Si è spenta all’Hadassa Ein Kerem Medical Center di Gerusalemme Esther Zeits Pollard z”l, seconda moglie di Jonathan Pollard, famosa spia internazionale, le cui vicende legali hanno appassionato e diviso l’opinione pubblica mondiale.
Da tempo combatteva contro un cancro al seno, ma le sue condizioni si sono irrimediabilmente aggravate dopo aver contratto il Covid.
Una storia, quella tra Esther e Jonathan Pollard che ha attraversato indenne, tra mille peripezie, gli ultimi cinquant’anni
Si erano conosciuti, infatti, da adolescenti nel 1971, lei canadese e lui americano, in un programma per giovani ebrei, dove avevano condiviso il loro attaccamento alla causa di Israele. Solo nel 1990 la loro comunione di intenti si trasformò in qualcosa di più. All’epoca Pollard era già in prigione (ergastolo per attività di spionaggio a favore di Israele di segreti degli Stati Uniti) e si era formato un movimento che ne chiedeva la liberazione. Esther gli inviò in carcere un messaggio di incoraggiamento al quale Jonathan rispose con due lettere, utilizzando ben due dei tre francobolli che gli erano concessi. Nella seconda, esprimeva amore e devozione per Israele, frasi che toccarono al cuore la giovane donna.
Tre anni dopo si sposarono in prigione, in una cerimonia segreta, ufficiata da un rabbino, ma non fu loro concesso di avere incontri matrimoniali. Ci vollero ben 23 anni, quindi, prima che i due potessero vivere insieme come marito e moglie.
Nell’attesa, davvero difficile, Esther non smise neanche un momento di essere vicina a suo marito, attirandosi anche le critiche di chi l’accusava di essere un’opportunista in cerca di notorietà e di chi pensava che la condanna all’ergastolo fosse non solo giusta, ma che non richiedesse l’interesse delle autorità israeliane per il rilascio.
Pollard ha più volte dichiarato che avere vicino una donna come sua moglie lo ha aiutato a superare la solitudine della prigionia e i momenti di sconforto: “un’oasi di amore incondizionato in un mare di bugie e corruzione”, così definì Esther questo matrimonio singolare e duraturo, segnato, appunto da lunghe vicissitudini legali.
Chi è Jonathan Pollard
Jonathan Pollard (il cui vero nome è Jonathan Polanski), originario di Galveston, in Texas, era un analista dei servizi di intelligence della Marina Militare americana quando consegnò agli israeliani documenti segreti che dimostravano come la sicurezza di Israele fosse messa in pericolo dagli americani.
Arrestato nel 1985 con l’accusa di spionaggio, nonostante le proteste di piazza e le richieste di pene più miti da parte dell’accusa, fu condannato all’ergastolo. Dopo trent’anni fu rilasciato con la libertà condizionata, il che non gli permise di arrivare in Israele, di cui nel frattempo era diventato cittadino, fino al 2020.
Bibi Netanyahu, che nel 1985 era ambasciatore di Israele negli Stati Uniti e aveva rifiutato a Pollard l’asilo politico nell’ambasciata, favorendo così il suo arresto, successivamente provò a trattare la sua scarcerazione con le autorità statunitensi, senza successo. Si spinse anche a chiedere la liberazione di Pollard in cambio dell’accettazione di accordi di pace con i palestinesi promossi dagli Stati Uniti, ma gli accordi fallirono e Pollard restò detenuto.
Una risposta
Sul caso Pollatd probabilmente ci vogliono esperti
?
Comunque io per principio sono sempre al 99 par cento con lo Stato d’Israele ….
non essendo ne’ un politico ne’ un “intellettuale di Sinistra” ….