Il politicamente corretto è superato, come ha detto il duo Pio e Amedeo?

E la censura all’intervento di Fedez al concerto del Primo Maggio era legittima?

Ne abbiamo parlato con Raffaele Sabbadini, vice presidente di Keshet Italia – gruppo ebraico LGBT, che da anni si batte contro gli stereotipi della diversità.

(Nota: questa intervista è stata rilasciata prima delle ultime esternazioni di Fedez, che pur non prendendo posizione sullo scontro Israele – Hamas in atto, ha indicato come suo punto di riferimento l’attivista propal Vittorio Arrigoni, assassinato nella Striscia di Gaza)

Si parla molto di “diversità”. Come ebreo e omosessuale, che significato dà a questa parola?

Arricchimento… potrei dire che mi manca di essere nero per essere perfettamente diverso e quindi anche più ricco! Qualche anno fa con altri ebrei gay e lesbiche abbiamo deciso di fondare il primo gruppo ebraico LGBT italiano: Keshet Italia, di cui mi onoro di essere vicepresidente, e che della diversità e della inclusione ha fatto la propria bandiera. E come ebrei LGBT  anche sull’ebraismo siamo aperti a tutte le “diversità”. Non a caso lavoriamo insieme ebrei ortodossi, laici, reform e questo ci arricchisce ulteriormente  

I due comici Pio e Amedeo hanno aperto una polemica sul politicamente corretto, che ritengono superato e superabile. Ma soprattutto l’hanno fatto tirando fuori tutti i peggiori stereotipi razzisti, omofobi e antisemiti. Una performance che mi pare non abbia bisogno di molti commenti, per cui le faccio solo una domanda provocatoria: lei ride quando le rivolgono appellativi negativi?

Sia come ebreo che come gay di massima no! Spesso in questi casi  sottolineo sia il mio essere ebreo che gay non solo per rivendicare ma per mettere l’altra persona alle corde! ma a quel punto quante volte ho dovuto sopportare risposte: io ho tanti amici ebrei, io ho tanti amici gay…il che celava latenti situazioni di  omofobia e antisemitismo? Quanto all’uso fatto nella satira, il problema diventa doppio: facendone oggetto di satira, si legittima indirettamente chi della omofobia, della transfobia, dell’antisemitismo e del razzismo fa la propria bandiera. Ma si fornisce anche nuovo carburante a chi ha sempre pensato, forse in modo inconsapevole, che fosse solo uno scherzo dire di un ebreo che è tirchio, di un omosessuale che è un ricchione…. La minimizzazione delle offese, dell’odio, del “semplice” dileggio, vanno sempre denunciate perché dietro questo ci sono drammi e nessuno si può permettere di minimizzarli.

Sempre nel week end del Primo Maggio è scoppiato il caso Fedez. Mi dice la sua opinione a riguardo, anche in considerazioni di posizioni antisioniste e omofobe che il cantante ha avuto in passato?

Le persone non sono perfette, nessuno lo è, io non lo sono e neanche voi tutti che leggete, credo che Fedez relativamente ad omofobia e transfobia abbia detto cose importanti: dalla denuncia dell’orrore delle frasi leghiste contro noi omosessuali e transessuali, al sostegno in più occasioni della Legge Zan. Per me è fondamentale la sua posizione attuale di sostegno alla legge contro omofobia e transfobia, come la posizione di tanti altri e non il fatto che 10 anni fa abbia scritto una canzone con passi omofobi. Dell’uso improprio della parola Intifada poi in un brano di 3 anni fa, si era già scusato con Pagine Ebraiche. Quindi non cerchiamo sempre il nemico sempre e ovunque. Serve piuttosto  una grande alleanza trasversale anche rispetto alle forze politiche per far passare la legge che non ha un colore politico è una legge di civiltà. 

Tornando al tema della diversità, non si può non fare un cenno alla legge Zan, in attesa di approvazione al Senato. E’ una legge giusta e ben formulata o si poteva fare meglio?

Tutto si potrebbe fare meglio, ma chissà perché ogni volta che noi gay e lesbiche chiediamo qualcosa ci viene rimpallato che quello che chiediamo è troppo, che non è il momento, che ci sono altre priorità, che è tutto da rifare…. Ora basta! Questa legge è giusta e urgente, e non mi stancherò mai di ripetere che è una legge di civiltà!mAbbiamo già sofferto sulle Unioni Civili della mutilazione di tutta la parte di riconoscimento dei diritti dei bambini delle migliaia di Famiglie Arcobaleno, lasciando senza tutele migliaia di bambini. Se  nella legge Mancino sono previste aggravanti nel caso di istigazione a commettere atti discriminatori o di violenza fondati sul razzismo o motivazioni religiose perché non deve avvenire per omofobia e transfobia?  Sono sotto gli occhi di tutti le aggressioni, i crimini d’odio continui contro persone omosessuali e transessuali, su questi crimini si deve procedere con delle aggravanti. Nulla a che fare con reati d’opinione o altre false argomentazioni le più varie che vengono propagandate dai detrattori 

Per concludere, secondo lei, al di là delle leggi, esiste un modo per educare a una società dove non ci sia spazio per le discriminazioni? E cosa possono fare gli ebrei a questo riguardo?

 Tutti possiamo fare molto di più e tutti i giorni. E noi nell’ambito ebraico molto di più di quello che attualmente viene fatto.  Ad esempio come ebrei abbiamo insegnato al mondo il valore della Memoria e l’importanza di ricordare quello che è stato affinché non avvenga mai più? Il nostro gruppo ha voluto ricordare con vari convegni a questo proposito le persecuzioni degli omosessuali durante fascismo e nazismo: i triangoli rosa nella Shoah (al Senato, nelle scuole, con ANED e tanti altri)  Una storia dimenticata su cui abbiamo come ebrei e persone LGBT riaccendere i riflettori. Serve però più attenzione nell’ambiente ebraico alle discriminazioni ed ai temi dell’omofobia e tranfobia anche se qualcosa si sta muovendo: ad esempio la Federazione Italiana per l’Ebraismo Progressivo (ebraismo riformato) ha recentemente espresso tutto il suo appoggio alla legge Zan contro l’omotransfobia. Speriamo vivamente che non vengano lasciati soli in questa battaglia che anche noi ebrei LGBT stiamo combattendo per tutta la società. 

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