18 luglio 1994-18 luglio 2024. La Memoria chiede Giustizia.
Trent’anni fa l’attentato all’AMIA, Asociación Mutual Israelita Argentina, di Buenos Aires. L’hanno ricordato l’Ambasciatore argentino in Italia M. Giusto, l’Ambasciatore presso la Santa Sede P. Beltramino, il Rappresentante presso l’ONU C. Cherniak e la Console Generale M. Mantecón alla presenza di rappresentanti ebraici e israeliani.
Trenta anni dall’attentato terroristico: 85 morti e più di 300 feriti aspettano ancora giustizia. Già a poche settimane dall’accaduto è stato accertato che l’attentato con autobomba vedeva la responsabilità della Repubblica Islamica dell’Iran che ha agito attraverso il gruppo terroristico Hezbollah e con il sostegno di un collegamento locale.
Due anni dopo l’attentato all’Ambasciata di Israele, si è consumato il peggior massacro terroristico commesso in Argentina.
Per ricordare quel giorno e commemorare le vittime dell’attentato, si è tenuta presso la Casa Argentina una commovente cerimonia: su uno schermo si sono viste le conseguenze dell’esplosione con immagini della distruzione dell’intero palazzo e i rumori dei primi soccorsi.
Abbiamo conosciuto le vittime una per una, vedendo scorrere i loro nomi e le loro individualità. Ogni età, sesso, estrazione sociale, religione e nazionalità si è trovata vittima casuale e innocente come sempre, quando la brutalità trova spazio.
Sul sito dell’Asociación Mutual Israelita Argentina (AMIA) si trovano le foto delle vittime affinché non solamente le si ricordi ma le si umanizzino attraverso le parole di chi ha conosciuto le loro vite, i loro sogni e le loro speranze. I terroristi, invece, non riconoscono l’umanità dei propri simili.
Abbiamo acceso una candela in loro memoria. Che anche il ricordo di ognuno di loro ci accompagni.
Nelle sentite e forti parole dell’Ambasciatore Marcelo Giusto abbiamo riconosciuto la volontà di condannare l’antisemitismo, continuare a ricordare e mantenere accesi i riflettori sulla vicenda, per assicurare alla giustizia tutti i responsabili morali e materiali che sono ancora rimasti impuniti.
E’ entrata ufficialmente anche nell’arredo permanente della Casa, una serigrafia con la rappresentazione de “El muro de la Memoria” di Martín Ron, che commemora le vittime dell’attentato e fu inaugurato nel 2018 sul luogo dell’esplosione.
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