prigione

Secondo un articolo del quotidiano Al-Arabi Al-Jadid, il Comitato dei prigionieri giordani detenuti nelle carceri israeliane afferma che l’amministrazione penitenziaria israeliana ha offerto ai terroristi dell’Autorità palestinese con cittadinanza giordana la possibilità di trasferirsi nelle carceri giordane per scontare il resto della loro pena.

Israele detiene attualmente circa 4500 prigionieri palestinesi, per lo più terroristi legati all’Autorità Palestinese che stanno socntando l’ergastolo. La settimana scorsa è stato espulso in Francia il franco-palestinese Salah Hamouri, membro dell’FPLP, organizzazione terroristica secondo Israele e l’Unione Europea in detenzione amministrativa da marzo.

Al-Araby Al-Jadeed afferma di aver ottenuto copie del documento di accordo tra l’amministrazione penitenziaria e i detenuti attraverso il Comitato nazionale per i prigionieri giordani e le persone scomparse. Secondo questi documenti il trasferimento non è automatico, ma su richiesta e condizionato all’approvazione dei ministeri israeliani della Giustizia, della Sicurezza Interna e della difesa oltre che all’accettazione della Giordania, che dovrà sostenere anche i costi di mantenimento dei prigionieri.

ABDULLAH BARGHOUTI
Abdullah Barghouti, leader del braccio armato di Hamas, le Brighate Izz-al-Din al-Quassam, specializzato nella costruzione di bombe, sta attualmente scontando la condanna a 67 ergastoli, la più pesante condanna inflitta nella storia di Israele.

Secondo quanto riferito, quattro prigionieri su 18 hanno accettato l’offerta, tra cui forse il più famoso, Abdullah Barghouti, condannato a 67 ergastoli nel 2004.
Il ministero degli Esteri giordano avrebbe avvertito il fratello di Barghouti che la proposta israeliana potrebbe non essere così vantaggiosa, ma potrebbe nascondere un tranello: i prigionieri trasferiti in Giordania rimarrebbero infatti esclusi in caso di un futuro scambio di prigionieri con fazioni terroristiche a Gaza, per cui Barghouti dovrebbe restare in prigione a vita.
Il fratello di un altro terrorista giordano, Muhammad al-Rimawi, ha dichiarato che suo fratello aveva informato la famiglia dell’offerta che aveva ricevuto e che se la Giordania rifiutasse di accettarlo, potrebbe essere trasferito in una prigione dell’Autorità palestinese. Muhammad al-Rimawi sta scontando l’ergastolo per la sua partecipazione all’omicidio del ministro del Turismo, Rehavam Ze’evi nel 2001.

Anche il terrorista Thaer Al-Lawzi ha firmato l’accordo.

Sta scontando una pena detentiva di 19 anni dopo il suo arresto nel 2018 quando tentò di uccidere israeliani a Eilat dopo aver ottenuto un visto di lavoro. Ha firmato anche il terrorista Muhammad Musleh, arrestato il 23 luglio 2020, dopo aver tentato di accoltellare e uccidere israeliani mentre si recava al lavoro.
Il direttore dell’Ufficio informazioni sui prigionieri, affiliato ad Hamas, Ahmed al-Qidra, ha descritto l’offerta come “strana”, sottolineando che era già stata presentata ai prigionieri, ma non avevano informazioni chiare sui dettagli.

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