Nuove voci a sinistra: “Nes”, noi ebrei socialisti
Dopo il 7 ottobre molte sono le voci di chi a sinsitra cerca di ricucire il filo di un dialogo con il mondo ebraico. Oggi parliamo di Nes (noi ebrei socialisti)
Mario, chi rappresenta Nes?
Il NES nasce come Gruppo di Lavoro ed è una sorta di laboratorio per la creazione di un socialismo multiculturale federalista e ambientalista; un riferimento culturale che aiuti la Sinistra ad uscire dalla crisi in cui versa da anni. Il NES lotta contro ogni forma di razzismo e di antisemitismo e vuole rappresentare tutti coloro, ebrei e non, che pur ritenendosi di sinistra non riescono più a riconoscersi e a collaborare con le attuali forze politiche di sinistra che la compongono, perché funestate da pregiudizi antisemiti, di cui l’interpretazione distorta del conflitto Israelo-Palestinese è solo l’espressione più evidente. Di converso il NES, fondando una “casa ebraica socialista”, spera di arginare l’esodo di molti ebrei verso forze di destra, ritenendo che molti dei principi di base contenuti nella Torah abbiano una più naturale collocazione in una forza politica che incorpori il principio di solidarietà.
Qual è la sua storia?
Formalmente il NES nasce il 7 dicembre 2023, a due mesi del pogrom del 7 ottobre. In verità la sua formazione è precedente al 7 ottobre ed avviene a seguito della difficoltà che molti ebrei di sinistra riscontravano a partecipare alla vita democratica e ad esprimere liberamente le proprie idee. Lo scoppio della guerra ha reso soltanto più evidente un problema che già era latente, rendendo il messaggio del NES più chiaro e portando all’adesione di molti nuovi membri. Il NES usa esplicitamente in chiave politica l’ebraismo e la Torah come fonte di ispirazione per la propria agenda di salvaguardia della diversità culturale, dell’ambiente e degli animali; si ispira gli insegnamenti di Massimo Pieri Z.L., portati avanti negli anni anche dal Comitato per i diritti umani Gherush92. Questa idea del socialismo ebraico è condivisa anche da alcuni rabbini che hanno dato la loro adesione al nostro Manifesto.
Qual è la posizione di NES sulla guerra in corso?
La guerra in corso è ormai un argomento ineludibile, ma come già detto il conflitto Israelo-Palestinese non è il cuore della riflessione del NES. Il NES in ogni caso auspica l’inizio di una trattativa, con la sola precondizione che chi tratta abbandoni l’antisemitismo come arma politica. Il NES esprime sgomento per il fatto che sia stata cancellata dalla politica la dimensione immaginifica e utopica, perché anche nel momento più duro della battaglia conserva la speranza che interlocutori degni per trattare e negoziare si rendano riconoscibili e che una convivenza sarà possibile. Il NES si richiama al Sionismo come movimento di autodeterminazione del popolo ebraico in Eretz Israel, ma recupera anche l’esperienza del Bund, il partito rivoluzionario ebraico, che nella diaspora compì, nell’ambito della socialdemocrazia, una prodigiosa e preziosa elaborazione politico-culturale per immaginare con il federalismo una convivenza di popoli e tradizioni diverse sulla stessa terra.
Da alcune settimane anche Sinistra per Israele ha riavviato la sua attività a sostegno delle ragioni di Israele. Pensi che NES e SxI potrebbero avere dei punti di incontro?
Abbiamo in programma incontri con Sinistra per Israele, le nostre iniziative sono complementari e ci sono ampi spazi di collaborazione. Semplificando potremmo dire che mentre Sinistra per Israele combatte all’interno della sinistra cercando di mostrare le ragioni di Israele, il NES si pone come forza autonoma che mira, valorizzando la diversità culturale, a combattere le basi culturali dell’antisemitismo e del razzismo nella Sinistra.
Quali iniziative avete in programma a breve?
Abbiamo stabilito una proficua collaborazione con il Centro Internazionale di Brera e con la Federazione dei Giovani Socialisti, che hanno aderito al nostro Manifesto e Appello. Abbiamo avviato un giro di consultazioni con vari leader della sinistra, presentando il nostro Manifesto e la nostra idea di una trattativa permanente che sta riscuotendo un grande successo. Abbiamo già incontrato diverse personalità, più o meno vicine alle nostre idee: Susanna Camusso, Piero Fassino, Lia Quartapelle per citarne alcune, riscontrando molto interesse; abbiamo chiesto loro esplicitamente di farsi carico del problema dell’antisemitismo di Sinistra che oggi minaccia gli ebrei, la sinistra stessa e la società intera. A breve presenteremo il NES e il Manifesto del NES in diverse città, già presentato a Napoli e Taranto, proseguiremo con Lecce e Venezia e a seguire altre città.
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