Da cinquant’anni facciamo conoscere al Paese il mondo ebraico

“Sorgente di vita” festeggia i suoi primi 50 anni. Ne abbiamo parlato con Marco Di Porto, autore del programma

Marco, oggi “Sorgente di vita” festeggia i suoi primi 50 anni. Tu da quanto lavori alla redazione?

Marco Di Porto, autore di “Sorgente di vita”

Ho realizzato i primi servizi nel 2007; oggi sono il responsabile della trasmissione, una posizione tecnicamente definita “autore”. Con me c’è una redazione composta da 4 dipendenti Rai, una produttrice e tre programmisti-registi, e da altre 6 persone, che collaborano nel lavoro redazionale per la parte UCEI, che cura i contenuti. La parte RAI invece è responsabile della realizzazione tecnica, della produzione e post-produzione, anche se poi i due piani per forza di cose si intersecano.

Questa sera festeggerete la trasmissione.

Sì, al Teatro Ghione a Roma. Sarà presente il ministro della cultura Sangiuliano, l’amministratore delegato della Rai Fuortes, la direttrice di Rai Cultura & Educational Silvia Calandrelli, e poi Emanuele Ascarelli, per decenni autore della trasmissione, la scrittrice Lia Levi, Daniel Toaff, che ha assistito alla nascita del programma nel 1973 e l’ha diretto come regista fino agli anni ’90. In collegamento, inoltre, avremo il critico televisivo del “Corriere della Sera” Aldo Grasso. Naturalmente, a fare gli onori di casa, la presidente UCEI Noemi Di Segni. Ci sarà anche Piera Di Segni, che mi ha preceduto nella direzione della trasmissione. Sono molto soddisfatto dell’impostazione della serata: è la testimonianza migliore del rapporto solido che abbiamo con la Rai, e un’occasione per festeggiare una storia molto bella. La Rai è un grande network televisivo, e grazie alla sua struttura e alle sue alte professionalità riusciamo a raccontare “di ebrei e di cose ebraiche” con mezzi tecnici di alto livello.

Parliamo del programma. C’è un target di pubblico cui vi rivolgete?

Un vero e proprio target non c’è, ma possiamo dire che, per forza di cose e di numeri, i telespettatori sono per la maggior parte non ebrei. Abbiamo un occhio attento agli ascolti, che sono di recente molto migliorati. Da quando siamo passati a Rai Tre, nel giugno 2022, dopo decenni che andavamo in onda su Rai Due, sono infatti pressoché raddoppiati. Attualmente abbiamo un bacino di ascolto che va dai 400 ai 600mila telespettatori, “spalmati” su 4 messe in onda.

Come ti spieghi questo aumento?

Probabilmente Sorgente di vita, che è una trasmissione che racconta il mondo ebraico ma che ha un taglio anche molto culturale, evidentemente ottiene maggior successo su un canale come Rai Tre, il cui pubblico è tradizionalmente più attento ai contenuti culturali.

Possiamo riepilogare la messa in onda del programma?

una puntata di “Sorgente di vita” degli anni 80

Certo. Andiamo in onda alle 7 la domenica, e poi per tre volte in terza serata, intorno all’una di notte il martedì e il mercoledì seguenti, e poi il lunedì della settimana successiva, all’1.30 circa. Il mercoledì, il nostro giorno migliore, abbiamo fatto più volte oltre il 7 % di share. Infine siamo anche on demand su Raiplay, che funziona molto bene.

Che linea editoriale segue la trasmissione?

