Cosa sarebbe la cucina israeliana senza hummus?
Il piatto nazionale israeliano sta per diventare protagonista di un esperimento senza precedenti, destinato ad aprire letteralmente nuove frontiere nella storia delle missioni spaziali.
Infatti, il 19 febbraio prossimo la navicella spaziale Cygnus della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) riceverà da Israele una fornitura di semi di ceci in speciali “serre in miniatura” per la coltivazione controllata idroponica di ceci, in assenza di gravità e di luce solare.
Si tratta del primo passo di un progetto denominato “Space Hummus”
Come è noto i ceci hanno un alto valore nutritivo e non necessitano di troppe cure per crescere. Nelle serre a bordo della navicella la loro coltivazione, in assenza di luce solare, avverrà con speciali LED controllati dalla terra, che riprenderanno attraverso foto e video la crescita delle radici.
Hummus sulla Luna. E perché no, su Marte.
Se l’esperimento avrà successo, aprirà un capitolo importante per la gestione delle risorse alimentari nelle future colonie spaziali, sulla Luna e su Marte; l’obiettivo è permettere una alimentazione completa senza dover dipendere dalle risorse del luogo, attualmente sconosciute e non necessariamente fruibili in modo continuativo per qualità e quantità. Il tutto ovviamente, tenendo anche bene i piedi fermi sulla Terra, perché la stessa tecnologia potrebbe essere applicata anche sul nostro pianeta.
Un esperimento visionario, che trasforma la fantascienza in tecnologia reale
L’idea di coltivare semi di ceci nello spazio è nata dalla fervida mente del co-fondatore di Space IL, Yonatan Winetraub. Alla sua messa a punto, sotto la guida di Winetraub, hanno collaborato scienziati e ingegneri israeliani e della Stanford University, grazie a finanziamenti nazionali e internazionali, oltre a studenti delle scuole superiori dello Yeruham Science Center. Naturalmente è stato necessario anche il contributo dell’azienda alimentare israeliana Strauss Group.
E chissà, forse l’astronauta Eytan Stibbe (secondo israeliano nello spazio) nella sua nuova missione privata il prossimo marzo potrà gustarsi un piatto di hummus “fatto in casa”, magari con due falafel caldi e una bella pita appena sfornata. Ma questa, forse è ancora fantascienza.