Elezioni del Parlamentino Ucei: reali, irreali, surreali
A 6 giorni dal voto UCEI, la giunta della comunità di Roma, che deve garantire la regolarità del voto nella nostra comunità, mostra ritardi e gravi anomalie: vediamo quali
Poche ore fa Emanuele Pace, sulle pagine di Riflessi, in un breve intervento di carattere normativo procedurale ha sollevato alcune perplessità a causa della mancata trasparenza e di informazioni sulle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamentino dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che solo per Roma, si terranno la prossima domenica, 17 ottobre.
Pace ha ricordato gli obblighi derivanti dall’art. 7 del regolamento elettorale che impone una serie di azioni che non sono state compiute, ragione per cui dichiara: “La Giunta della Comunità di Roma non ha programmato per tempo un piano di informazioni sulle elezioni”.
Se si dovesse accertare la veridicità di quanto appena denunciato – Pace non lo dice, ma lo dico io – significherebbe che l’art. 7 del regolamento sarebbe stato violato, con la conseguenza che queste elezioni si saranno svolte sotto la spada di Damocle di possibili, anzi concreti, ricorsi.
Ma di motivi di discussione e di polemiche (e quindi anche di ulteriori possibili ricorsi) attorno a queste elezioni (indette più di un anno fa, poi sospese causa pandemia, poi dimenticate, e infine ripresentate come se il tempo non fosse trascorso ma si fosse semplicemente fermato) sono molti di più.
Sul piano regolamentario ci sono molti altri aspetti normativo/procedurali che sollevano più di una perplessità. Avendo deciso di ‘congelare’ la procedura elettorale si è creata una situazione artefatta, che non tiene conto della realtà del 2021 ma di quella dello scorso anno: si è deciso, ad esempio, di bloccare le liste dei candidati. Non è stata data la possibilità di presentare nuove candidature a chi quest’anno aveva maturato il diritto di essere eleggibile. Allo stesso tempo è stato inserito nell’elenco dei candidati anche chi successivamente aveva formalmente e ufficialmente rinunciato e aveva presentato richiesta di cancellazione. I nomi di questi candidati non sono stati quindi cancellati e l’elettore li troverà sulla scheda. Come ci si comporterà con le schede elettorali che esprimono preferenze per candidati che si sono ritirati? Verrà annullata la scheda? Verrà annullata la preferenza? E se poi questi candidati, eventualmente e virtualmente risultassero eletti, sarebbero dichiarati vincitori? Avrebbero titolo per presentarsi nel Parlamentino dell’Ucei? E se venissero eletti ma esclusi, come verrebbero sostituiti, con i primi dei non eletti della stessa lista? Oppure il Parlamentino Ucei avrebbe alcuni membri vacanti? Un bel problema!
Vi è poi la questione degli aventi diritto al voto. Già un anno fa è giunto da Israele il plico dei voti per corrispondenza. Quali garanzie sono state fornite per assicurare che il plico sia stato conservato in modo corretto e trasparente? Il voto per corrispondenza, inviato un anno fa, ha quindi escluso dal diritto di voto coloro che oggi hanno compiuto 18 anni e avrebbero tutto il diritto di votare? Questa esclusione come viene motivata giuridicamente?
Bisogna inoltre ricordare che a norma di regolamento possono votare solo gli aventi diritto che siano in regola con i pagamenti comunitari, escludendo dal diritto quindi i morosi. Se ne è tenuto conto nel formulare le liste dei candidati e degli aventi diritto al voto?
Su alcuni di questi aspetti procedurali, i probiviri uscenti dell’Ucei sono già stati chiamati a dare un loro parere. Temo che i nuovi che li sostituiranno, insieme a Giunta e Parlamentino Ucei, dovranno dipanare una matassa molto più aggrovigliata composta non solo dagli aspetti procedurali, ma anche da aspetti molto più seri che riguardano il sistema di rappresentanza e di partecipazione.
Spero di essere smentito e chiederò scusa in modo pubblico, ma temo di non allontanarmi dalla realtà prevedendo che andranno al voto appena il 30% degli aventi diritto. Se questa previsione risulterà vera si porrà un enorme problema di democrazia, di credibilità di questo modello di rappresentanza e di percezione e utilità dell’attuale organizzazione dell’Ucei.
D’altra parte l’attuale sistema elettorale – come ricordava Pace – consente unicamente il voto per lista, escludendo la possibilità di indicare i candidati da più liste. Questo sistema – in vigore anche per le elezioni della Comunità Ebraica di Roma – privilegia la scelta dei programmi e pone in contrapposizione le liste ingessandole in artificiose posizioni politiche che richiamano in modo errato la politica nazionale: liste di sinistra, liste di destra, liste progressiste, liste sioniste, ecc.
Personalmente tornerei alla possibilità di votare con il metodo del panachage (scegliendo appunto i candidati da più liste).
La contrapposizione per liste – soprattutto in un bacino elettorale così numericamente piccolo come quello ebraico – non solo non ha senso, ma si è dimostrato addirittura dannoso.
I programmi elettorali delle liste sono sostanzialmente tutti uguali, quasi nessuno li legge più, e addirittura (come in questa tornata elettorale) non ci sono nemmeno più. I programmi elettorali sono quindi sostanzialmente inutili, sia perché se disattesi nessuno dirà mai nulla, sia perché gli argomenti sono sempre gli stessi.
Per di più gli schieramenti per lista non premiano la competenza dei candidati, ma costringono gli elettori ad un voto di appartenenza vissuto spesso come limitativo. E’ quindi un sistema rigido che si ripercuote all’interno del Consiglio/Parlamentino, le cui dinamiche di lavoro e di formazione delle decisioni troppe volte prescinde dai contenuti, mentre tendono a prevalere le logiche contrapposte degli schieramenti. Una rappresentanza per liste rende infatti più difficile, più elaborata e complessa l’assunzione di responsabilità condivise, perché si basa su una logica che vede una ‘maggioranza’ contrapposta ad una ‘minoranza’.
Sarebbe bene per coloro che vogliono sedere nei prossimi Consigli/Parlamenti della Cer/Ucei ricordarsi ogni giorno di una semplice verità: noi siamo solo e semplicemente una minoranza.
Leggi anche: un silenzio assordante sulle Elezioni UCEI (Emanuele Pace)
3 risposte
Sono interessato a tutto ciò che tratta ebraismo e sostegno ad Israele.
Mi sembrano ottime riflessioni. Quindi ?
Competenze, competenze e competenze,gente che sappia lavorare seriamente, ma soprattutto impegno esclusivamente per le Comunità e non per interessi privati, non vorrei vedere solo dei salotti per fare passerella, credo che sia una richiesta legittima mia e di tanti altri che la pensano così….thanks