Un grande maestro è stato Emanuele Ascarelli, come detto autore per decenni. Lui ha dato un’impostazione volta al rigore delle informazioni che si forniscono, all’equilibrio dei toni e all’attenta selezione dei contenuti. Come tutti sanno non siamo una trasmissione urlata, e trattiamo molti argomenti, scegliendo di volta in volta tra attualità, cultura e tradizioni ebraiche, personalità, libri, cinema, Israele, al quale riserviamo una costante attenzione, perché crediamo che Sorgente di vita sia un importante spazio per raccontare Israele in modo appassionato ed equilibrato, valorizzando la sua cultura e i tanti aspetti di vita e positivi, rispetto agli aspetti del conflitto, che spesso dominano sugli altri media. Ad esempio, il programma è stato apripista per quanto riguarda alcuni grandi scrittori israeliani, prima che diventassero noti al grande pubblico. Naturalmente abbiamo uno sguardo attento anche su quanto avviene nel mondo. E non tralasciamo di accendere una luce sugli episodi di antisemitismo, anche all’estero.

Guarda una puntata di Sorgente di vita

Vi occupate di politica nazionale?

Ci occupiamo di razzismo, antisemitismo, neofascismo; ci siamo ad esempio occupati dei casi di intitolazione di strade ad ex gerarchi fascisti.

E per parlare della cronaca politica? Seguite le polemiche che hanno accompagnato la formazione di questo governo?

Diciamo che noi di “Sorgente di vita” osserviamo la situazione in modo vigile. C’è ora in Italia un governo di destra, ed è chiaro che alcuni esponenti dell’attuale forza politica di maggioranza relativa hanno legami nostalgici con il passato fascista. Ci sono stati anche alcuni scivoloni rilevanti, ai quali prestiamo grande attenzione. Tieni conto che noi, essendo un quindicinale, sugli eventi di cronaca più “veloci” rischiamo facilmente di uscire dall’attualità, e dunque abbiamo talvolta difficoltà a coprirli.

Un’altra puntata di Sorgente di vita

Come viene percepito l’ebraismo italiano, per mezzo di “Sorgente di vita”?

Sicuramente “Sorgente di vita” ha avuto un ruolo nel fare conoscere il mondo ebraico al pubblico televisivo. Siamo il più grande archivio audiovisivo del mondo ebraico italiano. Il nostro compito è aprire una finestra sul mondo ebraico, con un taglio comprensibile per chi non conosce la nostra realtà. La trasmissione iniziò nel 1973 con una striscia pomeridiana di 15 minuti, poi passò in seconda serata, e ora ci siamo stabilizzati alla situazione attuale, uno spazio del servizio pubblico da presidiare.

Obiettivi per il futuro?

Personalmente sono soddisfatto di questi risultati, e spero di continuare in questa direzione. Siamo una squadra che funziona e abbiamo un pubblico che ci segue. Il linguaggio televisivo è fatto di racconti per immagini, e a differenza del giornalismo scritto, necessita di far vedere luoghi, persone, città, ambienti naturali, insomma necessita di riprese ben fatte, affascinanti ed emozionanti. Un aspetto che vorrei riuscire a valorizzare sempre di più, perché l’Italia ebraica, ma più in generale il mondo ebraico, interessa moltissimo al pubblico, e noi abbiamo la possibilità di raccontarlo dall’interno, con grandi potenzialità.

2 risposte

  1. “Sorgente di vita” è una trasmissione divulgativa generalmente di buon livello… per cui complimenti ! a chi la realizza.
    Avete il compito di gestire uno strumento culturale di grande rilievo & possibilità.
    Si può fare divulgazione si basi colte facendo parlare ad esempio storici qualificati ….
    È importante non appiattirsi su quella che S.W. Baron ha chiamato “ la visione lacrimevole della storia degli ebrei”
    Ho trovato molto comodo & apprezzabile poter rivedere su RAI PLAY le puntate della trasmissione…!
    Cercherei di coinvolgere di più rav di grande capacità immediatamente comunicativa come Benedetto Carucci oppure Shalom Hazan ….e ovviamente Riccardo DI Segni.
    P.S.
    La musica klezmer della sigla musicale precedente direi che era migliore … E anche per le “figure “ iniziali tratte dal lavoro di Lele Luzzati mi sembra fossero migliori le precedenti

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