Difendiamo la pluralità di idee dell’ebraismo italiano

Menorah condanna la violenta contestazione alla Presidente dell’Ucei del 9 marzo e difende il diritto di chiunque a esprimere le proprie idee

 

Il gruppo Menorah esprime sconcerto per la scomposta e aggressiva contestazione alla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in occasione della visita del premier Benjamin Netanyahu al Tempio Spagnolo di Roma lo scorso 9 marzo.

Ogni opinione ha il diritto di essere espressa, purché con rispetto. Si può essere in accordo o in disaccordo con il discorso di Noemi Di Segni, che aveva già esposto le sue idee la settimana precedente su Moked, ma le urla, gli insulti e gli attacchi personali, presente la stampa internazionale, sono al di fuori di un civile confronto. Chi gridava giovedì sera, mentre domenica in Tv fingeva di essere un moderato, ha in realtà fornito un pessimo servizio all’ebraismo italiano ed alla rappresentazione di Israele all’estero.

Il sit-in a piazza S.S Apostoli contro la visita di Netanyahu, Roma, 10 marzo 2023. (ANSA)

Anche le reazioni successive ci vedono in disaccordo. Menorah è convinta che ogni ebreo debba sentirsi a casa in qualsiasi Beth HaKeneset e che quando si è con Israele si è con tutto Israele e non solo con la parte più simile a noi. In Tv e sui social è stato invece sgradevolmente rimarcato che la Presidente UCEI fosse “in casa d’altri”, disconoscendo il ruolo istituzionale di chi rappresenta tutte le 21 comunità ebraiche italiane, Roma inclusa.

Denunciamo l’arroganza di chi spaccia le proprie idee per espressione unica di una comunità che è invece articolata ed eterogenea. Difendiamo come ricchezza irrinunciabile la pluralità di idee, lo scambio ed il confronto che da sempre pervade il pensiero ebraico.

Menorah

14 risposte

  1. La diversità di idee è una ricchezza che va tutelata. Esprimerle pubblicamente in un momento sbagliato, è dannoso e scortese verso l’ospite. Tanto più se chi le espone non rappresenta la maggioranza degli ebrei. In un sistema elettorale errato. Una maggior cautela avrebbe evitato questo disastro. Restiamo uniti.Ne abbiamo necessità.

    1. Che non espone le idee della maggioranza degli elettori la presidente Ucei è opinabile è stata eletta con in voti delle 26 comunità italiane. E ciò che sta accadendo in Israele ci coinvolge tutti.
      E il settarismo di parte di questa comunità romana è cosa nota.

        1. Sono di meno ??? Ne prendo atto.
          Ma cambia poco. È la presidente Ucei e quello “il Tempio Spagnolo” è anche casa sua, di tutti, visto che la Di Segni è iscritta alla Cer a cui paga le tasse. Non come ha detto qualcuno ” questa è casa nostra”. È la specchio del.settarismo di parti importantidi questa comunità.

    2. Per non parlare del “rispetto” che hanno i “preoccupati per la democrazia in Israele” verso chi la pensa diversamente. Portare rispetto prima, se lo si pretende poi. La presidente Ucei ha sbagliato luogo e momento per esprimere un “suo” parere. Not in my name

  2. Che non espone le idee della maggioranza degli elettori la presidente Ucei è opinabile è stata eletta con in voti delle 26 comunità italiane. E ciò che sta accadendo in Israele ci coinvolge tutti.
    E il settarismo di parte di questa comunità romana è cosa nota.

  3. Non mi sembra un buon esempio di rispetto avere tagliato dalla foto originale, la Presidente CER Ruth Dureghello

  4. Quello che sta succedendo non è accettabile
    Dovere di noi ebrei nella diaspora rispettare governo attuale
    Sia di destra che di sinistra
    Quando arrivano nel mondo
    E importantissimo dare a loro solidarietà
    In privato con rispetto si può dire tutto ciò che uno vuole
    L’antisemitismo putroppo e enorme comportandoci come la signora Noemi o altri
    Fate solo del male all’ebraismo nel mondo
    Smettetela a far vedere che siete sinceri
    Eccc.nel bene e nel male dobbiamo essere uniti punto

  5. Signora Miriam, chi si è comportato in modo a dir poco sguaiato all’inteno del Tempio presenti i giornalisti è stata altra persona attorniato da altro..E sono finiti sulla stampa nazionale, nonostante le smentite a cui nessuno ha creduto. La presidente Di Segni ha espresso ciò che sta provocando divisioni in Israele e nelle diaspora. Se non ci fossero state quelle azioni scomposte la stampa ne avrebbe dato meno risalto

  6. Sono perfettamente d’accordo e questo principio di libertà di espressione e pubblicazione l’ho difeso con le unghie e con i denti a mie spese.
    Debbo fare per tre osservazioni:
    1) È evidente che ogni ebreo è a casa sua in ogni sinagoga non solo italiana ma del mondo intero.
    2) È altrettanto evidente che chi rappresenta le istituzioni ha responsabilità maggiori rispetto al singolo iscritto. Anche chi non ha cariche rappresentative ma ha una posizione di rilievo deve tenerne di conto.
    3) L’Ucei è l’organismo rappresentativo, ma sono le singole comunità a gestire tempi, modi e attività di loro competenze.
    3) ultimo ma non per ultimo sono venuti al pettine i nodi di una legge elettorale non condivisa dalle maggiori comunità, e che viene considerata distorsiva del volere della maggioranza. Lo dico da membro di una piccola comunità che ne trae vantaggio.
    Faccio queste riflessioni con il massimo di considerazione per le posizioni di tutti. E credo che questo, come sempre accade e ovunque questo avviene, debba essere motivo di riflessione e di correzione!

  7. Buongiorno,

    Credo che le libertà di esprimersi sia legittima,
    Ma come molti scrivono mi sembra che la Disegni potesse manifestare in privato le sue
    Opinioni, poi il fatto che durante l’incontro con Bibi c’è stata una reazione credo sia stato inopportuno

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