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Fare il Seder….a Manhattan

C’è anche l’Italia ebraica nella Dorot Jewish Division della New York Public Library, che festeggia oggi il suo 125° anniversario con un evento in presenza e online.

L’haggadah veneziana del 1609

La collezione, creata due anni dopo l’apertura della prestigiosa e iconica biblioteca sulla Fifth Avenue, raccoglie oltre 250.000 materiali provenienti da tutto il mondo, Italia inclusa, di straordinario pregio, sia per età e conservazione (i primi risalgono al XIII secolo) sia per qualità e tipologia: libri, periodici, incunaboli, materiali d’archivio e ricchi manoscritti medievali, opere teatrali e musicali, poster, fotografie, così come storie orali in tutte le lingue parlate da tutti gli ebrei del mondo. Molte le curiosità, da uno studio sugli ebrei e il cioccolato a una storia delle donne ebree nel teatro.

La prima immagine della Terra con il continente americano, nel Ma’aseh Toviyah

Tra i materiali scelti per essere messi in mostra in occasione dell’anniversario, c’è un’haggadah veneziana, con traduzione in italiano, stampata nel 1609, un prototipo che influenzò poi la tradizione del seder nell’area mediterranea; molto particolare anche la prima immagine del continente nordamericano in un libro ebraico contenuta nel “Ma’aseh Toviyah” (Opera di Tobia), un’enciclopedia della scienza e della medicina scritta in ebraico, con sezioni di teologia, astronomia, medicina e geografia. Scritto da Toviyah Katz (noto anche come Tobias Cohn) e pubblicata a Venezia nel 1707.

la New York Public Library

Le persone non si rendono conto della quantità di profondità che abbiamo in questa collezione cronologicamente e geograficamente ed è ancora in crescita“, ha detto la curatrice della collezione Lyudmila Sholokhova, arrivata nel 2020 dopo 16 anni di lavoro come bibliotecaria presso lo YIVO Institute for Jewish Research. “Penso che siamo stati troppo modesti su ciò che abbiamo qui: questa biblioteca è per tutti e la comunità deve saperlo“.

Prima dell’apertura ufficiale della Jewish Division, la collezione ebraica occupava una modesta area dell’ala nord dell’edificio ed era parte di una collezione generale. La creazione di un vero e proprio dipartimento ebraico si deve al filantropo ebreo americano di origine tedesca Jacob Schiff, che investiva in biblioteche ed educazione; con la sua donazione di 10.000 dollari, condizionata all’impiego nel tempo di un curatore esperto, l’ambizioso progetto potè prendere forma. Schiff ha finito per donare 115.000 dollari (quasi 4 milioni oggi) nel corso della sua vita.

Invito Ben Yehuda
L’invito al banchetto di addio a Eliezer Ben-Yeuda, il 26 Febbraio 1919. Vi compaiono i nomi di tutti gli organizzatori e il menu, in inglese e in ebraico

Tra gli studiosi e i ricercatori che in questo secolo e un quarto hanno frequentato la Dorot Jewish Division, ce n’è uno molto importante: Eliezer Ben-Yehuda, il padre dell’ebraico moderno, che vi trovò rifugio durante la Prima Guerra Mondiale. Quando la guerra raggiunse l’allora Palestina nel 1914, non era sicuro rimanere a Gerusalemme per Ben-Yehuda e per i manoscritti del suo nuovo dizionario della lingua ebraica; la Biblioteca di New York gli mise a disposizione la Room 222, vicino alla sala di lettura della Jewish Division, dove, negli anni Ben.Yehuda lavorò in modo molto produttivo, per portare a compimento la sua ricerca sulle rimanenti lettere dell’alfabeto ebraico.

Questo il link dell’evento della Dorot Jewish Division di oggi 14 Dicembre 2022, dalle ore 18.30 alle 19.30 ora di New York.  

 

 

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