Non si aprirà il Mar Rosso di Mario Pacifici è un libro che si legge tutto d’un fiato, una storia avvincente e un romanzo che sfugge alle tradizionali definizioni di genere.
“In casa degli ebrei vive un bambino, la cui anima appartiene a Nostro Signore. Voi riporterete quel fanciullo in seno alla Chiesa e lo farete a costo della vostra vita, se necessario… Lo strapperete alle braccia della madre, o a quelle del padre, o a quelle del demonio stesso, ma non fallirete”. Siamo nel 1827, nella Roma papalina: da questa cruda frase sussurrata da un porporato in una lugubre cripta illuminata da ceri votivi prende le mosse una vicenda serrata, che non si concede pause e non lascia scampo ai molti vizi e alle scarsissime virtù di “religiosi”, politici, trafficanti di consensi. Pavidi e ambizioni nello stesso tempo, solo a tratti illuminati dal dubbio.
Per non togliere la sorpresa non sveleremo qui particolari della storia, possiamo solo dire che merita di essere letta. Mario Pacifici ha uno stile asciutto e solo apparentemente distaccato, ma per lui parlano i suoi personaggi, scolpiti in 3D, calati nella storia (il rapimento del bambino David Pontecorvo si ispira, infatti, al famoso caso Edgardo Mortara) eppure straordinariamente attuali. Chi ha vissuto la “Piazza” di una volta, ritroverà in alcuni di loro parte dei racconti che facevano i loro nonni e si ritroveranno anche quegli “ebrei erranti” approdati a Roma da un altro paese.
Non si aprirà il Mar Rosso è acquistabile QUI