Lo scorso 11 di Tishrì, 6 ottobre 2022, si è tenuta in presenza la prima riunione nel nuovo anno 5783 del Consiglio della Comunità Ebraica di Roma.
Dopo le comunicazioni del Rabbino Capo e della Presidente, si è quindi passati ai successivi punti all’ordine del giorno. Tra questi, c’era la sostituzione di un nuovo consigliere della Casa di Riposo Ebraica di Roma, dopo le dimissioni di uno dei componenti nominati dalla Comunità, per contrasti con il presidente della Casa di Riposo e con il resto del Consiglio sulla gestione di lavori di ristrutturazione in un immobile a reddito.
A questo punto, si è aperta una discussione, perché al momento non esiste una norma scritta che preveda come procedere alla sostituzione in casi come questo. Si doveva effettuare nuove elezioni o si poteva utilizzare la lista dei non eletti nelle precedenti elezioni? Menorah ha evidenziato che, poiché il Regolamento della Comunità ed il Regolamento della Casa di Riposo non risolvono in modo inequivoco questo dilemma, la decisione del Consiglio CER avrebbe potuto costituire un precedente a cui attenersi in futuri casi simili. Al termine della discussione il Consiglio ha preferito procedere direttamente alla elezione del nuovo consigliere, a scrutinio segreto come prevede il Regolamento. La presidente Ruth Dureghello ha presentato la candidatura
dell’avvocato Alex Luzon, consigliere della Comunità e co-assessore al patrimonio, che è stato eletto a maggioranza dei presenti.
L’ordine del giorno a quel punto era esaurito, ma la presidente ha sorprendentemente chiesto, tra le varie ed eventuali, la approvazione della vendita a favore dell’attuale affittuario di un appartamento di proprietà della Comunità, nell’edificio di via Veronese 57. I consiglieri di Menorah e Binah si sono opposti a discutere un argomento così importante, che non era all’ordine del giorno. In particolare, Menorah ha fatto notare che mancava la documentazione sulle eventuali stime del valore dell’appartamento e sul prezzo di vendita. Dopo una breve discussione, il segretario ha proposto di discutere l’argomento in una nuova riunione del Consiglio subito dopo i moadim ed il Consiglio si è chiuso senza trattare l’argomento.
Al riguardo, le norme sono chiare.
Il Regolamento della CER, all’art. 7, che regola le attribuzioni del Consiglio, prevede infatti che: “Le delibere di vendita o permuta di beni immobili sono adottate in base ad almeno due relazioni di stima di esperti scelti dal Consiglio fra gli iscritti ad albi professionali, previo parere della Consulta di cui all’art. 6 dello Statuto e sentito il parere del Collegio Sindacale. Tali delibere sono trasmesse entro dieci giorni all’Unione con l’indicazione della destinazione che si intende dare al ricavato in caso di vendita, o la copertura finanziaria in caso di acquisto, unitamente al parere della Consulta e al parere del Collegio Sindacale.
Per questo, la sera stessa, ho scritto alla presidente e a tutti i consiglieri una nota, in cui si richiamava quanto previsto dal Regolamento, in ossequio con quanto indicato nello Statuto dell’UCEI (art. 22, lettera h). Nella nota si sottolineava che prima della riunione del Consiglio per deliberare sulla vendita, è necessaria una convocazione della Consulta della Comunità, perché possa esprimere il suo parere, ed è anche necessario acquisire il parere del Collegio Sindacale.
A seguito di questa comunicazione, il segretario della Comunità ha inviato ai consiglieri l’avviso di una nuova convocazione del Consiglio “per deliberare la nomina di due esperti, iscritti ad albi professionali, al fine di ottenere due relazioni di stima per l’immobile sito in via Veronese 57 int. A/7 oggetto di vendita, come previsto dall’art. 7 dello Statuto vigente”.
Sono lieto che, anche dopo una incertezza iniziale, si sia iniziato il percorso corretto e non sia stato venduto l’appartamento con una procedura estemporanea, senza le dovute garanzie.
3 risposte
Che esigenze ci sono per vendere un locare che comunque produce un reddito alla casa di riposo?
Perché si sceglie di vendere quell’unità immobiliare rispetto ad altre? Ci sarà un’asta? Il prezzo può essere pubblico e pubblicato?
Non è mai successo in nessuna assemblea neanche in quelle condominiale che si sia messo a mia memoria tra “le varie”un atto di straordinaria amministrazione come quello di vendere una proprietà. Ma siamo nel Far West ?