Io e la mamma. Dramma semiserio per madre castrante e figlio attore cane. Ovvero come rovinarsi la vita con gioioso masochismo in salsa ebraica!
Il nuovo libro di Roberto Attias (ed. Efesto)
Cè un aspirante attore che non ce l’ha fatta e non ce la farà mai e una mamma che invece ce la fa benissimo a fare quello che natura e tradizione vuole . Intorno a questo legame di sangue, complicato dall’origine ebraica, Roberto Attias si diverte a tessere una tela di eventi e personaggi, guidando il lettore attraverso alcuni colpi di scena che tanto imprevedibili non sono e altri talmente improbabili da sembrare addirittura reali.
L’incipit di questo “dramma semiserio per madre castrante e figlio attore cane” è di fatto l’inizio dello scoppiettante finale, ovviamente sorprendente e fuori dalle righe. Non vogliamo anticipare nulla, ma al lettore attento l’autore semina indizi ovunque fino all’epilogo che coglie come un pugno allo stomaco.
Sarah, la madre del povero Achimelech Katzeneluborgen, che già solo per aver dato un nome così al suo unico figlio meriterebbe tutte le punizioni terrene ed extraterrene, è una jewish mamma molto sopra le righe, che vive un duplice rapporto con se stessa e con il suo “Aki”: post hippie, post sessantottina, ma sempre dentro guai ogni volta più esagerati, interpreta il suo ruolo di mamma in maniera assai poco convenzionale. Appare, scompare quando dovrebbe esserci, riappare nei momenti in cui la sua presenza è solo l’ultimo, imbarazzante, intralcio all’esistenza di un uomo che dovrebbe solo avere il coraggio di prendere in mano la sua vita. Ma che non può, a causa delle sue scarse capacità e dell’impossibilità di emanciparsi dalla presenza invadente che condiziona la sua esistenza.
Intorno a questa famiglia bislacca, con il fantasma del padre – soprannominato “Il toro del Negev” – e di una nonna molto particolare, ruotano una serie di personaggi deliziosi, che affondano come un coltello nel burro dentro le debolezze, i vizi e le stranezze dell’essere ebrei. Roberto Attias riversa sicuramente in questo il suo particolare ebraismo, essendo per metà tedesco, per metà tunisino, e nell’insieme molto romano. E infatti, gli ebrei romani a un certo punto (anche qui non svelo dove) si ritroveranno in un personaggio iconico, interpretato con straordinaria ironia.
Insomma, Io e la mamma è un libro godibilissimo, in cui si ride ma si riflette anche sul complesso universo del rapporto madre-figlio, sulle scelte che ciascuno di noi fa e su come queste scelte hanno conseguenze su tutti coloro che ci circondano, genitori, figli, parenti, estranei.