Francia: l’appello dei militari

I rischi dell’islamismo e della guerra civile

Il 22 Aprile del 2021, veniva pubblicato un appello sottoscritto da circa una ventina di generali francesi ed altri mille graduati che chiedeva alla classe politica un ritorno al senso dell’onore e del dovere nei confronti della patria. L’appello è indirizzato alle più alte cariche dello stato e si pone come obiettivo quello di sensibilizzare i decisori politici sui pericoli incombenti che possono colpire nuovamente l’esagono.

Giova ricordare che il paese è stato scosso nel passato da una serie di attacchi terroristici che hanno avuto come obiettivo quello di provocare una sua destabilizzazione interna accompagnata anche da una forte crescita del Fronte Nazionale, ora guidato da Marine le Pen che si pone come fine quello di riportare l’ordine interno.

I militari chiedono rispetto per il tricolore sul quale hanno prestato giuramento di fedeltà alla nazione, ricordando infine che molti soldati di etnie e caccia tricolore francesereligioni differenti hanno lottato per un bene comune, per difendere il loro paese. Se si legge attentamente l’appello è possibile allo stesso tempo constatare un duro attacco nei confronti di “certe ideologie” fortemente correlate alla difesa di alcune minoranze – estremiste presenti all’interno del paese che non hanno mostrato fedeltà al governo di Parigi che hanno finito con il minacciare la stabilità interna attraverso atti ostili.

I generali lanciano un duro atto di accusa nei confronti di chi giustifica i crimini collegati all’odio ed allo stesso tempo al fanatismo, infine è da notare altresì il rimprovero nei confronti di chi fomenta e sostiene i disordini nelle Banlieue del paese.

Le periferie francesi sono sempre state la spia di un malessere mai sopito che si è unito a fenomeni di fanatismo, microcriminalità, abbandono scolastico, degrado sociale. La polizia ha avuto problemi nel riportare l’ordine e all’interno dello stesso corpo si sono verificati numerosi casi di suicidio. La Francia è stata scossa da una serie di attacchi terroristici diretti nei confronti della minoranza ebraica e di altri luoghi di svago e d’interesse considerati come simboli della decadenza occidentale. Ricordiamo in ambito politico, il movimento dei Gilet Gialli, le cui frange più estreme non hanno esitato ad adottare una vera e propria strategia di guerriglia urbana che ha finito con il paralizzare l’attività economica di alcune città. Il movimento nasce come opposizione alle riforme economiche volute dal presidente Macron e finisce per radicalizzarsi sempre di più adottando strategie volte a paralizzare la nazione, richiamare l’attenzione della popolazione per poi radicalizzarsi sempre di più, anche se è bene ricordare che la parte moderata del movimento cercò di prendere le distanze dai più facinorosi.

La Francia pertanto è stata scossa da una serie di eventi che hanno messo a soqquadro il paese, lasciando impreparata la classe politica che si è trovata a gestire una situazione ancora molto più complessa di quella precedente. Il susseguirsi in maniera rapida di questi eventi, la mancata soluzione di problematiche cosi complesse ha spinto una parte dei militari ad intervenire scrivendo un appello che si poneva come obiettivo quello di sensibilizzare la classe politica, prendendo  in mano la situazione con l’obiettivo di non sprecare  ulteriore tempo prezioso e salvaguardare l’integrità del paese.

Le crescenti tensioni interne unite alla diffusione del malcontento potrebbero portare il paese a glissare verso forme di risposta molto più estremiste a vecchie e nuove problematiche. I sintomi di questo malessere si sono già visti durante l’ultima campagna elettorale concernente le elezioni presidenziali: i partiti tradizionali quali i socialisti ed i neogollisti hanno perso consenso che è stato loro sottratto da alcune formazioni che spesso erano relegate ai margini della competizione politica. Il Fronte Nazionale con Marine Le Pen è riuscito a raddoppiare i suoi consensi, passando dal 15% al 30 – 35 % del 2015, la nuova formazione En Marche fondata dal giovane Emmanuel Macron è riuscita a vincere le elezioni presidenziali e quelle della camera bassa sconfiggendo il Fronte Nazionale, tuttavia permangono numerose problemi irrisolti che creano un possibile terreno culturale sul quale i movimenti estremisti possono proliferare.

La Francia  è un laboratorio politico per eccellenza ed allo stesso tempo anticipatrice degli effetti politici-sociali che possono verificarsi in futuro nel vecchio continente. L’esagono è il fulcro nonché il paese fondatore della Ue sul quale  assieme agli altri paesi fondatori quali Italia e Germania, per cui è molto importante tutto ciò che si verifica nel paese transalpino.

Foto di Pexels da Pixabay
Foto di MustangJoe da Pixabay

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi:

L'ultimo numero di Riflessi

In primo piano

Iscriviti alla newsletter

Riflessi Menorah
Exit mobile version