Perchè sono favorevole al ddl Zan
Emanuele Fiano, deputato Pd, spiega a Riflessi perchè è favorevole al ddl Zan, e perchè la legge non mette a rischio né la libertà di opinione né la libertà religiosa.
Onorevole Fiano, arrivati a metà legislatura che clima c’è in Parlamento?
Oggi si dovrebbe votare in Senato il disegno di legge “Zan”, che si prefigge l’obiettivo di combattere le discriminazioni anche all’identità di genere: a suo avviso che esito avrà il voto?
Non è possibile essere sicuri del risultato. Il centro destra chiederà scuramente il voto segreto, per cui si voterà secondo coscienza, in un senso o nell’altro. Alla Camera si registrarono 4 o 5 voti favorevoli di Forza Italia, per esempio. Non credo che nel Pd ci sia disaccordo sul voto a favore, perché siamo abituati a discutere le nostre posizioni. Aspettiamo il voto, per capire cosa deciderà l’Aula.
Qual è la sua posizione sul ddl “Zan”?
E gli altri punti critici?
Si teme, da parte dei critici, che in tal modo le scuole saranno obbligate a divulgare valori contrari al proprio credo. Questo è un tema cui è molto sensibile anche il mondo ebraico.
Come giudica il recente intervento ufficiale del Vaticano, contrario al ddl Zan?
Non ho autorità per giudicare simili iniziative. Suggerisco però che su leggi di altri Stati non sia la diplomazia a intervenire, altrimenti vale anche la posizione reciproca. Le critiche sono legittime, ma il grado di intervento che è stato scelto (una nota diplomatica ufficiale consegnata al governo italiano, n.d.r.) mi è sembrata inusuale.
Credo inoltre che i timori dei vescovi italiani, che le scuole cattoliche siano obbligate a promuovere principi che non condividono, siano infondate. Comprendo che lo stesso timore sia percepito anche nel mondo ebraico. Penso però che un rabbino o un prete non possano essere obbligati a dire cose in cui non credono. Il progetto vuole evitare le discriminazioni, non imporre idee non condivise. Israele forse può esserci d’aiuto a capire questo punto. Mi ha colpito che la Corte sprema israeliana abbia di recente legittimato la maternità per coppie omossessuali, l’esempio che in un paese democratico occorre difendere fino in fondo la piena professione di fede e la piena libertà di manifestazione della propria identità.
Un’ultima domanda. A suo avviso come guarda il Parlamento italiano al conflitto che vede coinvolto ciclicamente Israele?
La mia personale opinione è che in quella terra ci siano 2 diritti, che vadano entrambi riconosciuti. In generale, mi pare che nel corso degli anni sia cresciuta la consapevolezza di come raccontare la verità di quello che succede in medio oriente, che sia cresciuta nella fila di tutti i partiti la capacità di comprendere le ragioni di Israele, e del diritto alla sua difesa, ovviamente accompagnata dall’impulso di dare uno Stato anche ai palestinesi. Ovviamente poi rimangono varie posizioni. Nel M5S, ad esempio, a parte il ministro Di Maio che ha posizioni atlantiste, ci sono orientamenti più schierati su posizioni filopalestinesi. In ogni caso, l’Italia appoggia non solo gli accordi di Abramo, ma questo governo è sicuramente attento alle ragioni di Israele.
Leggi anche l’intervista al senatore Lucio Malan e a Francesco Verducci (v. presidente Commissione Segre)
Una risposta
Non sono d’accordo con Fiano e Letta.
Ha ragione Malan
Letta mantiene una posizione ideologica mostrando poca intelligenza politica
Meglio cambiare il testo come sembra proposto ad esempio da Renzi