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Mondo Monitor

Riflessi inaugura una nuova rubrica, con cui dare un’occhiata a quel che accade in giro per il mondo

Accoglienza e convivenza …

AndeSan Martín de los Andes, Patagonia, 1500 km da Buenos Aires, 24.000 abitanti, è una località dove si va attratti principalmente dallo sci estivo, dai laghi e dalle foreste. Lo scorso fine settimana ha visto la partenza della corsa ciclistica internazionale “Gran Fondo Siete Lagos”. La piccola locale Comunità ebraica Conservative è un hub per gli ebrei che abitano o si trovano a passare nella zona. Prima attività, lo scorso Pesah; a Rosh ha-shanà sono arrivati in 85.  Per questo evento sportivo, è riuscita ad organizzare un pasto sabbatico per gli atleti la sera prima della partenza!

Vuoi saperne di più? Patagonia gets its first new synagogue in decades | Israel National News – Arutz Sheva

 

 

Donne palestinesi e israeliane pita
Da Haaretz. Foto Rami Shllush

Umm al-Fahm è la terza città arabo-israeliana (dopo Nazareth e Rahat). Circa 60.000 abitanti, poche infrastrutture, povertà generalizzata, episodi di violenza (nel 2000), il covid: la città vuole scrollarsi di dosso la propria pessima fama e diventare una meta attrattiva. La città si vuole, e può, espandere. Dopo l’esperienza delle Ramadan nights con le esposizioni di artisti ebrei e arabi nelle gallerie d’arte locali, a fine ottobre, è stato organizzato il primo festival del turismo per far apprezzare i diversi aspetti e profumi che la avvolgono incoraggiando la coesistenza fra arabi ed ebrei e aprire al turismo durante tutto l’anno. Il pubblico purtroppo non particolarmente numeroso (450 presenze) ha potuto partecipare a visite guidate del centro cittadino, visitare gallerie d’arte e laboratori artigianali, partecipare ad attività creative ed entrare nelle case di privati per preparare pite o per osservare il panorama dai tetti da cui vedere, nelle belle giornate, il Carmelo, la torre dell’Università di Haifa, la valle di Jezreel!

An Israeli Arab City Hopes to Be a Tourist Spot for Everyone, Jews Included – Israel News – Haaretz.com

 

Donne …

Taschllch divorzio
(Foto/Margot Yecies)

Tutti conoscono simboli della cerimonia nuziale: la lettura della ketubah, la rottura del bicchiere … il rito è strutturato e forte; ora c’è chi ha sentito il bisogno di collocare il get in una struttura rituale più aderente alla realtà attuale. Non sottovalutare gli aspetti psicologici di atti simbolici ha portato la rabbina statunitense Deborah Newbrun ad applicare il principio per cui ognuno è tenuto ad attivarsi per un intrinseco rinnovamento personale. Partendo dal bisogno di superare la realtà del proprio divorzio ha elaborato un programma che prevede uno tashlikh in cui liberarsi delle emozioni negative di rabbia, frustrazione, vergogna e, perché no, dell’anello! 

Jewish marriage rites are robust. Now a rabbi is innovating rituals for Jews who divorce. – Jewish Telegraphic Agency (jta.org)

 

manifestazione donne tel aviv
Foto: Magad Gozni

“Cosa c’è intorno al collo?” A Tel Aviv, la Her Academy ha inscenato una performance nella centralissima piazza Habima. La Fondazione da anni aiuta le donne che escono o vogliono uscire da contesti di sopraffazione e violenze. Per attirare l’attenzione su questi temi e far conoscere una realtà spesso circoscritta nelle mura di casa, otto donne “impiccate” e cinque, immobili come manichini, hanno resistito in quelle posizioni fino al loro limite di resistenza. Ci ricordano quante donne vengano violentate, assassinate, vivano in condizioni di sottomissione e abbiano bisogno del nostro aiuto.

 Israeli women ‘hang themselves’ in central Tel Aviv in protest over violence (ynetnews.com)

 

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