DISASTRO AEREO A MONTE ARGENTARIO 31 dicembre 1948 – 29 Kislev 5709
Sulla stele apposta sul luogo dell’incidente, in ebraico ed in italiano, è scritto:
“Su questa montagna precipitò un aereo infrangendo vite preziose”
Forse non tutti sanno o ricordano che, nel tardo pomeriggio del 31.12.1948, alle ore 17,52, un aereo da trasporto, dopo aver sorvolato a bassa quota Orbetello, si schiantò contro le pendici di Monte Argentario.
Nell’incidente persero la vita i cinque passeggeri israeliani, i tre accompagnatori dell’esercito israeliano ed i cinque uomini dell’equipaggio
L’aereo era un Douglas C-47 “Dakota” della Pan African Air Charter. Tale tipo di aereo, derivato per impieghi militari dal Douglas DC-3 di linea, fu molto utilizzato dagli Alleati durante la II Guerra mondiale per le sue ottime prestazioni, robustezza strutturale ed affidabilità. Al termine della guerra migliaia di esemplari furono convertiti all’impiego civile rimanendo operativi, alcuni, fino alla fine del secolo scorso. Il velivolo coinvolto nell’incidente, era di recente costruzione, avendo effettuato il primo volo solo quattro anni prima.
L’aereo proveniva da Tel Aviv ed il piano di volo prevedeva, dopo la partenza alle 12.10 da Atene, uno scalo tecnico a Ciampino e il successivo arrivo in serata all’aeroporto di Nizza. Le condizioni meteorologiche non erano buone, con una copertura nuvolosa a bassa quota e piovaschi diffusi particolarmente sulla costa tirrenica.
Alle 17.30 il pilota, dopo aver superato Monte Argentario, comunicò alla torre di Nizza che aveva invertito la rotta e che stava rientrando a Ciampino. Il motivo della sua decisione erano le pessime condizioni di visibilità dovute ad un ulteriore peggioramento delle condizioni metereologiche ed alla ormai imminente oscurità.
Da quel momento nessuna ulteriore comunicazione dell’aereo fu ricevuta a terra.
Testimoni riferirono di aver udito il rombo e visto le luci di un aereo che sorvolava a bassa quota la Laguna di Orbetello prima di perdersi nelle nuvole basse che incombevano su Monte Argentario. Fu accertato che lo schianto avvenne alle 17.52 non lontano dal Convento dei Padri Passionisti, mentre sulla zona rovesci di pioggia ed una densa foschia annullavano ogni visibilità.
La causa dell’incidente fu attribuita ad un errore di valutazione del pilota. La scarsissima visibilità in quota dovuta alla pioggia, alla copertura nuvolosa molto bassa ed all’oscurità avrebbe consigliato il pilota di abbassarsi di molto per ricercare dei riferimenti visivi diretti al suolo.
La convinzione di trovarsi sul mare, e forse fuorviato dalla laguna sottostante, gli avrebbero impedito di considerare la presenza di Monte Argentario sulla sua rotta.
Le salme furono ricomposte e tumulate nel cimitero di Orbetello il 5 gennaio 1949.
Tra i membri dell’equipaggio vi erano: il Tenente Sigismund Engelberg (Zigo), il Sergente Pinhas Frenkel (Bondy) e l’Ufficiale radio Jacob Rothman (Jack) tutti membri del neonato esercito israeliano.
Da quello che si legge nella stele, i passeggeri israeliani erano: Asher Bransel, Salomon Gruenspan, Else Weindling, Moshe Zeidler ed il Professor Farkas Ladislaus (1904–1948), chimico-fisico. Farkas, nato a Dunaszerdahely, in Slovacchia, era figlio di un farmacista. Dal 1928 lavorò al Kaiser Wilhelm Institute for Physical Chemistry di Berlino-Dahlem come assistente di Fritz Haber. All’avvento del nazismo nel 1933, Farkas si trasferì a Cambridge e nel 1934 entrò a far parte dello staff del Sieff Institute di Reḥovot e dell’Università Ebraica di Gerusalemme, dove fu successivamente nominato professore di chimica e fisica. Ha lasciato il segno su una generazione di studenti che in seguito sono stati tra i migliori chimici di Israele. La ricerca di Farkas ha riguardato la fotochimica, le reazioni dei gas, la combustione, la chimica del paraidrogeno e dell’idrogeno pesante e il recupero del bromo e le reazioni dei suoi composti. Durante la seconda guerra mondiale, è stato segretario del comitato consultivo scientifico del Palestine War Supply Board ed è stato determinante nello sviluppo di metodi di produzione locali per prodotti chimici essenziali dalle risorse del Mar Morto. Ha posto le basi per l’istituzione del Consiglio di ricerca di Israele.
Capire le ragioni del loro viaggio è molto difficile. Secondo alcune fonti i passeggeri si stavano recando negli Stati Uniti per acquistare attrezzature scientifiche militari, secondo altre dovevano recuperare armi da trasportare in Israele.
In ogni caso Riflessi intende denunciare pubblicamente lo stato di abbandono del luogo, la stele è ormai staccata dal piedistallo e riteniamo che presto potrebbe rompersi. Siamo convinti che la memoria delle persone che hanno dedicato la loro vita al nascente Stato d’Israele debba essere mantenuta viva ed in piena dignità.
3 risposte
Non conoscevo questa storia
Roberto grazie.
Caro Roberto sono contento che hai scritto questo articolo dopo che alcuni anni fa io e Angela ti avevamo raccontato la storia del fatto. Ultimamente abbuamo scoperto altri dati andassi e connessi con I componenti del viaggio tutti.legati ad un kibbuz vicino qua a Gerusalemme Responsabile della stele dovrebbe essere il Ministero della Difesa israeliano. Consiglio di portare il contenuto Dell’articolo all’addetto militare presso l’Ambasciata d’Israele a Roma. Beazlaha Beniamino Lazar