In fuga dalla finale
La finale del campionato del mondo di calcio in Qatar tra Argentina e Francia ha avuto uno spettatore in meno: Ismail Haniyeh, leader di Hamas.
Come è noto, Doha, capitale del Qatar è dal 2010 la sede del comando di Hamas: proprio in quell’anno, all’inizio della guerra civile, i leader dell’organizzazione terroristica lasciarono la Siria per un più sicuro e confortevole rifugio in un paese amico, lontano dalla prima linea.
Secondo fonti di Gaza, rese note dal canale televisivo pubblico israeliano Kan 11, i più alti funzionari di Hamas, con in testa Haniyeh hanno deciso di non restare in Qatar per tutta la durata dei mondiali, ma di spostarsi verso altre destinazioni, tra cui Algeria e Turchia, paese quest’ultimo con il quale Haniyei intrattiene da tempo rapporti più che cordiali.
Il motivo di questa decisione è legato a una questione di sicurezza.
Il Qatar, infatti, in occasione dei mondiali ha aperto le porte a tutti i Paesi del mondo (anche agli israeliani, come abbiamo raccontato qui) e non è sembrato improbabile che organizzazioni di intelligence internazionali potessero avere la copertura sufficiente per agire contro i leader di Hamas.
Haniyeh, 60 anni, sposato con 13 figli, più volte arrestato e rilasciato in Israele a causa della sua partecipazione all’intifada, da maggio 2017 è subentrato come capo dell’ufficio politico di Hamas a Khaled Mashal ed è stato riconfermato alla presidenza dopo le elezioni interne del 2021. Dal 2006, dopo la vittoria di Hamas nelle elezioni a Gaza, è stato nominato anche primo ministro dell’Autorità palestinese: un primo ministro che vive nel lusso all’estero, mentre incita la popolazione alla guerra santa contro Israele.
2 risposte
Il problema Qatar non è quello di corrompere ma di farlo per diffondere l’estremismo islamista in Europa e di supportare le formazioni terroristiche palestinesi, con l’obbiettivo di islamizzare l’Europa e il mondo.
Convertire un paio di miliardi di persone all”Islam ??? Lo trovo un attimino improbabile.