Georges de Canino per Giorgio Bassani

Il volto e lo sguardo di Giorgio Bassani: 22 opere inedite di Georges de Canino in mostra a Ferrara

Il 4 marzo del 1916 nasceva a Bologna il grande scrittore ebreo Giorgio Bassani, uno dei protagonisti indiscussi della letteratura italiano del secolo scorso.

Per onorare la sua memoria, nella città che gli era più cara – Ferrara – il 3 marzo si svolgerà una giornata a lui dedicata , dal titolo “Il volto e lo sguardo di Giorgio Bassani”.La giornata coincide anche con i venti anni dalla nascita della Fondazione Giorgio Bassani, di cui è presidente la figlia Paola; la Fondazione è nata per diffondere la conoscenza delle opere dello scrittore in Italia e nel mondo e rispettare le sue ultime volontà.

“Il volto e lo sguardo di Giorgio Bassani”

Casa Ariosto a Ferrara. Sede della Fondazione Giorgio Bassani

È questo anche il titolo della mostra che verrà inaugurata alle ore 11 del 3 marzo nella cornice unica di Casa Ariosto, sede della Fondazione e dimora storica di Ludovico Ariosto, con le opere inedite del maestro Georges de Canino, artista italiano, ebreo, romano.

Fino al 5 giugno 2022, si potranno ammirare 22 opere inedite create per l’occasione da Georges de Canino, dall’inconfondibile tratto espressivo, collage dal colore acceso, rosso, verde e soprattutto blu. Una pittura materica, data dall’utilizzo di fotografie, documenti, immagini storiche, che ruotano attorno alla figura di Giorgio Bassani e restituiscono un ritratto complessivo e profondo del poeta e scrittore, con il quale l’artista ha stabilito un dialogo intimo, reale, sincero.

La giornata bassaniana “Il volto e lo sguardo”, organizzata dalla Fondazione Giorgio Bassani, è in in collaborazione con il Comune di Ferrara, con il patrocinio della Comunità ebraica di Ferrara, della Comunità ebraica di Roma e del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS.

 

Un’avventura di Georges de Canino con Giorgio Bassani

Amo Giorgio Bassani, amo la sua opera. È un  poeta straordinario. Poco italiano, molto francese, dissacrante, raffinato, sublime come Rimbaud, crudo come Isidore Ducasse.

Un poeta della memoria, un diamante di Ferrara, paludosa e ipocrita, falsa, al tempo stesso sublime come una rosa celeste. Bassani non ha nulla da invidiare ai poeti e scrittori nord americani. La poesia di Giorgio, anzi Giorgino, è di un artista della pop art. Libero, a volte contorto come gli italiani, doppio e ambiguo, me lo conferma la divina Edith Bruck che lo ha conosciuto. 

Bassani era un uomo bellissimo, innamorato di se stesso. Un uomo dagli occhi azzurri vicino a Luchino Visconti. Amico di Pier Paolo Pasolini, di Giorgio Morandi e del suo maestro Roberto Longhi, dell’artista e scrittore Carlo Levi. A Bologna, dove era nato, aveva frequentato l’Università, fatto lì il suo destino. Antifascista, principe dei diritti umani, innamorato della Francia e del popolo francese. Vanesio, insopportabile, bugiardo, provocatore, bellissimo come il cielo di Ferrara, amante degli amici intelligenti e colti.

Così diverso dalla mia anima e dal mio cuore ebraico. Tutti e due cresciuti nella luce della Menorah. Sognatori, lui abitante di una fiaba in cui recita la parte del principe, boxeur e fascinoso come gli esseri nati da un romanzo di Marcel Proust e di Marguerite Yourcenar.

Georges vive nel bleu di Roma e di Provenza. Rido di me, prendo in giro la mascherata umana, sono un laboratorio ambulante, come Arthur Rimbaud e gli espressionisti tedeschi, non mi lamento della mia condizione di artista. Amo i dadaisti e i futuristi, amo i surrealisti: Philippe Soupault, René Crevel, Jacques Baron.

Amo gli artisti tedeschi spartachisti. Amo la rivolta. Sono dalla parte della rivolta, come nel ghetto di Varsavia, tra bombe molotov e le pietre di fuoco. Amo il mio popolo, Israele. Amo l’Italia. Amo Roma e le sue pietre, hanno un’anima. Amo la Francia, douce France, che mi ha formato e plasmato, con il blue, il bianco e il rosso, bandiera issata sul tetto di Parigi. Amo il poeta Claude Vigée, amo Edmond Jabès, due poeti cittadini e pescatori di perle. La storia del dialogo tra Giorgio Bassani e Georges Le bleu è un atto d’amore, una dichiarazione alla città di Ferrara, la città de La lunga notte del ’43“. (Georges de Canino, 28 febbraio 2022)

 

 

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