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Una luce per Israele

Stasera a Roma “Il Foglio” organizza una fiaccolata di solidarietà per Israele, dopo l’attacco di Hamas. Riflessi ha intervistato il direttore, Claudio Cerasa

Claudio Cerasa, come giudica l’attacco sferrato da Hamas a Israele nella giornata di sabato scorso?

Claudio Cerasa dirige Il Foglio dal 2015

Si tratta della violazione della sovranità israeliana più grave subita nella sua storia recente. Ho assistito alle notizie che arrivavano la mattina del 7 ottobre con un misto di sconforto, disperazione e consapevolezza che nulla sarebbe stato più uguale a prima.

Questa sera il suo giornale, “Il Foglio”, organizza una fiaccolata a favore di Israele. Perché c’è bisogno di esprimere solidarietà allo Stato ebraico?

Ad oggi, Israele ha subito oltre 900 vittime (quasi tutte civili), mentre la risposta ha provocato oltre 600 vittime a Gaza

Perché purtroppo non è affatto scontato nell’opinione pubblica che Israele vada difeso dagli attacchi terroristici che subisce. Spesso i media sono alla caccia della notizia eclatante, mentre quello che è necessario fare, oggi più che mai, è prendere consapevolezza che gli attacchi subiti da Israele sono solo la punta dell’iceberg di un pericolo ben più grande, e che pertanto occorre fare di tutto perché sia difeso il diritto di Israele di esistere, di resistere, e di difendersi.

Nel 2014 “Il Foglio” organizzò un’altra manifestazione simile. A distanza di 9 anni cosa è cambiato?

“Israele ha diritto di difendersi e proteggersi. Lavoreremo senza sosta perché la sua sicurezza sia vera e duratura, perché sia frutto anche di accordi politici e diplomatici che consentano di interrompere questo ciclo di violenze e di morte che da troppo tempo insanguina la Terra Santa e colpisce il popolo di Israele” Antonio Tajani, ministro degli esteri (Forza Italia)

Direi che tra quella manifestazione e quella di stasera c’è un filo conduttore, ossia la consapevolezza che occorre difendere le democrazie e l’occidente. L’idea cioè è sempre la stessa: chiunque ha a cuore i valori del nostro mondo, non negoziabili, non può che ritrovarsi in queste ore dalla parte di Israele.

Alla manifestazione hanno aderito gli esponenti di entrambi i fronti: è un segnale positivo?

Proprio mentre stiamo parlando mi arriva l’adesione di Forza Italia, che segue quella di Fratelli d’Italia, di Azione, di Italia viva, di +Europa, dei radicali, di moltissimi esponenti del Partito democratico, di alcuni ministri e parlamentari della Lega. L’unico partito rimasto in silenzio è il Movimento 5 stelle.

Come giudica questo silenzio?

“Aderisco con convinzione all’appello del Foglio per dire forte e chiaro che Israele non morirà, che noi sosterremo sempre Israele perchè come giustamente recita l’appello ‘difendere Israele significa difendere la nostra libertà'”. Carlo Calenda

E’ un silenzio che parla da sé. Essendo il Movimento 5 stelle un partito che si ritrova all’interno di un pensiero per cui Israele ha torti pari e superiori a quelli di Hamas, direi che il silenzio è già un passo avanti. Il rischio, cioè, è che se parlassero alcune voci del movimento uscirebbero cose sgradevoli; del resto in giro per l’Europa in questi giorni abbiamo assistito a manifestazioni a favore di Hamas. Per cui, direi: meglio il silenzio che la demagogia.

Come prevede si svilupperà sul terreno la guerra nelle prossime ore?

Fare previsioni è impossibile. Se si leggono i fatti e le dichiarazioni ufficiali del governo israeliano mi sembra evidente che si sta preparando una controffensiva che porterà l’esercito dentro Gaza, con l’obiettivo di colpire il maggior numero possibile di terroristi, anche a costo del rischio di sacrificare gli ostaggi.

“Solidarietà a Israele e profondo cordoglio per le vittime. Viviamo con angoscia queste ore ed esprimiamo la più ferma condanna per questo attacco terroristico e senza precedenti di Hamas, che colpisce il popolo israeliano e danneggia gli stessi interessi dei palestinesi, rischiando di generare una più acuta spirale di violenza e terrore e di allontanare il processo di pace e convivenza in Medio Oriente”. Giuseppe Provenzano, responsabile esteri del PD

Se osserviamo la situazione in una prospettiva più generale, sembra innegabile che siamo nel pieno di una crisi internazionale: la guerra in Ucraina, lo scontro fra Armenia e Azerbaigian, le tensioni intorno a Taiwan, le guerriglie nel Sahel, e ora di nuovo il Medioriente. C’è davvero secondo lei il rischio per la tenuta della democrazia In Occidente?

Le democrazie si difendono quando senza ambiguità si difendono l’una con l’altra. Per questo vedo un filo conduttore fra le Israele e l’Ucraina. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a due Stati attaccati con metodi terroristici, che minacciano la sovranità del paese. Credo perciò che abbia fatto bene Zelenskj a dire che Israele e l’Ucraina si stanno difendendo dallo stesso male. Un male che attenta alla libertà di due paesi liberi.

 Che previsione fa per questa sera: quanta gente attende alla fiaccolata?

Non fisso un numero. Credo che la presenza di ciascuno sarà molto importante e preziosa, che comunque l’importante sarà esserci. Spero di rimanere sorpreso.

 

 

 

La fiaccolata di solidarietà a Israele si svolgerà stasera, alle ore 20, presso l’arco di Tito

 

Una risposta

  1. Chi ha dubbi sulla necessità di difendere l’unica democrazia del Medio oriente?
    Oggi ho sentito qualcuno che sostiene che Hamas sia stata “eletta” democraticamente dal popolo di Gaza.

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