Giuliana Piperno Beer

Tante cose sono già state dette e scritte su Giuliana Piperno Beer Paserman che hanno descritto appieno la sua figura in quasi tutte le sfaccettature, dalle sue capacità di moglie madre nonna e insegnante alle sue peculiarità di donna di cultura, di ricercatrice, di divulgatrice del sapere.

Perciò per non ripetere concetti già sviluppati vorrei parlare di alcuni aspetti della vita di Giuliana, forse meno noti, avendo avuto io l’onore di esserle molto amica e di aver percorso insieme a lei un tratto di vita.

Il primo è il comune coinvolgimento nel comitato femminile del Tempio ashkenazita di Roma, dove venivano organizzati eventi e feste ai quali Giuliana si dedicava con successo e passione cercando di coinvolgere più persone possibile, in maniera innovativa e interessante. Tutto ciò con l’obiettivo di trasmettere e condividere la memoria e la storia delle diverse anime (ashkenaziti, tripolini, romani) che oggi frequentano il nostro tempio.

Libro GIuliana Piperno Beer
Il libro scritto da GIuliana Piperno Beer con Silvia Haia Antonucci. Ed. Gangemi 2015

Un’altra dote di Giuliana che mi viene in mente è quanto l’adorassero i giovani: a cominciare dai suoi nipoti per finire con i suoi studenti o i figli degli amici; aveva sempre un aneddoto o una curiosità da raccontare con grazia e humor: ma tu lo sapevi che…? E gli altri rimanevano così, a bocca aperta, ad ascoltare e si arricchivano di qualcosa che difficilmente qualcun altro avrebbe saputo trasmettere loro. Lo faceva anche con me e mi succedeva lo stesso, se chiudo gli occhi un momento mi sembra ancora di sentirla! Questo concetto passa attraverso il fatto che era una persona estremamente curiosa (certo non di pettegolezzi) ma di eventi che avessero cambiato il corso della vita delle persone o della storia e così come aveva la pazienza di insegnare aveva la pazienza di ascoltare, virtù di non poco conto, che spiega tanto di Giuliana e del suo amore per la ricerca e per la storia e che le aveva anche permesso di creare dei legami di amicizia molto forti.

E’ cosa risaputa quanto le piacessero le poesie, se le ricordava tutte e memoria, non solo quelle che aveva imparato da grande ma anche quelle apprese alle scuole elementari e medie. Forse però pochi sanno che sapeva scriverne nonché recitarne di bellissime (e per ogni occasione) e che pur essendo esse scritte in rima baciata, mai erano superficiali o senza un che di profondità.

La caratteristica che più mi piaceva di lei però era il saper capire, prima degli altri, i bisogni e le difficoltà delle persone e agire di conseguenza. Faceva le cose, senza ridondanza e con riservatezza, perché intuiva che in quel momento non c’era nessun altro che le avrebbe fatte mentre invece erano importanti e soprattutto urgenti (portare da mangiare a qualcuno, passare una nottata al pronto soccorso con qualcun altro eccetera) e questo con una risolutezza unica. In altri termini era una vera mitzvotiera!

Vorrei concludere raccontando una delle tante attività che aveva intrapreso Giuliana dopo essere andata in pensione e della quale mi aveva in seguito ceduto il testimone: era diventata volontaria alla scuola media ebraica con il compito di organizzare e realizzare il prestito dei libri agli studenti. Attività che le riuscì perfettamente e attraverso la quale ancora una volta raggiunse l’obiettivo di divulgare la conoscenza e contemporaneamente mettere a proprio agio i ragazzi attraverso le sue ”armi” più affilate: la cultura, la calma, la dolcezza, la capacità di mettersi al livello degli altri.

Mi mancherà tantissimo perché queste doti non sono da tutti ma arrivano a tutti! Come diceva un mio maestro Se parli col cuore arrivi al cuore e Giuliana ci arrivava. Che il Suo ricordo sia di benedizione per sempre

5 risposte

  1. Grazie per questa testimonianza che mi trova completamente d’accordo con lei. Giuliana ci lascia tutti un po’ più soli.

  2. Grazie Marinella un ricordo personale intimo e toccante. È molto bello vedere che tanto è stato seminato ed apprezzato.

  3. Così vero quello che hai scritto Marinella
    Con Giuliana avevo un rapporto speciale, non solo perchè era la mamma di una delle mie più care amiche, ma perchè era Giuliana.
    Anche io se chiudo gli occhi posso sentire il suono della sua risata, le sue storie. Giuliana inoltre faceva le mizvot in silenzio, senza pubblicità.
    A lei va ogni giorno il mio pensiero quando penso alla divisione tra carne e latte e ogni volta che avanza un pezzettino nel piatto dividiamo come faceva Giuliana
    Che il suo ricordo sia in benedizione

  4. Ricorderemo Giuliana come la persona di spessore, mite e profonda, che ha saputo lasciare traccia in chi ha avuto occasione di conoscerla da vicino.
    Che il suo ricordo sia di benedizione

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