo deciso su questo, per recuperare l’effetto disgregante della pandemia, rafforzando e capitalizzando sulle nuove generazioni.

Ecco quindi che il nostro impegno, una volta eletti, si articolerà dunque anche sulle necessità che sono emerse:

  1. Aiutiamo e sosteniamo i nostri giovani
un interno della scuola ebraica di Torino

Uno fra i primi problemi è il numero degli ebrei italiani, da troppo tempo in lenta ma costante discesa. Menorah si impegna a chiedere che la nuova UCEI ponga questo problema tra le sue priorità, e che esso venga affrontato rafforzando gli investimenti nelle politiche e nelle attività giovanili, under e over 18. Il problema dei “numeri” dell’ebraismo italiano non può essere considerato solo delle piccole comunità, ma coinvolge tutti gli ebrei italiani e tutte le comunità. Occorre quindi uno patto globale e generazionale. A questo riguardo dovranno esplorarsi, insieme alle comunità, anche nuove soluzioni organizzative, come ad esempio le attività intercomunitarie. Va supportata l’UGEI nella sua attività di fucina di leader dell’ebraismo italiano non solo di domani ma di oggi, e vanno favoriti gli incontri tra giovani delle diverse Comunità italiane, di Israele e di altri Paesi, sia sul piano personale, di approfondimento culturale, senza tralasciare quello lavorativo e di formazione.

2. Rafforziamo lo studio e la conoscenza della nostra cultura e dell’ebraico

Sia i presidenti che i rabbini intervistati hanno sottolineato il ruolo essenziale dello studio come fondamento delle comunità ebraiche, necessario per la loro essitenza. L’ebraismo italiano è in generale poco consapevole dei propri fondamenti culturali e religiosi e della eredità dei grandi maestri dell’ebraismo italiano. Un ebraismo annacquato, vissuto in modo passivo, non è sufficente per mantenere vive le comunità. Menorah si impegna a favorire la diffusione dello studio della lingua ebraica e della nostra cultura. Ancora una volta, si dimostra cioè essenziale favorie un percorso di connessione e solidarietà, e agire comune tra tutte le comunità, senza distinzione tra piccole e grandi.

3. Sosteniamo e rafforziamo la rete educativa ebraica italiana.

giovani ebrei italiani in campeggio

L’UCEI dovrà favorire la crescita culturale degli ebrei italiani, e in particolare sostenere le scuole ebraiche e i giovani di tutte le Comunità, perchè sviluppino una identità ebraica attuale, autonoma rispetto alla cultura dominante, e promuovere spazi di studio e di confronto. Intendiamo portare avanti il progetto del network dell’educazione ebraica per cui siamo impegnati. Sosteniamo lo sviluppo di un’offerta formativa integrata ta le comunità con scuole e le altre realtà sul territorio italiano, favorendo l’integrazione di studenti con un diverso bagaglio di partenza, lo sviluppo di uno spirito critico, il legame con Israele e lo studio della lingua ebraica. Menorah ritene imprescindibile e urgente raffozare l’impegno per la crescita dell’identità ebraica dei govani, preparandoli al confronto con la società e la cultura circostante. L’impegno di Menorah è sicuramente quello di lavorare per assicurare il sotegno alle scuole e ai percorsi educativi ebraici di tutti i nostri ragazzi e ragazze.

  1. Mettiamo in connessione le nostre comunità
E’ essenziale per l’ebraismo italiano potenziare le attività giovanili

In questi due anni di Covid i gruppi di studio telematici della Torah hanno avuto un grande e talvolta inatteso successo. Questa esperienza ha consentito agli iscritti a piccole e grandi Comunità di partecipare alle stesse lezioni; Menorah ritiene perciò che essa meriti di essere proseguita, in collaborazione tra le singole Comunità e l’Unione, informando tutti sulle lezioni previste, anche quando potranno riprendere gli incontri diretti.

  1. Aiutiamo i più deboli

La solidarietà con chi è in difficoltà, la sensibilità verso il nostro prossimo sono sempre state caratteristiche dell’ebraismo. Il Covid purtroppo ha accentuato le disparità già presenti, anche economiche. Menorah propone che l’Unione debba privilegiare il finanziamento dei progetti 8 per mille che si dedicano all’assistenza dei più vulnerabili (poveri, anziani e disabili).

  1. Siamo un’unica grande comunità
Menorah si impegna per dare più forza al’UGEI

Una funzione dell’Unione sottolineata dai nostri intervistati, soprattutto delle piccole Comunità, è il raccordo tra Comunità diverse, italiane ed europee, e con Israele. Tutte le Comunità sono realtà vive, degne di attenzione. Mettere in comune le risorse, non solo economiche, ma umane di rabbini e insegnanti sarà di aiuto a chi riceverà il sostegno e a chi lo darà. Il Covid ci ha fatto vivere isolati, anche dai parenti prossimi, ma essere comunità vuol dire vivere assieme. Appena sarà possibile, Menorah si attiverà presso l’Unione perché si riprenda ad incoraggiare gli incontri tra ebrei di diverse comunità, soprattutto tra i giovani con attività intercomunitarie.

7. La nuova UCEI

gli ultimi stati generali dell’Ucei

Altro elemento essenziale per la vita delle comunità è la coesione interna, la capacità cioè di aggregare gli iscritti, superando i contrasti che ostacolano lo stare insieme. La comunità è una famiglia e non fanno bene all’ebraismo italiano polemiche e fratture. È necessario uno sforzo di unità per la collaborazione tra chi vive l’ebraismo in modo diverso. Menorah ritiene che la nuova UCEI dovrà dare il buon esempio, costituendo una giunta che coinvolga tutte le componenti presenti in Consiglio.

 

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