La violenza non si ferma
Dopo quattro sanguinosi attacchi terroristici contro civili israeliani in pochi giorni, la furia antiebraica palestinese si è accanita contro un luogo sacro, la tomba del patriarca Yosef.
L’atto di vandalismo di un luogo sacro, colpisce ancora di più perché arriva in prossimità di Pesach e della Pasqua cattolica e durante il Ramadan.
Il luogo è infatti sacro alle tre religioni monoteiste, anche se i musulmani sostengono che vi sia sepolto uno sceicco. Anche in passato il sito era stato oggetto di un incendio, nel novembre del 2015 e i danni erano stati riparati.
Il ministro della difesa di Israele, Benny Ganz ha inviato una dura lettera di protesta all’Autorità Palestinese e ha dichiarato: “L’atto vandalico alla tomba di Yosef è un evento grave e una violazione seria della libertà religiosa in uno dei luoghi più sacri per ogni ebreo. Questo atto viola il sentimento dell’intera Nazione ebraica, soprattutto perché avviene durante il mese sacro ai Musulmani”. Gantz ha anche rassicurato che il sito verrà presto restaurato e tornerà alle sue condizioni originali e che verranno prese tutte le misure necessarie perchè atti di questo genere non si ripetano.
Aviva Klompas, già portavoce capo della missione israeliana all’Onu, ha così commentato in un tweet l’evento, ripreso nel video: “Se Israele avesse fatto questo a un luogo sacro, sarebbe cominciata un’intifada“.
If Israelis were to do this at a holy site, it would start an Intifada.
Overnight, around 100 Palestinians broke into Joseph’s Tomb, smashed the tombstone and set fire to rooms. pic.twitter.com/XgatHsCzH9
— Aviva Klompas (@AvivaKlompas) April 10, 2022